BMW ALPINA C1 2.3 - SOLIDO 1:18
Alpina, per la BMW, è stata un po' come Abarth per la Fiat: nata nel 1965 come azienda che preparava ed elaborava le auto di normale produzione (quasi esclusivamente BMW), iniziò a farsi conoscere modificando la BMW 1500, aumentandone le prestazioni e ricevendo i complimenti della Casa Madre e di molte riviste di settore. Come Abarth, Alpina vendeva cassette di elaborazione per le modifiche "fai da te". Nel 1968 iniziò a partecipare alle competizioni, diventando di fatto il ramo sportivo della Casa dell'elica e con ottimi risultati: le sue vetture vinsero la 24 ore di Spa del 1970 e tre Campionati Turismo, nel 1970, 1973 e 1977. Dal 1977 abbandonò le corse, dedicandosi solo alla costruzione di autovetture, elaborando e rimarchiando le vetture BMW. Nel 1983, fu riconosciuta ufficialmente come Casa costruttrice. Nel 2022, Alpina fu acquisita da BMW, che la mantenne in attività nella sede storica fino al 2025, per poi ridurla purtroppo a semplice servizio di assistenza post-vendita.
Solido ci propone, nella scala 1:18, una delle più diffuse Alpina degli anni'80, la C1 2.3. Presentata nel marzo 1980 , utilizzava la carrozzeria della BMW serie 3 E21. Il sei cilindri in linea di 2300 cm³ sviluppava 170 CV (rispetto ai 143 della versione "ufficiale") grazie a modifiche tutto sommato limitate: pistoni Mahle in alluminio ed albero a camme dal profilo più spinto. Esteticamente si distingueva per lo spoiler anteriore e posteriore, per i cerchi Alpina e per il cosiddetto Deko Set che ornava le fiancate, lo spoiler anteriore e la coda. Piuttosto appariscente a dire il vero, e che quindi poteva a richiesta essere omesso o applicato solo in parte. Gli interni erano più curati, con volante specifico a quattro razze, sedili sportivi Recaro ed arredamento con colori esclusivi, anche in pelle.
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| L'Alpina C1 2.3 vera. I fendinebbia erano accessori opzionali. |
Come sempre, Solido fa un ottimo lavoro con la fanaleria, molto brillante l'anteriore e con buona luminosità e profondità la posteriore. Sottilissimi e molto fini i tergicristalli. Nella vista di coda, si nota il badge C1 2.3 che andava a sostituire quello ufficiale BMW. I due scarichi cromati che sporgono da sotto il paraurti sono anneriti all'interno e molto grintosi, ma un po' troppo cromati... in origine erano in acciaio inox. Oltre lo spoiler, Solido si è "dimenticata" anche la riproduzione del lunotto termico. Peccato.

Il fondino del modello è piuttosto dettagliato, anche se l'unica nota di colore è rappresentata dalla linea di scarico dall'andamento piuttosto tortuoso. Nulla di particolarmente eclatante, ma in linea con la categoria del modello.













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