50 anni Volkswagen Golf

Sostituire un’icona non è assolutamente facile. Un’icona come il Maggiolino, sul quale si erano costruite le fortune della Volkswagen e che si vendeva ancora bene, fu un’impresa gigantesca e poteva anche non avere il risultato che ci si era prefissati. Per questo motivo il primo catalogo portava in copertina la nuova Golf che si “affiancava” al Maggiolino, rassicurando che non sarebbe stato pensionato.

Il primo catalogo della Golf
Golf a 5 porte della Mebetoys in scala 1:24
Volkswagen Golf 1974, in una foto ufficiale VW
Golf in 1:87 di Bub

Il Maggiolino era robusto e non aveva bisogno di tanta manutenzione, ma era assediato da una agguerrita concorrenza di vetture economiche quasi quanto lui, ma più moderne, scattanti e spaziose. Se pensiamo ad esempio alla Fiat 127 e alla sua praticità quando nacque la versione con il portellone.

La praticità delle 5 porte della Golf era innegabile

Bisognava fare presto e affidarsi a un genio della matita come Giugiaro, per centrare l’obiettivo della carrozzeria, che in produzione si discostava pochissimo dal prototipo. Sfruttando l’architettura dei 4 cilindri NSU convertiti per il raffreddamento ad acqua, la Golf veniva proposta con un motore 1100 d’attacco e un 1500 che, su una scocca così leggera, già prefigurava il concetto delle berline sportive che sarebbero nate in seguito.

La differenza  più grande tra il prototipo e la Golf consiste nei fari
Vista in sezione del motore Golf 1100

La praticità della Golf era indubbia: poteva essere ordinata con due o 4 porte, tutte con il portellone posteriore che favoriva il carico del bagagliaio, non grandissimo ma ben squadrato e sfruttabile. Quanto a prestazioni la 1100 offriva 50 CV a 6000 giri (contro i 34 del Maggiolino) e una velocità massima di 140 Km/h (contro i 116 del Maggiolino). La 1500 metteva sul piatto 70 CV e 160 Km/h, niente male per un guidatore sportivo non intenzionato a spendere troppo…

Golf scala N (1:160) Fleischmann: 2 porte (sopra) e 4 porte (sotto)

Volkswagen Golf 5 porte di Gama, in 1:43 con 4 aperture
Golf Polizei della Mebetoys, in 1:43
Sopra e sotto: Golf a 3 porte per Norev, in 1:43

Golf Polizei a 3 porte di Norev, 1:43
Golf 5 porte di Playart, scala 1:45 circa

Il successo della Golf fu praticamente istantaneo: la macchina giusta nel momento giusto e apprezzata non solo dai tipici utenti della Casa di Wolfsburg.

VW Golf dell'automobil Club tedesco, Brekina, 1:87
Golf brasiliana della Brinquedos Rei su licenza Siku, 1:66
Golf della Bruder, in 1:87, penny toy per bambini
Golf vacanziera della Matchbox in 1:66 circa
Ancora una vista della Golf Mebetoys in 1:24
Microscopica Golf di Noch in scala Z (1:220)
Golf della Nyrhinen, scala 1:20 circa, usata anche come promozionale
Golf 5 porte della Polistil, in 1:55
Golf Schuco: 3 porte in 1:66 (con scatola promozionale) e 5 porte in 1:43
Golf 5 porte delle DBP (poste tedesche) della Schuco in 1:43
Golf 3 porte DBP della Schuco in 1:66
Golf del soccorso stradale ADAC della Siku, in 1:66
Golf 3 porte in scala 1:18, della Solido
A suo tempo la Solido aveva prodotto una Golf 3 porte in 1:43
Ancora una vista della Golf di Solido in 1:18
Il cruscotto della Golf Solido in 1:18 era del modello base con 1 solo strumento
La Golf GL aveva invece un cruscotto più completo, con 2 strumenti
Golf in scala 1:66 della giapponese Tomica
Vitesse riprodusse una Golf 3 porte in 1:18
La Golf in USA si chiamava Rabbit e aveva paraurti enormi, kit AMT, 1:25
Caribe era il nome della Golf messicana, qui riprodotta dalla IXO, in 1:43

Nel 1976 fu lanciata una brillante versione Diesel: con un motore di pari cilindrata del 1500 produceva la stessa potenza del 1100, risultando uno dei Diesel di piccola cilindrata più apprezzati del suo tempo. Per gli sportivi fu messa in commercio la 1600 GTi ad iniezione, che sfoderava 110 CV e raggiungeva i 180 Km/h. Grazie a tutte le sue versioni la Golf fu richiestissima durante tutti i suoi 9 anni di produzione, prima di essere sostituita dalla Golf II del 1983.

Golf da rally, Bub 1:87
Golf GTI, Bub, 1:87
Golf GTI in scala 1:32 di Burago
Golf GTI della Del Prado, uscita in edicola, 1:43
Golf GTI di Detail Cars, 1:43
Golf GTI da scatola di montaggio Esci, 1:24
Golf GTI di Maisto, 1:66
Golf GTI di Majorette, 1:66
Golf GTI di Minichamps, 1:43
Golf GTI di Norev, 1:43
Golf GTI di Ottomobile, in scala 1:18
Golf GTI da scatola di montaggio Revell, in 1:24
Golf GTI della Solido in 1:64
Golf GTI di Spark, 1:43
Golf GTI di Welly in 1:18

Dal punto di vista modellistico non c’è che l’imbarazzo della scelta. Dagli obsoleti, che vennero messi sul mercato all’apparire della vettura, alle riproduzioni attuali, visto che – come fu per il Maggiolino – anche sulla Golf I si è costruito un mito che i produttori di miniature ogni tanto rispolverano, proponendo nuovamente la Golf con modelli attuali adatti a tutte le tasche.

Golf 3-5 porte di Wiking, 1:87, anche Polizei e pompieri
Sopra e sotto: Golf 3 porte di Wiking con 2 diversi stampi per la mascherina
La Golf Wiking primo tipo aveva una mascherina liscia
Sulla Golf Wiking 2° tipo la mascherina ha una grigliatura accennata
Golf DBP della Wiking, 1:87, mascherina 2° tipo
Golf 1990 dell'ANWB, automobil club olandese, WSI, 1:43

Ne presentiamo una scelta.

Ancora due Golf Fleischmann, però in scala 1:87

La Golf della Nyhrinen con i paraurti maggiorati del 1981
Nel catalogo Wiking apparve anche questa Golf in scala N
Golf delle PTT (poste svizzere)
Golf delle PTT, modello Siku per il mercato svizzero, 1:66
Anche la Solido per la Svizzera produceva una Golf delle PTT
La grande Golf Solido in 1:18 a confronto col modello PTT in 1:43
Il modello Wiking della Golf postale, in 1:87, in Svizzera aveva decals PTT



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