Volpe Argentata Invitational 2024 a Roma
A metà giugno il "Parco di Roma Golf Club" ha ospitato l'edizione 2024 del "Volpe Argentata Invitational", un felice connubio tra golf e auto storiche.
L'evento è stato ideato da Prisca Taruffi (pilota da corsa e da rally) per celebrare suo padre, il celebre pilota e ingegnere Piero Taruffi (1906-1988), vincitore del Campionato Europeo motociclistico 500cc nel 1932 e detentore del record motociclistico di velocità nel 1937 (a 279,503 km/h). Ha corso in Formula 1 dal 1950 al 1956, vincendo il Gran Premio di Svizzera del 1952 e finendo 3° nel Campionato del Mondo Piloti del 1952. La sua ultima e vincente gara fu la tragica Mille Miglia del 1957, dopo la quale si ritirò, secondo la promessa fatta alla moglie. Era un ingegnere affermato e progettò e brevettò molti veicoli, tra cui due da record, il Tarf-I (motore Gilera nel 1948) e il Tarf-II (motore Maserati nel 1951, poi Ferrari).
Entrambi sono a doppia carlinga (bisiluro), con il pilota
in un "siluro" e il motore nell'altro. Il Tarf-II è esposto al
Louwman Museum di Den Haag, nei Paesi Bassi. "Volpe Argentata" era il
soprannome di Taruffi, per via dei suoi folti capelli bianchi e della sua
grande astuzia in gara.
La manifestazione è composta dallo "Amateur Golf
Challenge" e dalla "Exhibition Volpe Argentata". Protagonista
tra le auto storiche è stata la Ferrari 315 S, la stessa vettura che vinse la
Mille Miglia del 1957, mentre i cimeli di Taruffi sono stati esposti nella Club
House. Erano presenti molte auto interessanti, tra cui una rara Fiat 1400
Giardiniera del 1951 di Viotti, un paio di Cisitalia (una Pininfarina del 1952
e una Nuvolari del 1949), un'Alfa Romeo Gran Sport 4R Zagato del 1968, una
minuscola Amilcar CS del 1926, una bellissima Fiat 522 C cabriolet Royal, un
vistoso furgoncino Isetta giallo del 1952, un'imponente Peugeot tipo 153 del
1914 e molte altre.
Cieli azzurri e prati verdi erano ovunque, mentre i
giudici sceglievano i vincitori degli ambiti premi: i modelli in scala in
argento e palladio del "bisiluro” di Taruffi.
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