HACHETTE: 100 fascicoli per un Maggiolino
Qualche settimana
fa è terminata la raccolta di fascicoli, 100 in tutto, necessari per costruire
un bellissimo Maggiolino Volkswagen in scala 1:8.
Senza entrare nel
merito del prezzo pagato per arrivare alla fine, occorre dire che il risultato
che si ottiene è veramente bello.
La scelta del
colore e delle gomme con fianco bianco ha reso al modello uno splendore
particolare che fa passare in secondo piano alcuni piccoli difetti.
Va detto che il montaggio, a mezzo viti, non è comunque per principianti, anche in presenza di molte fotografie che spiegano come e dove mettere le varie parti, che sono tante e molto precise: chi conosce l’auto vera la ritrova ridotta 8 volte in modo molto preciso. Rispetto a una esperienza precedente, si è apprezzata la costante presenza di una vite in più per ogni sacchetto contenente viti. Questo è molto importante. Meglio arrivare al fondo avanzando una piccola quantità di viti che trovarsi a metà con una vite persa, caduta sul pavimento e scomparsa in una fessura del parquet o cose del genere.
Particolarmente
bello non solo il motore, ma anche gli interni, con sedili serigrafati in modo
da riprodurre la tessitura degli originali.
Sulla portiera di
sinistra (e solo su quella, come sull’originale) è presente una tasca
portacarte realizzata in tessuto elastico di grande effetto.
All’interno però
si sono presentati alcuni dei piccoli difetti a cui si accennava: il volante è
stato fornito grigio anziché avorio (o azzurro come su diversi esemplari del Maggiolino
di quell’anno), e così pure la maniglia apposta sul cruscotto di fronte al
passeggero e il canotto dello sterzo. Qui è stato necessario prendere in mano i
barattolini di vernice per creare la giusta tonalità di avorio.
Pregevoli i
deflettori apribili e i finestrini discendenti mediante l’apposita manovella
(va usata però con grande cautela per non rischiare di romperla. Meglio
aiutarsi con le dita.
In Italia la
vettura è stata distribuita con i paraurti standard, belli ma poco appariscenti
rispetto al bel colore della carrozzeria e al lusso delle gomme con fianco
bianco. In Germania erano disponibili i paraurti USA con i tubi di rinforzo,
dall’aspetto senz’altro migliore e più “ricco”. Purtroppo non è possibile
montarli rigidamente con viti, come è avvenuto per il resto della vettura e qui
sta il difetto più grande, perché per sistemarli viene fornito un semplice
biadesivo. Noi suggeriamo, una volta provato e riprovato per trovare la
posizione giusta, di fissarli più rigidamente con un cianoacrilato.
Bene anche tutte
le aperture, in particolare quella del cofano anteriore che si blocca con una
astina che funziona esattamente come nella vettura reale. Un po’ meno il cofano
posteriore dove le molle fornite di serie non hanno la forza per sostenere il
peso del cofano (nella nostra foto si intravede un’astina aggiunta per tenere
sollevato il coperchio).
Un’ultima piccola
critica va alla scelta di dotare la vettura con grandi portatarga bianchi dove,
al posto della targa, anche tedesca, è stata fatta la scelta di mettere al
centro uno stemma Volkswagen, non particolarmente bello a vedersi soprattutto
al centro della targa anteriore.
Ci fermiamo qui
perché per la bellezza complessiva dell’insieme parlano le fotografie e
ringraziamo il nostro collaboratore tedesco Fabian Houchangnia per quelle che
ci ha fornito.
Hachette ha
proposto di continuare la raccolta con altre 25 uscite per realizzare un carrello
portabagagli Westfalia, del tipo in origine studiato proprio per il Maggiolino.
Una bella idea completata dal carico del carrello stesso, costituito da una
tenda da campeggio con tutti gli accessori.
https://www.hachette.it/modellismo/maggiolino/
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