I modellini col nome di una bimba: i Tootsietoy

Il procedimento della pressofusione fu svelato al mondo all’esposizione americana del 1893, quando Charles Dowst osservò un macchinario ivi mostrato, che si chiamava Line-O-Type. Intuendone gli sviluppi Dowst applicò il procedimento della Linotype alla fabbricazione dei primi giocattoli pressofusi apparsi nel 1910: insieme a miniature di oggetti domestici di piccole dimensioni, che venivano vendute alle industrie dolciarie che le utilizzavano come gadgets, cominciò a fabbricare alcuni mobiletti in lega di zamac per bambole che presero il nome dalla sua nipotina Tootsie e si chiamarono “Tootsie Toy” (inizialmente con due parole separate).

La Tootsietoy fu dunque il primo fabbricante di modelli pressofusi, in un’epoca in cui tutti gli altri erano ancora impegnati con la lamiera o al massimo in pesanti fusioni in ferro ottenute per colatura.

La prima autovettura della Tootsie Toy nel 1911, scala 1:70 circa

In considerazione del successo ottenuto, il nome venne esteso a tutti gli articoli e divenne un marchio. A cavallo fra il 1910 e il 1911 apparve il primo modellino d’auto, una berlina generica che poteva considerarsi in scala 1:70 circa. Subito dopo fu la volta della celebre Ford T, di cui vennero venduti oltre 3 volte il numero di esemplari dell’auto vera: oltre 50.000.000 di pezzi! Nonostante ciò, la Ford T risulta oggi piuttosto rara, soprattutto per la difficoltà di trovare un esemplare col parabrezza e le ruotine (metalliche a razze) integri. Le ruote a raggi furono in seguito sostituite da più robuste ruote a disco pieno. 

Ford T nella prima versione, con le ruote a raggi
La celebre Ford T e, sotto, il pickup Ford, qui con le ruote a disco (più robuste)

Gli altri Tootsietoy di quegli anni eroici erano piuttosto generici, come lo Yellow Cab del 1923, celebre Taxi ispirato ai primi Checker. Del 1926 era una bella serie di modellini in 1:70 circa che andava sotto il nome di «GM» (General Motors). Le auto di base erano sei: roadster, berlina, Brougham, coupé, torpedo e furgoncino. Ciascuna carrozzeria era disponibile con 6 tipi diversi di telaio che comprendeva il cofano e la griglia del radiatore: il quale poteva essere privo di scritte oppure recare una scritta per esteso e in rilievo coi nomi di Buick, Oldsmobile, Cadillac, Chevrolet e Oakland. 

Il trattore agricolo, circa 1:60
Le coupé Chevrolet e Buick: stessa carrozzeria, telai diversi
Da sinistra: Buick, Chevrolet e Oldsmobile

In seguito apparvero altri modelli che riproducevano veicoli del tempo: nel 1929 un carro armato Renault, nel 1931 parecchi autocarri Mack (in scala 1:90), nel 1935 tre auto Ford e una Chrysler Airflow (in scala 1:60 circa), e nel 1936, la favolosa serie di auto Graham, costruite in scala 1:43 con lo stile delle Dinky Toys inglesi: telaio e carrozzeria separati e ruote gommate, quasi tutte disponibili nella versione con una ruota di scorta posteriore o due laterali. 

Autoarticolato Mack per trasporto vetture, con tre auto
Chrysler Airflow, scala 1:70 circa
Ford coupé 1934, scala 1:70 circa
Ford roadster 1935, scala 1:70 circa
Ford Fordor 1935, scala 1:70 circa
Auto da record "tipo Bluebird", scala 1:70
Scatola con autocarro Mack e tre semirimorchi, scala 1:90 circa
Mack per il servizio di posta aerea, scala 1:90

Negli stessi anni uscì una nuova serie di autocarri Mack e due auto La Salle, costruttivamente simili alle Graham, oggi piuttosto rare. Questi modelli erano piuttosto costosi, cosicché sia prima che dopo la guerra Tootsietoy preferì orientarsi verso realizzazioni più economiche: spesso auto costituite da semplici gusci di zamac con le ruote di gomma o plastica nera applicate sotto la carrozzeria. 

Scatola regalo con carrozzerie e telai Graham da assemblare
Graham coupé con ruota di scorta posteriore, 1:43
Graham ambulanza, 1:43, unica senza ruote di scorta
Graham coupé de ville nella versione con doppie ruote di scorta
Greyhound bus, scala 1:60 circa
Autocarro militare con telone, scala 1:65 circa
La Salle 1936 coupé, scala 1:43
Scatola regalo con due La Salle, 1:43
Berlina La Salle, scala 1:43
Autocisterna snodata Mack, circa 1:65

Le serie offerte erano distinte a seconda della lunghezza dei modelli: da 6 pollici, da 5 e da 3 (quest’ultima conosciuta anche come Midget): i più diffusi erano i modellini da 5 e da 3 pollici. Notevoli le scatole regalo comprendenti due o più modelli: quelle anteguerra sono quasi introvabili. 

