I promozionali americani in scala 1/25.

Nel 1934 per la Fiera Mondiale di Chicago la Studebaker fece realizzare due modelli della nuova President: uno enorme, in scala quattro a uno, con i paraurti che svettavano vicino alle teste dei visitatori, e uno in scala 1:33, in metallo pressofuso con ruote di gomma che veniva usato per pubblicizzare la vettura presso le famiglie e i bambini.

La Studebaker 1934 di National Products (NP) in scala 1:33 con scatola

Nello stesso anno la National Products presentava un promozionale della De Soto Airflow in gomma piena verniciata, in scala più piccola (1:40 circa). L’anno successivo la Firestone, nota per gli pneumatici, produsse una Ford Tudor 1935 in scala 1:40, anch’essa in gomma piena verniciata.

La De Soto Airflow 1934 di NP, in scala 1:40 circa
La Ford 1935 di gomma prodotta dalla Firestone in 1:40 circa

Erano i primi di una lunga serie di promozionali che avrebbero trovato grande mercato nell’immediato dopoguerra, passando alla scala 1:25 più adatta ad appagare l’occhio.

Marchi come Banthrico, National Products, AMT, Master Caster e poi più tardi Authenticast, MPC e Johan divennero leggendari.

Una De Soto custom NP del 1948 in scala 1:24
La Studebaker Starlight coupé 1948 della NP in 1:24
La Hudson Commodore 1950 di Master Caster, 1:25

I primi modelli erano in pressofusione, sempre verniciati nelle tinte delle auto vere: servivano ai dealer per mostrare i colori disponibili dell’auto vera. Si potevano anche acquistare: la maggior parte costava appena 25 ¢ents!

Le due prime marche di promozionali furono la Banthrico e la National Products, quest’ultima responsabile della Studebaker accennata prima, e produttrice anche di una Buick Limited nel 1939. Nel 1940 venne assorbita dalla Banthrico, ma continuò a produrre promozionali col proprio marchio fino al 1951.

Nash Rambler coupè 1950, Banthrico, 1:25
Kaiser Manhattan 1952, Banthrico 1:25
Nash Rambler Country coupé 1953, Banthrico, 1:25

I modelli in metallo avevano una fusione a guscio con gli assi trattenuti all’interno con ruote generalmente di gomma piena (all’inizio) e poi migliorate con gomma e cerchione. La parte esterna ben realizzata non disponeva di finestrini trasparenti: questi erano lasciati in metallo grezzo oppure verniciati in argento o in altri colori contrastanti (azzurro o crema).

La Banthrico di Chicago era già nota per i suoi salvadanai, pertanto ciascuno dei suoi modelli presentava un telaio imbullonato al modello con uno sportello fornito di chiave. Sulla scocca era presente una fessura per introdurre le monete cosicché l’azienda non veniva meno alle sue origini e ogni modello poteva funzionare egregiamente da salvadanaio.

Buick 1954, Banthrico, 1:25
Packard 1954, Banthrico, 1:25
Chrysler New Yorker e Pontiac Star Chief, entrambe 1953, Banthrico, 1:25
Studebaker Starliner 1953, Banthrico 1:25

Quando la Banthrico passò alla plastica, i suoi modelli potevano avere finestrini aperti o chiusi con plastica trasparente, ma erano privi della funzione di salvadanaio.

La ricca storia della AMT, Aluminium Model Toys, prese avvio circa 80 anni fa nel Michigan. Il nome sta ad indicare una produzione di giocattoli in alluminio pressofuso e almeno all’inizio fu così. Il titolare cominciò a lavorare su uno stampo di una Ford 1946 ricavato da un giocattolo danese, quando ebbe una idea grandiosa: adattare il modello alla Ford 1948, che non era molto diverso, fonderlo in alluminio, verniciarlo nelle tinte dell’auto vera e disporlo in ogni concessionaria Ford. La cosa diede inizio a una ricca attività.

Per ragione dei costi, tuttavia, già nel 1949 la AMT passò alla plastica, tradendo così il suo nome originario, ma diventando uno dei più prolifici produttori di modelli promozionali della sua epoca. Peccato che alle volte venisse usata una plastica poco stabile che si deformava da sola.

Sopra e sotto: Ford 1952 della AMT, 1:25. I vetri sono una lastrina di latta

Da sin.: Studebaker Starlight 1950 e 1951, AMT, 1:25
Studebaker 1951 della AMT in 1:25. E' evidente la deformazione della plastica

Ford Fairlane 1956, AMT, 1:25
Studebaker Golden Hawk, AMT, 1:25
Ford Thunderbird 1955, AMT, 1:25
Ford Galaxie four-door hardtop, AMT, 1:25

In quegli anni (tra il 1948 e il 1952) operavano anche la Master Caster che si era specializzata in promozionali per Packard e Hudson, e la Al-Toy che produceva Jeep in scala 1:25.

