È senz'altro un buon momento per gli appassionati del marchio Alfa Romeo: ultimamente infatti si sono visti sul mercato molti nuovi modelli in scala 1/18 riproducenti vetture del Biscione, ad opera di marchi molto diversi, sia artigianali che non, come Mitica, Triple9, Maxima, Werk83, Laudoracing, Cult. A questi si è recentemente aggiunto Norev, che ha iniziato la serie delle Alfa con la 2000 GT Veloce (da noi recensita qui) alla quale seguiranno a breve la 1750 GT Veloce e la Spider 2000, presentate quest'anno a Norimberga, insieme a questa bella Giulia TI Super, distribuita proprio in questi giorni. Conosciuta anche come "Quadrifoglio", la TI Super è stata una delle berline sportive più performanti e vincenti sui circuiti di tutto il mondo, un vero mito dell'automobilismo. Il modello è in metallo pressofuso, ha le ruote sterzanti, ma purtroppo è completamente privo di aperture.
La Giulia TI Super, presentata nel 1963, non nacque come semplice versione sportiva della TI "base", ma venne concepita come vera e propria auto da corsa, con l'obiettivo (perfettamente centrato) di sbaragliare la concorrenza nelle corse della categoria Turismo, al tempo dominate dalla Ford Cortina Lotus. Rispetto alla Giulia TI normale, nata solo un anno prima ma già al top delle prestazioni nella sua categoria, la TI Super venne affinata con l'alleggerimento della carrozzeria (curato dalla carrozzeria Touring), utilizzando porte e cofani in alluminio, vetri laterali posteriori e lunotto in plexiglass, eliminazione dei rostri ai paraurti e dei due fari centrali dalla calandra, rimpiazzati da due retine metalliche; all'interno sparì la panchetta anteriore, sostituita da due sedili sportivi con contenimento laterale, venne adottato il cruscotto della Giulia Sprint Speciale a strumenti circolari, furono eliminati braccioli, impianto di riscaldamento, sportello del cassettino, e la leva del cambio a 5 marce fu posizionata sul pavimento, abbandonando la inadatta leva al volante della versione base. Al posto dei cerchi in acciaio vennero adottati i Campagnolo in electron (simili nel disegno ma con ferioie di raffreddamento più grandi) e, tocco finale, su fianchi e cofano posteriore comparvero i quadrifogli verdi (utilizzati per la prima volta, in funzione scaramantica, sull'Alfa RL di Ugo Sivocci alla Targa Florio 1923) che da allora divennero simbolo delle Alfa Romeo sportive.
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La Giulia TI Super esposta al Museo Storico Alfa Romeo
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Per quanto riguarda la meccanica, il motore "standard" fu sostituito con il "millesei" da poco realizzato per la Giulia Sprint Speciale, più leggero e con 112 cv (contro i 92 del motore base); le sospensioni, già ad ottimo livello, furono semplicemente ritarate per un uso sportivo; ma soprattutto fu rivisto l'impianto frenante, che vide la sostituzione dei 4 freni a tamburo con efficacissimi dischi Dunlop, privi di servocomando, modifica questa già prevista per tutta la gamma, ma in questo modo si colse l'occasione per provare la modifica in condizioni "estreme". Tutti gli esemplari della TI Super furono prodotti verniciati in bianco, tranne un prototipo di colore rosso (prodotto per decidere la colorazione) e uno in grigio fumo, prodotto su ordinazione. La TI Super rimase in produzione per soli due anni, ma nella sua carriera sportiva collezionò vittorie nazionali e internazionali, su circuito e su strada, di velocità, rally, salita, endurance. La sua vittoria più famosa è quella nel Tour de France 1963, quando si piazzò prima di categoria e quinta assoluta, dietro Ferrari e Jaguar ma prima di Porsche, Alpine, Simca-Abarth...


Il nostro modello è una gradita sorpresa, visto che l'unica Giulia sul mercato finora era quella prodotta anni fa da Minichamps, tutta apribile ma con un muso visibilmente errato. Norev, al contrario, ha preferito un modello sigillato ma ha lavorato bene, considerata anche la fascia di prezzo. La vernice bianca non è spessissima, ma è sufficiente a coprire bene le tante "pieghe" della carrozzeria, ma è comunque ben lucida ed esente da difetti.
La linea è ben catturata, le ruote sono corrette e non è stata dimenticata la valvola di gonfiaggio, seppur abbozzata. Corretta anche la cromatura che integra l'indicatore laterale di direzione, tipica delle Giulia prima serie. Confrontando il modello con la vettura reale (foto sotto) si ha la prova del buon lavoro svolto da Norev, anche se notiamo il passaruota anteriore leggermente troppo squadrato, ma è una minuzia.
