Kaiser-Frazer, l’ultimo assalto a Detroit
I collezionisti più giovani, avvezzi ai pochi
gruppi automobilistici rimasti attivi, faticano a comprendere la varietà di
marchi e modelli presenti sul mercato negli anni Cinquanta e trovandosi con un
modello di una Kaiser talvolta non sanno che pesci prendere.
La Kaiser-Frazer
Corporation (1947–1953) era una Casa automobilistica americana fondata nel
1945 da Henry J.Kaiser insieme a Joseph W. Frazer. Nel 1947, la
società acquisì le attività automobilistiche della defunta Graham-Paige,
di cui Frazer era stato presidente.
La Kaiser-Frazer fu l’ultimo maldestro
tentativo di creare una nuova Corporation in concorrenza con i Tre Grandi di
Detroit (General Motors, Ford e Gruppo Chrysler). Ai successi iniziali
seguirono sbagli madornali che ne decretarono la fine nel giro di pochissimi
anni.
Nel 1946 la Kaiser-Frazer espose i prototipi
delle sue due nuove auto al Waldorf Astoria Hotel di New York: la Kaiser aveva
un design avanzato con trazione anteriore, mentre la Frazer era un'auto
convenzionale a trazione posteriore.
I costi e il tempo di sviluppo necessario non
permisero di avere una Kaiser a trazione anteriore, così essa apparve come un
modello semplificato della Frazer. Quanto a linea le Kaiser-Frazer inaugurarono
lo stile ponton senza parafanghi in rilievo: erano ben più moderne della
concorrenza che proponeva modelli d’anteguerra e perciò il loro successo fu
assicurato, diventando ispiratrici anche di auto europee, prima fra tutte la
Fiat 1400.
Purtroppo proprio mentre le “Big Three” di
Detroit presentavano i nuovi modelli del 1949, Kaiser-Frazer rimandò ogni
restyling ed anzi produsse un surplus di auto che continuò ad essere venduto
tal quale nel 1950. Frazer, in disaccordo, lasciò l’azienda. Per il 1951 Kaiser
presentò un modello nuovo dall’estetica accattivante e le vendite ripresero
vigore. Non ci fu una nuova Frazer. Anzi ci fu, ma si trattò di circa 10.000
auto invendute del 1950 che furono ricarrozzate con nuovi parafanghi davanti e
dietro. Inaspettatamente questo restyling ebbe un successo incredibile e le
richieste furono più del doppio delle vetture disponibili.
Per il 1951 il devastante errore: invece di
dotare la propria vettura con un nuovo motore 8V (che la concorrenza cominciava
ad offrire), Kaiser spese gran parte delle riserve per produrre la Henry J, una
utilitaria mossa da un piccolo 4 cilindri. Era molto carina e agli americani
piaceva vederla ma non farsi vedere dentro a una di esse per non dare l’idea di
non potersi permettere qualcosa di più, col risultato che la Henry J vendette
molto meno delle aspettative e non si riprese nemmeno quando fu offerta con il
6 cilindri.
Nel 1953, Kaiser fece l’unica cosa saggia
fino a quel momento: acquistò la società Willys-Overland in difficoltà, formando
la "Kaiser-Willys Corporation".
Le Jeep vendevano bene ma le Kaiser no.
Andarono stancamente avanti ancora un paio d’anni, tentando anche la carta
dell’auto sportiva di vetroresina, la Kaiser-Darrin 161, molto elegante ma
costosa e mossa dallo stesso motore a 6 cilindri della Henry J, troppo poco
potente per assicurare prestazioni degne.
Di questa vettura abbiamo un paio di
giocattoli giapponesi (approssimativi) e un paio di speciali in white-metal o
resina, prodotti in piccola serie.
La linea di montaggio fu quindi trasferita in
Argentina, dove nel 1958 il modello Manhattan, denominato Carabela, vendette
poco meno di 2200 esemplari (contro quasi 20.500 unità di Jeep assemblate a
Cordoba, Argentina).
I più antichi modelli di Kaiser (a parte i
promozionali di AMT e Banthrico) sono una berlina 1947-48 di Tootsietoy, non
molto fedele, una Henry J approssimativa prodotta in Francia dalla Solido e un
cabriolet del 1949 di plastica, scala 1:24 circa, dell’americana Toy Founders.
Seguì nel 1952 un giocattolo Gama, semplice ma centrato dal punto di vista
estetico. Una Manhattan con motore a frizione e decals dei pompieri sul tetto,
e poi la stessa con una sorta di motore teleguidato mosso da una leva su una
specie di pistola che comandava anche lo sterzo.



















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