HOLDEN, la strana auto della Dinky Toys
Nel settembre 1963 la Dinky Toys mise in catalogo un modellino nuovo. Una macchina che poteva vagamente ricordare una Vauxhall Cresta, ma in realtà si trattava di una vettura esotica, praticamente sconosciuta in Europa: una Holden Special Sedan, costruita in Australia.
Chiaro
che il modello fosse pensato soprattutto per quel mercato. Si trattava di una
miniatura molto bella con verniciatura bicolore, cofano anteriore e bagagliaio
apribili e riproduzione del motore, nonché fari e luci posteriori realizzati
con gemmine strass.
Quella Holden rimase un unicum nel panorama modellistico
occidentale, almeno fino a che Matchbox rispolverò il marchio in occasione
delle Olimpiadi di Sidney del 2000 e, più recentemente, quando Scalextric ha
messo in produzione una Commodore da pista del 1987.
Holden aveva iniziato l’attività producendo carri
agricoli e poi si adattò a carrozzare automobili, attività che prese piede dopo
che nel 1917 l’Australia aveva varato un embargo contro l’importazione di
automobili complete e i produttori cominciarono a spedire telai che andavano
poi completati in Australia.
Nel 1923 ottenne un contratto in esclusiva per carrozzare
vetture della General Motors e nel 1926 fu formata la G.M.H. (General Motors
Holden of Australia), arrivando a consegnare 35.000 carrozzerie l’anno.
Nel 1943 si mise allo studio un’automobile che potesse
essere costruita interamente in Australia e due anni dopo la vettura era pronta
per passare alla fase industriale. Aveva la scocca portante e un motore che era un
6 cilindri di 2150cc da 60 cv, con velocità massima di poco meno che 130 Km/h.
Il 5 aprile 1948 uscì dalla linea di montaggio la prima
Holden 48-215 di preserie, il cui nome richiamava l’anno e la cilindrata della
vettura.
La vettura ebbe successo e fu prodotta senza modifiche fino
al 1953, quando venne sostituita dalla FJ, che ne era un semplice restyling,
costruita fino al 1956 quando venne rimpiazzata dalla FC, completamente nuova.
Da allora il marchio australiano ha continuato a produrre
auto uniche e interessanti, ma, a partire dalla seconda metà degli anni Settanta
si avvicinò gradualmente a modelli della General Motors di produzione europea (Opel)
con modifiche estetiche sempre più limitate.
Quanto a riproduzioni in scala, le prime risalgono al 1952. Furono prodotte dalla Micro di Melbourne: eccellenti fusioni senza fronzoli (niente finestrini o interni) e con telai dotati di ruote gommate. Furono prodotti in Australia fino al 1960 e in Nuova Zelanda (senza modifiche) fino al 1961. Gli stampi furono più volte ripresi da altri produttori.
La Matai attorno
al 1974 ne rimise in produzione 13, la Torro altri, finché la Micro Models in
Nuova Zelanda non li riprese nuovamente con piccole modifiche soprattutto alle
ruote e con l’introduzione di versioni con decalcomanie come il delivery van
delle poste neozelandesi. Procurarseli in Occidente è sempre stato piuttosto
difficile e limitato agli esemplari acquistati su ebay e altri siti similari.
Molto intensiva è stata invece la produzione dell’australiana
Trax, iniziata quasi in sordina con alcuni modelli della FJ, semplici ma dotati
di finestrini e parti di plastica cromata e poi via via sempre migliorati fino
ad avere, su determinati modelli, versioni con cofani e porte apribili. A
seguire anche Biante ha riprodotto diversi modelli ed ha pure partecipato alla
Fiera del Giocattolo di Norimberga.
In anni recenti si è assistito a un fiorire di modelli
Holden in tutte le scale e di grande serie o speciali in resina. In tutti i
casi si tratta di modelli destinati al mercato locale, difficili da ottenere
dalle nostre parti a meno di ricorrere a grandi negozi che spediscono in tutto
il mondo e ordinarli via web.
Per ricordare questa marca australiana ci limitiamo a
illustrane alcuni.
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