Le cromature di paraurti e cornici dei vetri sono ben fatte, brillanti senza essere eccessive, anche se intorno a parabrezza e lunotto è stata omessa la guarnizione nera. Niente di male, per un modello di questa fascia di prezzo. Belle e molto fini le maniglie delle portiere.
La vista fronte retro mette in evidenza il corretto dimensionamento dei paraurti, giustamente di spessore differenziato; i tergicristalli sono piuttosto fini, e le luci sono brillanti e realistiche, in particolare quelle posteriori che sono contornate da due piccole cromature come nella realtà. Le targhette identificative della vettura reale sono correttamente riprodotte, (compresa quella sul cofano anteriore) ma purtroppo sono semplici decals argentate, poco visibili sul bianco della carrozzeria. Fotoincisioni adesive cromate sarebbero state più adatte. Belle le targhe Milano, di proporzioni corrette e in tono con la vettura.

Quello che non ci soddisfa del tutto è il modo in cui sono state rese le reticelle della calandra: sono praticamente stati utilizzati due "tappi" trasparenti con una griglia argentata stampata sopra, ma il fondo è stato mantenuto cromato, rendendo quindi la griglia più simile ad un faro dotato di protezione che ad una presa d'aria, ovviamente passante, com'è nella realtà. Vista la categoria del modello una fotoincisione sarebbe stata eccessiva (seppur ideale), ma sicuramente si poteva fare qualcosa di meglio.
Gli interni del modello, seppur poco "fotografabili" sono molto ben riprodotti: la forma dei sedili è corretta, così come il tipico bicolore rosso/grigio; i pannelli porta sono giustamente spogli, la lunga leva del cambio è posizionata sul pavimento. Il padiglione è interamente dipinto in grigio chiaro, e sono presenti le maniglie d'appiglio e le alette parasole, il tutto stampato nella plastica, ma l'effetto è buono comunque.
Bello anche il cruscotto, in "finto legno" con tre strumenti circolari: la plancia è in tinta con la vettura, e giustamente non c'è il coperchio del cassetto portaguanti. Non sono state dimenticate le levette per l'aerazione dell'abitacolo, e la forma del volante è quella giusta. Molto bene.
Il fondino riporta una riproduzione sommaria della meccanica, più accurata nella parte anteriore dove è ben visibile la coppa dell'olio, la barra antirollio, e i bracci delle sospensioni; al posteriore si vede il differenziale, ma l'asse rigido ed i bracci della sospensione sono appena abbozzati. Il tubo di scarico è stato dipinto in argento, cosa che sarebbe stata opportuna anche per la coppa dell'olio.
In definitiva, questa
Giulia TI Super di Norev è un modello
molto interessante, perché riproduce in maniera più che dignitosa una vettura famosissima ed apprezzata da tutti gli appassionati di motorismo sportivo, che finora era stata completamente ignorata dai produttori di automodelli in scala 1/18. Oltre tutto, è stata annunciata ed è già disponibile sul sito
Norev la versione
TI "base", verniciata in un delizioso azzurro chiaro e dotata di tutte le modifiche del caso (sedile a panchetta, cambio al volante...), in tiratura limitata di soli 200 pezzi. Un'accoppiata imperdibile per gli alfisti in miniatura!
POST SCRIPTUM...
Tanto per divertirci un po', abbiamo provato, se non a correggere, almeno a "migliorare" un po' le due retine sul muso della vettura, che in definitiva, insieme ai quadrifogli, sono i particolari che più distinguono la Super dalle altre TI. Abbiamo detto del fondo cromato che disturbava, quindi abbiamo provveduto a far "saltare" i due tappini, facendo leva con una punta nella parte inferiore del pezzo, per evitare danni alla cromatura della calandra...
...dopodiché, abbiamo dipinto in nero opaco l'interno della "parabola" del faro sottostante (si vedono anche le lampadine). Norev ha stampato una sola calandra, in previsione di utilizzarla anche sulla TI "base" che ha quattro fari, limitandosi a cambiare il trasparente per ottenere le due diverse versioni.
Dipingere le parabole è semplice, perché sono abbastanza profonde e il bordo cromato è ben rialzato; in ogni caso, se si utilizzano colori ad acqua è abbastanza facile pulire eventuali sbavature. Fatto questo, abbiamo ripulito accuratamente i due "tappi" dalle tracce di cromatura residue, dovute alla colla di montaggio, e li abbiamo riposizionati in sede, incollandoli a nostra volta con una punta di colla vinilica, applicata per mezzo di uno stuzzicandenti.
Ed ecco il confronto tra prima (a sinistra) e dopo l'intervento (a destra): pur restando trasparenti, le due retine ora hanno un fondo scuro e non sembrano più fari; il risultato non è ottimale, ma è pur sempre migliore di quanto non lo fosse prima, a nostro avviso. In attesa di trovare una fotoincisione, ovviamente...
https://www.norev.com/fr/
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