FIAT UNO TURBO - OTTOMOBILE 1:18

Ottomobile è un marchio francese, con sede in Bretagna (a Josselin, per essere precisi) ed è ovvio che, come tale, abbia una particolare predilezione per le vetture francesi (e da rally, per le quali ha un occhio di riguardo). Ogni tanto, però, decide di dedicarsi anche a riprodurre vetture italiane... lo ha fatto di recente con la Fiat coupé, con la Punto Abarth e lo ha rifatto ora con quella che andiamo ora a recensire, la Fiat Uno Turbo i.e. 1990 ovvero la versione più sportiva della seconda serie Fiat Uno.


La Uno Turbo seconda serie venne presentata nel settembre 1989, ed accoglieva tutte le modifiche estetiche che erano state apportate sulla gamma. La linea pulita disegnata da Giugiaro venne "modernizzata" dallo Studio I.D.E.A., con modifiche che resero la Uno più simile alla sorella maggiore Tipo ma che nel contempo la appesantirono un po'. Il muso ottenne fari più piccoli ed una calandra con sole due feritoie orizzontali, il portellone divenne più massiccio ed i fanali più piccoli. La Uno Turbo ricevette dalla Tipo 1.4 un motore da 1.372 cm³ in sostituzione dell'unità da 1.301 cm³ della prima serie, sovralimentato con un compressore Garrett T2 con pressione massima 0,75 bar, che iniziava a lavorare a soli 2.200 giri. La potenza del motore saliva quindi da 105 a 116 cv, cosa che consentiva alla Uno di toccare i 100 km/h con partenza da fermo in soli 7,7"; la velocità massima superava i 200 km/h.


Esteticamente, rispetto alla "vecchia" Turbo, la nuova versione era ancora più sobria; nuovo il paraurti anteriore con spoiler integrato e fendinebbia, nuovo quello posteriore con un piccolo spoiler, filetto rosso che correva lungo i paraurti e sulle "minigonne" sotto la fiancata, e logo Turbo i.e. vicino al parafango posteriore. Il portellone in resina con spoiler integrato scompariva, per lasciare posto al nuovo massiccio portellone delle versioni aspirate. Nuovi cerchi in lega a quattro razze completavano il quadro. Un look sportivo ma decisamente sotto tono, rispetto alle grintose forme delle concorrenti dell'epoca: Peugeot 205 GTi, Renault 5 GT Turbo, Escort XR2....



Ottomobile ha riprodotto bene la caratteristica linea della Turbo, rivestendola con una vernice rossa molto brillante e ben stesa, come al solito. I particolari in nero opaco e le cornici dei vetri sono ben delineati. Forse solo l'assetto è un po' alto: la Turbo aveva sospensioni dedicate che la abbassavano un poco rispetto alle versioni normali. Notiamo un particolare: la scritta Racing sul parafango anteriore. Ma la versione Racing, top di gamma Uno, era stata presentata nel 1991 ed era full optional: oltre i particolari di plastica in tinta con la carrozzeria (specchietti, tegolino della targa) era dotata di serie di tutti gli optional, e quindi anche di tetto apribile, vernice metallizzata e lavafari, non presenti su questo modello. Si tratta quindi di un errore? No, l'errore è nella datazione del modello: non si tratta di un my 1990 ma di un 1992, anno in cui la gamma Uno Turbo venne arricchita di una versione catalizzata... e la Racing catalizzata manteneva le modifiche estetiche, ma tutti gli accessori ridiventavano a pagamento. Quindi, la mancanza dei lavafari, del metallizzato e del tetto apribile è plausibile.



La vista frontale mette in evidenza la bella fanaleria del modello, come al solito piuttosto realistica. Le prese d'aria e le griglie del paraurti non sono passanti, ma hanno una buona profondità e non disturbano. La vista posteriore fa notare invece i fanali tipici di questo modello, che erano dotati di righe rosse che "coprivano" la parte superiore del fanale, quella riservata alle frecce ed alle luci di retromarcia, per dare un effetto monocolore alla plastica del fanale stesso. 



Gli interni sono ben riprodotti, e saltano subito all'occhio i rivestimenti dei sedili, con la banda a quadretti centrale, esclusiva per la versione Turbo; ben riprodotto anche il volante a tre razze Momo, con inserti rossi. Il cruscotto, reso con una decal, riporta la ricca strumentazione sportiva riservata a questa vettura: ben 7 strumenti analogici racchiusi sotto la palpebra della plancia. Si può anche vedere l'orologio a cristalli liquidi verdi, al centro in alto sulla consolle. Mancano le cinture di sicurezza, come al solito sulle auto stradali. Probabilmente Ottomobile le riserva solo alle auto da rally!

Il fondino del modello non è nulla di eclatante, ma riporta comunque un abbozzo di meccanica e la linea di scarico dipinta in argento. Meglio di nulla.


In conclusione, come sempre Ottobile ci ha presentato un buon modello, ben rifinito e ben costruito, al solito prezzo molto vantaggioso in rapporto alla qualità percepita. Certo, non è una scelta originalissima (altri produttori hanno già immesso sul mercato questa riproduzione, tempo fa) ma comunque è apprezzabile e probabilmente attesa dai collezionisti, vista la rapidità con cui il modello è andato esaurito sul sito  Ottomobile. Per chi fosse interessato non resta che rivolgersi ai negozi specializzati o fare una ricerca in rete, che sicuramente darà buoni frutti.

La Uno Turbo i.e. seconda serie. Notare i cerchi diamantati, presenti su questa macchina fino al 1991, anno a partire dal quale divennero semplicemente verniciati in argento.














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