Autofurgone per le consegne (serie da 3")
Autocisterne COE (serie da 3")
Woody Wagon grande, (serie da 6")
Berlina grande chiamata impropriamente "Packard", 1:43 circa
Woody Wagon media (serie 5")
Torpedo o cabriolet a 4 porte (serie da 3")
Scatola con modelli Midget (circa 1 pollice e ½) senza ruote girevoli
Ford coupé 1940 (serie da 3")
Berlina tipo La Salle con caravan (serie da 3")

Accanto ai piccoli modelli a guscio nel 1954 apparvero tre miniature (con o senza fondino in lamiera) che riproducevano in modo soddisfacente e in scala prossima all’1:43, una Cadillac, una Packard Clipper e una Lincoln Capri, seguite da alcuni autocarri Mack e International, pure in scala grande (compresa fra 1:50 e 1:60). 

Ford Tudor cabriolet 1950 (serie da 3")
Autobetoniera Mack serie grande
Packard Clipper, scala 1:43
 
Scatola regalo con modelli grandi e due aeromodelli in scala piccola
Ford Thunderbird 1955, scala 1:43 circa
Due Jeep della serie piccola da 3 pollici, 1950 circa
Chevrolet Fleetline 1950 (serie da 3")
Bisarca International per trasporto auto (il semirimorchio è di latta)
Gruppo di autocarri grandi e l'autobus Greyhound

Cinque auto antiche in scala 1:43 furono messe in catalogo fra il 1961 e il 1965. Avevano ruote a raggi in plastica e una linea appena accettabile, lontanissima dalle finiture delle veterane prodotte in Europa dalla Rio o anche solo dalla Rami. La più rara è la riproduzione della Cadillac 1903.  

Ford Modello "A" 1932, il modello meno riuscito della serie
Stanley runabout a vapore, scala 1:43
Ford T 1907, scala 1:43
Cadillac 1903, forse la più simpatica del gruppo

Nel 1964 la Tootsietoy acquisì la Strombecker Corporation (un altro nome sacro della storia del giocattolo americana), e la denominazione divenne Strombercker’s Tootsietoys.

Studebaker Lark cabriolet 1960
Jaguar D-Type Le Mans
Ford D-100 con camper separabile
Mercedes-Benz 300SL "Gullwing" in scala 1:36 circa
Volkswagen Maggiolino lunotto ovale, scala 1:36 circa
Lancia-Ferrari D50 F.1 in 1:36 circa
Volkswagen 1200 con lunotto rettangolare (serie da 5")

Nel 1967 apparve la serie detta Jam Pacs, composta di macchinine di piccole dimensioni, molto grezze e approssimative, vendute in blister da 5 o 10 pezzi assortiti (ma nei magazzini Woolworth erano vendute sfuse in grandi mucchi) e restarono in produzione praticamente senza modifiche per circa 20 anni per essere poi sostituite da una serie inizialmente con lo stesso nome e poi chiamata “Speedster” per via delle ruote veloci, fabbricata in Cina. Dopo l’inizio degli anni ’70 la plastica fece l’ingresso nei metodi di fabbricazione della Tootsietoy rendendo i modellini ancora più approssimativi. La carrozzeria era solitamente ridotta a una scocca verniciata incastrata nel telaio di plastica che inglobava sedili, paraurti e tratteneva gli assi con le ruote (la serie si chiamava “Hard Body”). Nonostante la concorrenza di modelli molto più belli, i giocattoli Tootsietoy continuarono a uscire per anni: il segreto di una fra le marche più longeve al mondo era stato il tempestivo trasferimento delle produzioni in Cina. Ancora nel 1993 uscivano miniature in scala 1:43, sebbene di qualità modesta e da considerarsi più giocattoli che modellini veri e propri: tra gli altri vi era la Jeep Cherokee, un furgone Dodge Ram Van, due pick up Chevrolet (normale o step-side), una Ford Bronco e l’onnipresente Volkswagen Maggiolino. La serie “Hard Body” è tuttora in produzione e conta persino alcune Ferrari.

Tre Ford "A" con ruote da Hot Rod, scala 1:36 circa
Volkswagen 1200 serie "Hard Body" 1970 circa in scala 1:40
Porsche 911 (serie da 3")
Volkswagen 1200 1964 nella serie piccola da 3"








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