Hudson Commodore vista del telaio, 1:25
Pubblicità Master Caster
Jeep, Al-Toy, 1:25
Jeep Station Wagon 1949, Al-Toy, 1:25
Willys Jeepster 1948, Al-Toy, 1:25
Kaiser Henry J 1951, AMT, 1:25
Immagine pubblicitaria del promozionale Edsel 1958 della AMT
Sopra e sotto: Edsel 1959, AMT, 1:25

Sopra e sotto: Edsel Ranger 1960, AMT, 1:25
Su questo modello gli interni sono parzialmente verniciati d'origine
Chevrolet Corvair 1960, AMT, 1:25
Thunerbird 1962, AMT, 1:25
Ford Mustang 1965, AMT, 1:25
Chevrolet El Camino 1977, AMT, 1:25
Chevrolet Corvette 1981, AMT, 1:25

La Johan era più recente, avendo iniziato a produrre giocattoli in plastica nel 1947 col nome Ideal Toy Company. Un modello della trasmissione Fluid-Drive le aprì le porte per commesse di promozionali, che iniziò a produrre a partire dal 1955. Il proprietario, John Hanael però, cambiò il nome aziendale (che, usato da più di un fabbricante, poteva generare confusione), in Jo-han (poi Johan) utilizzando alcune lettere del suo nome.

Plymouth Plaza taxi 1956, Jo-han, 1:25
Oldsmobile 88 1958, Jo-han, 1:25
Cadillac Fleetwood 1959, Jo-han, 1:25
AMC Rambler Station Wagon 1959, Jo-han, 1:25
Studebaker Lark hardtop 1960, Jo-han, 1:25
Chrysler Turbine 1962, Jo-han, 1:25
Chevrolet Impala 1968, Jo-han, 1:25. Interni e capote sono stati verniciati
AMC Javelin 1968, Jo-han, 1:25
Cadillac De Ville 1977, Johan, 1:25
Chevrolet Montecarlo 1979, Johan, 1:25
Chevrolet Monza 1981, Johan, 1:25
Chrysler 300 1968, Jo-han, 1:25
Plymouth Road Runner 1974, Jo-han, 1:25

Praticamente nessun fabbricante straniero propose dei modelli promozionali in scala 1:25 ad eccezione della Volkswagen, che nel 1958 ne fece realizzare due dalla P.M.C. (Maggiolino 1200 e Karmann-Ghia coupé).

Volkswagen 1200 1958, P.M.C., 1:25
VW Karmann Ghia coupé 1958, P.M.C., 1:25

L’esperienza non fu ripetuta fino al 1998, quando commissionò alla Revell un promozionale del New Beetle.

Volkswagen New Beetle 1998, Revell, 1:25

A causa dei costi sempre più elevati per la costruzione degli stampi, le aziende cominciarono ad essere in affanno negli anni Settanta e l’ultimo Johan promozionale risulta una Chevrolet del 1979.

Dodge Charger 1971, MPC, 1:25
AMC Pacer 1975, MPC, 1:25

Fra le marche minori ricordiamo l’Authenticast, che aveva esordito nel 1961 producendo qualche modello promozionale in pressofusione, in particolare una Jeep Station Wagon e una Jeep FC-150 in scala 1:25, ma terminando presto questa strada per passare a produrre mezzi militari pressofusi della II guerra mondiale in 1:120 circa.

L’epopea dei promozionali in scala 1:25 iniziò l’estinzione alla fine degli anni Settanta. Verso la fine del decennio sopravvivevano in genere auto sportive come Corvette, Mustang, Firebird e pochi altri modelli che potevano essere sfruttati per la vendita ai bambini a prezzo più che accettabile. Ai primi degli anni Ottanta la Ford fece produrre i suoi promozionali in Oriente: la UMC era un’azienda di Hong Kong che aveva avuto l’incarico di riprodurre la Mustang del 1981, ma la qualità complessiva del modello era lontana da quella degli originali americani. Forse uno degli ultimi sussulti si ebbe con la Chrysler Laser XC del 1984, riprodotta in Corea per conto dell’americana GCG Associates Inc. ma era un modello abbastanza goffo, in scala un pochino più grande (circa 1:23) e con i finestrini di plastica opaca nera, che risolvevano il costo supplementare degli interni che così si potevano evitare.

Ford Mustang Cobra 1981, UMC, 1:25
Sopra e sotto: Chrysler Laser XC, GCG Associated, 1:23



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