Mostra di auto a pedali

Le auto a pedali sono vecchie quanto l’automobile. O quasi. Forse una delle prime, fatti salvi esemplari unici artigianali, fu quella del catalogo 1902 dei magazzini parigini «Bon Marché», e costava 65 franchi, un prezzo che all’epoca la collocava tra i giocattoli di lusso.


Nonostante ciò era spesso più facile per un bambino ottenere un’auto a pedali piuttosto che per il padre acquistarne una vera.

                          fotocopia tratta da un antico catalogo

Essa rimaneva comunque un sogno per molti bambini. A Torino, al parco del Valentino, esistevano alcuni padroncini che avevano piccole flotte di pesanti auto a pedali di lamiera, che affittavano a tempo, per poche lire e con le quali i bambini appagavano il loro desiderio di guidare un’auto pedalando felicemente per 20 minuti e anche più.

              Una foto degli anni Cinquanta delle auto a pedali in affitto al Valentino

   
 Catalogo natalizio Standa

Il fascino di questo giocattolo rivive a Rubiana, a pochi chilometri da Avigliana, nella Bassa Val di Susa non lontano da Torino.

Merito di Andrea Mens, simpatico raccoglitore di cimeli che ha messo in piedi una notevole collezione di auto a pedali e tricicli d’epoca. Tutti esposti nello stato in cui sono stati trovati, cioè giocati, per conservare l’aura di vissuto che è esattamente quanto il proprietario intende mantenere.

Una infilata di modelli lungo il muro della sala
                                                      L'esposizione continua sul palco
                                     Un Maggiolino Volkswagen della Pines, in ABS (anni '70)

                                    L'infilata di diverse auto a pedali Giordani e Rosca

Pedal cars are as old as cars. Or almost. Perhaps one of the first, save for some unique handcrafted specimens, was that of the 1902 catalogue of Parisian warehouses "Bon Marché", and cost 65 francs, a price that at the time placed it among the luxury toys. Despite this, it was often easier for a child to get a pedal car than for the father to buy a real one. It remained nevertheless a dream for many children. In Turin, at the Valentino park, there were some masters who had small fleets of heavy pedal cars made with sheet metal, who were rented for a few lire and with whom the children satisfied their desire to drive a car by pedaling happily for 20 minutes and even more. The charm of this toy relives in Rubiana, a few kilometers from Avigliana, in the Lower Susa Valley not far from Turin. It is a credit to Andrea Mens, a cute relic picker who has set up a remarkable collection of vintage pedal cars and tricycles. All exposed in the state in which they were found, that is, played, to preserve the aura of lived that is exactly what the owner intends to maintain.

Moskvitch 408 prodotta dalla stessa azienda AZLK che produceva l'auto vera (1979-80)

                                                   Sopra e sotto: la Fiat 500C della Carrer

                           Due tricicli Carrer, quello a sinistra riprende le forme dello scooter Vespa
                                Jeep in lamiera della Triang, inizio anni '60

Auto a pedali di legno di probabile costruzione artigianale, fine anni Trenta

Triciclo Giordani 1930 circa

                      Giordani auto spider tipo normale del 1932

 
                                         Giordani Auto Spider del 1934

Giordani Auto Grand Prix (Studebaker) qui nella versione 1956-57

La Studebaker Giordani è un tipico giocattolo degli anni Cinquanta e se ne sono prodotte una grande quantità di varianti, sempre utilizzando come base la stessa scocca.

Ispirata all’omonima vettura americana che nel 1950-51 adottava una curiosa prua a muso di aereo con tanto di puntale centrale cromato che ricordava il mozzo di un’elica d’aereo, la piccola Giordani ebbe tante varianti di finitura diverse a seconda del passare del tempo e a seconda che si trattasse di un modello base, oppure con finiture di lusso, che potevano comprendere il parabrezza, l’avvisatore acustico e i fari elettrici. Ne esisteva anche una versione a batteria con motore elettrico, con carrozzeria montata su un telaio tubolare. Poteva arrivare a 8 km/h.

Con la medesima carrozzeria di base Giordani introdusse diverse varianti sul tema, cambiando semplicemente dettagli come fari e mascherina. 

Si conoscono almeno due “Mercedes” di cui una con il frontale ispirato alla 190SL ed una invece con la tipica calandra cromata verticale Mercedes e i fari verticali tipo 220SE. Esiste anche una curiosa versione militare con mitragliatrice e un piccolo cassone posteriore.

Giordani Auto Sport 1962 (Mercedes)
                    Giordani Auto Sport seguita da due "Modello 192" del 1959

La Giordani risale al 1875 quando Raffaele Giordani iniziò a Bologna una attività di fabbro. Nel 1928 cedette quell’attività per crearne un’altra in cui si dedicava alla produzione di giocattoli e carrozzine per bambini. Nel 1932 aprì un grande stabilimento in via Nicolò Dell’Arca, ancora a Bologna, ed arrivò nel 1941 ad avere 592 addetti. L’attività riprese dopo i danni della guerra fino a trasferirsi, nel 1961, in una nuova fabbrica di ben 70.000mq a Casalecchio di Reno.

Oltre alla Studebaker uno dei pezzi più noti della Giordani fu l’auto da corsa “Indianapolis” del 1957, anch’essa in diverse varianti: c’era anche la “Lusso” con parabrezza, specchietti retrovisivi, avvisatore acustico e tubi di scarico cromati, e ne esisteva una versione elettrica.

Auto Corsa Indianapolis della Giordani (1957)
Giordani Auto Maserati GN del 1966

Giordani Auto Sprint 1300M del 1966 

Giordani economica Auto Corsa: rimase in produzione dal 1956 al 1967
                                                    Una costruzione artigianale, in alluminio
    Una Jeep, anch'essa di costruzione artigianale
                                                              Rosca 2100 - 1959
                                                       Rosca 2100 - circa 1962
                                                                Rosca 2100 - circa 1967
Rosca serie Cadet 
Siata 850 Spring della Pines, in ABS
Auto sportiva tipo Giaguar (scritto così) della Pines, con parti apribili, in ABS
Fiat 500 moderna della Motorama, in ABS
Ferrari 156 della Moleskine francese, in lamiera
Gruppo di formula 1 della Giordani, in ABS
Ford T 1910 della Somec (anni '60)
Auto tipo Renault (o Rambler), Somec, (anni '60)
Grossa monoposto di produttore sconosciuto
Chitty Chitty Bang Bang, della Pines
Auto 313 di Paperino, in ABS della TT Toys Toys
Auto di Batman della TT Toys Toys, in ABS
Mercedes Benz 300SL della TT Toys Toys in ABS
A concludere la mostra quattro vetrine di motori a scoppio, in buona parte della famosa serie «Super Tigre», adatta per gli aeromodelli volanti o anche per modelli d'auto con motore a scoppio per competizioni. 
SuperTigre ST35 Stunt e SuperTigre SG20 G 2300 da 23cc e ben 2,2 CV
SuperTigre S2000 da 25cc e SuperTigre S45 da 7,5cc, entrambi sezionati
E per finire un piccolo gioiello: una miniatura della motocicletta Aer Macchi Chimera degli anni Cinquanta, realizzato per le giostre.

 
Due libri sull'argomento editi nel 2001 da Giorgio Nada e da ETAI





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