55 anni fa lo sbarco sulla Luna

Lo sbarco sulla luna, per la verità è cominciato il 4 ottobre 1957, quando una sfera di metallo sovietica, lo Sputnik, cominciò a emettere i suoi bip-bip dallo spazio.

Questo diede inizio alla corsa nello spazio degli americani, che pur avendo portato negli USA il fior fiore degli scienziati del programma missilistico tedesco della IIª Guerra Mondiale, erano rimasti piuttosto indietro. Fra gli studi più avanzati, vi era quello con la capsula Mercury guidata da un astronauta, ma il primato andò nuovamente alla Russia con il celebre Jurij Gagarin che nel 1961 fu il primo a orbitare attorno alla Terra.

La struttura portante del programma Apollo era il gigantesco razzo Saturno V
L'idea della sua grandezza è data dal modello Centuri in scala 1:100 qui sopra

Fu il Presidente Kennedy, nello stesso anno, a dare la priorità al programma spaziale americano che avrebbe portato l’uomo sulla Luna entro la fine del decennio. Promessa mantenute: il 16 luglio 1969 il comandante Neil Amstrong poggiava i suoi piedi sul suolo lunare, seguito a ruote da Aldrin, mentre il terzo cosmonauta, Collins, restò in orbita lunare in attesa di poter recuperare il modulo di atterraggio e riportare sulla Terra i suoi compagni di viaggio.

La scatola della capsula Apollo della Toy Nomura, giapponese
L'Apollo "Z" della Toy Nomura, andava a batteria, con diversi movimenti

L'Airfix riprodusse (in kit) il modulo lunare LEM in scala 1:72

Per la verità non fu questa la missione che portava sulla luna un’automobile: ci vollero ancora due anni di lavoro e solo nel 1971 Apollo 15 portò con se uno speciale veicolo che stava ripiegato in un apposito vano del LEM, il modulo di atterraggio o allunaggio se si preferisce.

Il Rover Lunare, progettato dalla General Motors, pesava appena 209 kg, ma poteva sopportare un peso a pieno carico fino a 700 chili terrestri (ma un quarto sulla Luna) tra astronauti e materiale.

Il Rover lunare fotografato durante la missione sul suolo della Luna

Era mosso da quattro motori elettrici da 200 watt (quanto il motore di un frullino: pensiamo alle potenze odierne delle auto elettriche!) e poteva raggiungere i 10-12 km/h. Lo scopo era quello di portare gli astronauti a una certa distanza per compiere esperimenti scientifici e raccogliere campioni.

Per evitare il rischio di forature lunari e disporre di un elemento ammortizzante al posto di vere sospensioni, le ruote del veicolo lunare erano fatte di lamelle di metallo e rete metallica, che conferivano l’aspetto di vere ruote ed erano sufficientemente deformabili in caso di piccole asperità. Il Rover aveva tutte e quattro le ruote sterzanti ed era comandato da una piccola cloche centrale che poteva essere azionata da entrambi gli astronauti.

Al Salone di Torino del 1970 fu esposto un vero veicolo lunare dalla GM

Per celebrare la missione, la Dinky Toys inglese, fra le novità del 1971, mise in commercio il Lunar Roving Vehicle (LRV), un pesante giocattolo di zamac in scala 1:30 circa, completo di astronauti ma privo dei molti accessori. Nel modellino la cloche centrale azionava lo sterzo delle quattro ruote come in realtà, ma queste avevano dei semplici pneumatici da trattore invece del sofisticato groviglio di rete metallica del vero Rover Lunare.

Il modello della Dinky Toys inglese, piuttosto un giocattolo

Molto meglio, parecchi anni dopo, il modellino della Minichamps, venduto in cofanetto di cartone in serie numerata, completo anch’esso dei due astronauti, e con delle belle ruote di plastica trasparente zigrinata che ricreavano in modo più realistico l’aspetto delle ruote speciali del Rover. La Minichamps ha miniaturizzato con precisione anche le antenne, la parabola e tutte le minuterie che rendono realistico il modello.

Il modello Minichamps con la sua scatola originale
Sopra e sotto: due immagini del Rover lunare della Minichamps, 1:43

Per chi non lo trovasse segnaliamo che la Newray ha realizzato tempo fa un piccolo set da gioco con il Modulo Lunare e il Rover, e ben 4 astronauti. Senza essere preciso e delicato come il Minichamps, si tratta comunque di una riproduzione discreta e accettabile da mettere fra le curiosità.

Le miniature Newray consentono di ricreare l'ambiente lunare

In tempi recenti è stato trovato un ulteriore modellino di fattura piuttosto semplice che riproduce a grandi linee l’auto lunare in scala 1:50, marca sconosciuta.

Il modellino dell'auto lunare, di marca sconosciuta
Lego dedicò alla missione lunare molte confezioni di fantasia



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