RENAULT 5 GT TURBO MK1 1985 - SOLIDO 1:18

Chi, come chi scrive, negli anni '80 era in età da patente, aveva una vita assai difficile automobilisticamente parlando. A quel tempo la disponibilità economica dei diciottenni  non era esattamente come quella attuale e la propensione della maggior parte delle famiglie, abbienti e non, era di rifilare al neopatentato la vettura più vecchia del parco auto familiare, oppure una qualsiasi utilitaria usata, in modo che il nuovo automobilista potesse farsi "le ossa" prima di passare a qualcosa di più importante. Il sottoscritto aveva una Citroën Dyane 6 (l'unica del gruppo con 5 porte), il resto della compagnia si barcamenava con un paio di Fiat 500, una Fiat 126, una Mini Cooper (velocissima ma dai consumi esorbitanti per le tasche del proprietario). Solo uno aveva una bella A112 Abarth bianca, grazie allo stipendio del suo lavoro da carrozziere. Ah, che invidia per noi poveri studenti... Potete ben capire i nostri tormenti da automobilisti in erba, dopo che la Volkswagen aveva iniziato il filone delle piccole sportive con la Golf GTi, immediatamente seguita da tutte le altre case automobilistiche. Oltre alla Golf gli oggetti dei nostri sogni erano la Peugeot 205 GTI, la Fiat Uno Turbo, la Renault 5 Alpine e soprattutto la sua sostituta, lanciata nel 1985, con la sua estetica grintosa, esagerata e a dire il vero un po' "tamarra": la mitica Renault 5 GT Turbo!

La 5 GT Turbo, o meglio Supercinque (come si definiva all'epoca) era bella, aveva una linea moderna (nel design c'era lo zampino di Marcello Gandini), ampie superfici vetrate ma, soprattutto, era la più potente di tutte: il suo motore 1.397 aveva 115 CV, 5 in più perfino della Golf  e prometteva prestazioni superiori a tutte le concorrenti, ad un prezzo ragionevole: al lancio, costava 14.450.000 lire, contro il 14.540.000 della sua diretta concorrente, la Uno Turbo. Sfiorava i 200 all'ora, e passava da 0 a 100 in 8 secondi, ed era appariscente il giusto. Un sogno...


Solido ha appena lanciato la GT Turbo in scala 1:18, sia nella prima versione qui presentata, sia nella seconda versione, stando molto attenta alle differenze tra le due versioni (spoiler, cerchioni..) distinguendole con il colore: la prima serie  è rossa con parafanghi grigi, la seconda è monocolore blu metallizzato. Non è un modello inedito, visto che Norev lo aveva presentato già tempo fa e con quattro aperture; ma il nostro Solido, sia pure con sole due aperture, costa un po' meno e comunque non sfigura.

Come si può vedere, la linea è perfettamente riuscita; bello anche l'assetto leggermente alto dietro, come in realtà. La vernice rossa è brillante e ben stesa, le parti grigie riprendono in maniera ottimale l'aspetto delle plastiche della vettura vera (specchietti compresi). L'antenna é un po' spessa, ma non infastidisce. Ben piazzate le decals e precisi i caratteristici filetti rossi sui paraurti.

Come già detto anche questa GT Turbo ha le portiere apribili, con cardine realistico e con vetri ai finestrini, particolare questo tipico di Solido. Questo consente ache di osservare più agevolmente gli interni del modello.



Questi sono realizzati con una buona precisione, soprattutto considerando il prezzo di vendita del modello; il tessuto dei sedili è riprodotto con una decals, ed alcune note di colore aumentano il dettaglio. Non mancano i pittogrammi bianchi sui principali comandi, che vanno dallo schema delle marce, in rosso sul pomello del cambio, al simbolino del posacenere e non mancano neanche i filetti rossi sulle tasche portacarte dei pannelli. La classe economica del modello viene tradita dalla presenza di alcune sbavature di stampo qua e là, da una certa imprecisione nella verniciatura dei particolari neri del cruscotto (che si nota sulla parte sovrastante il cassettino portaguanti), dalla mancanza di cinture di sicurezza e soprattutto di moquette sul pavimento, che avrebbe dovuto essere rossa. Nulla di terribile, e nulla che non possa essere corretto da qualsiasi modellista con un po' di pazienza.


Solido ha saputo realizzare molto bene la fanaleria, sia anteriore che posteriore; belli i fanali fendinebbia, di colore realistico.  Bellissimo il particolare delle griglie anteriori passanti, sia quella della calandra, (nella seconda serie sarebbe diventata a listelli orizzontali) sia quella del paraurti. Notare che, correttamente, non tutti i riquadri sono passanti. Nella vista di coda notiamo di nuovo qualche imprecisione nella verniciatura del fascione grigio alla base del portellone, ma nel contempo possiamo segnalare la chicca degli adesivi "d'epoca" sul lunotto e sul parabrezza, che danno un bel tocco di realismo al modello, così come la targa "vera" (il 93 si riferisce al dipartimento Senna-Saint-Denis) probabilmente presente, insieme agli adesivi, sulla vettura vera usata come modello.
Il fondino del modello propone una discreta riproduzione della meccanica, anche se solo pochi particolari sono evidenziati con il colore. Bello però il telaietto della ruota di scorta e notiamo nello stampo la presenza dei cavi dei freni posteriori. Tutto sommato, non male.
Per finire, ancora un bel modello proposto da Solido ad un prezzo ragionevole. Come sempre, fa un figurone a colpo d'occhio e tradisce la sua economicità soltanto ad un esame più ravvicinato. Ed è una buonissima base per chi vuole elaborare un modello senza spendere un capitale. Brava Solido!

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