I.C.I.S. - rarità in plastica

La I.C.I.S. aveva sede in via Numa Pompilio a Milano e iniziò l’attività nel 1959.

Mise in catalogo quindici modelli che erano curiosamente numerati, saltando qualche numero, da 1 a 20.

Catalogo I.C.I.S. piegato a fisarmonica nelle scatole (fronte e retro)

Tuttavia nella sua breve esistenza solo 11 di essi videro la luce. Erano realizzati in plastica, con vetri e ruote gommate su cerchione in plastica, che si deformava facendo reazione con il pneumatico. L'ultima produzione adottò le ruote in metallo fatto che evitò l'inconveniente. In origine i modelli della I.C.I.S. avrebbero dovuto avere le sospensioni, ma poi queste non furono realizzate e la dicitura sul cataloghino che era inserito in ogni scatoletta era barrata a mano. I modelli non prodotti recano la scritta "in preparazione".

Fiat 600 della I.C.I.S, 1:43
Alfa Romeo Giulietta, forse il modello più raro di tutti.

Non tutti i modelli presentavano il medesimo grado di qualità e fedeltà al vero. La produzione I.C.I.S. nel 1960 era già terminata: fu continuata ancora per un anno o poco meno dalla Fer-Gam. Che utilizzò lo stesso catalogo I.C.I.S. per il 1960 semplicemente apponendo un timbro sulla copertina che recitava “FERGAM via Prandina 37, Milano”.

Le miniature Fer-Gam si distinguono per il fondino metallico (sugli ICIS era in plastica).

Fiat 500 I.C.I.S. in 1:43 (foto da Collectoys)
La parte posteriore della 500 aveva i fanalini piazzati sul cofano (!)
Fiat 1800 con scatola diversa dalle solite (foto da Vectis)

Gli I.C.I.S. sono oggi molto rari, soprattutto perché all’epoca erano piuttosto costosi: avevano un prezzo in vendita che si aggirava attorno le 430 lire, che era doppio di qualsiasi altro modello in plastica prodotto in Italia a quel tempo (Politoys e Sam Toys) e superiore perfino a quello dei Mercury in metallo pressofuso, col risultato di essere poco graditi ai bambini, e spesso ignorati dai collezionisti dell’epoca, che amavano poco la plastica. Inoltre la loro diffusione era molto più limitata rispetto ad altre marche.


Sopra e sotto: alcune viste dell'Alfa Romeo 2000 di colori diversi
Lancia Flaminia berlina, I.C.I.S. 1:43

Degli undici modelli solo la Fiat 1100 TV trasformabile, la Ferrari e le due Lancia Appia 2ª serie erano inediti: tutti gli altri potevano contare su altre riproduzioni più economiche.

Fiat 1100 TV Trasformabile: la mascherina è piuttosto approssimativa
Sopra e sotto: le Lancia Appia coupé e berlina 2ª serie

Sopra e sotto: due viste dell'Appia berlina

É da sottolineare che la Fiat 1200 Granluce esiste con due stampi differenti fra loro soprattutto nella parte anteriore e nel tetto. Col tempo il tipo di plastica usata dalla I.C.I.S. mostra una tendenza a deformarsi.

Due versioni della Fiat 1200 Granluce
Sulla scatola si nota il timbro "Fer-Gam s.r.l."
Classico fondino I.C.I.S. di plastica nera
Sopra e sotto: la Ferrari 250 GT coupé

Su questa Ferrari sono montati cerchi di plastica con accenno di raggi
Ancora un'immagine della 500 e della 1200 Granluce della I.C.I.S.
Riportiamo infine una fotografia di qualità non elevata, scattata 10 anni fa alla Borsa di Novegro. É interessante tuttavia per notare le varietà di colore di alcuni modelli e inoltre le ruote di altri, che hanno il cerchione di plastica argento e le gommine bianche ma anche nere. Purtroppo questo tipo di cerchioni ha mostrato la tendenza a sciogliersi per reazione chimica fra i due tipi di plastica, sebbene in modo molto meno marcato di quanto avvenuto su certi Norev oppure sui Sablon. Si notano in alto a destra una Appia seconda serie celeste e, dietro, un'Appia coupé di colore azzurro intenso, più scuro della Flaminia con tetto blu a sinistra. Interessanti anche la Flaminia grigia con tetto rosso e l'Appia color giallo primula.




 


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