Alfa Romeo Giulia T.i. e Lancia Thema i.e. Turbo - Mitica 1:18
Sono arrivate quasi all'improvviso, queste due ottime riproduzioni di due tra le berline più amate e più di successo in Italia. Stiamo parlando dell'Alfa Romeo Giulia Ti del 1963, ovvero la prima serie della "berlina disegnata dal vento", e della Lancia Thema i.e. Turbo del 1984, la più performante nella gamma dell'ammiraglia della Casa di Chivasso (fino all'avvento della 8.32).
Sono delle riproduzioni in pressofusione e entrambe sono dotate di portiere anteriori apribili, sterzo e sospensioni funzionanti! Inoltre, la Giulia è proposta in tre diverse colorazioni, oltre a due versioni Polizia e Carabinieri (quest'ultima correttamente nel colore verde militare dell'epoca), mentre la Thema è prodotta in praticamente tutte le versioni sia della prima che della seconda serie, inclusa la 8.32 con motore Ferrari.
Bellissima la Giulia, proposta in uno splendido "grigio grafite". Decisamente realistici i fari e molto fine la calandra a barre orizzontali. La targa Milano è perfettamente in tema.
Splendida la Thema, nella sua livrea "platino metallizzato". Anche su questo modello i fari sono molto ben fatti e molto luminosi. Dietro i vetri si intravedono le lampadine. Non manca la targhetta "i.e. Turbo" fissata alla calandra. Azzeccatissima la targa bianca di Torino.
La linea della Giulia è perfettamente catturata, così come l'assetto leggermente "picchiato" in avanti, cosa che, insieme allo "sguardo accigliato" dei suoi fari, conferiva notevole grinta alla vettura. Molto belle anche le luci posteriori, giustamente contornate da un profilo cromato.
Elegantissima la Thema, uno dei capolavori di Giugiaro, che era penalizzata
solo dalle piccole ruote da 14", puntualmente riprodotte sul modellino. I cerchi
in lega, montati di serie su questo allestimento, sono di un colore molto realistico. Belli e molto luminosi i grandi fanali posteriori.
Veramente ottime le proporzioni dell'Alfa. Possiamo anche dire che la verniciatura è pressoché perfetta, lucida e uniforme. Veramente un buonissimo lavoro.
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Il confronto con l'auto vera evidenzia l'ottimo lavoro fatto da Mitica (© AutoClass) | |
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Anche
le proporzioni della Thema sono ben catturate. La modanatura laterale è resa
con una precisa tampografia, che però la rende piatta, mentre in realtà era sporgente. La vernice é di ottimo livello pure per
questo modello, anche se in foto sembra meno brillante.
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Una foto ufficiale della Thema (in questo caso una V6). Anche da questo confronto il modello Mitica esce a testa alta! |
Come
già detto, entrambi i modelli sono dotati di sospensioni e porte
anteriori apribili, i cardini sono realistici, l'angolo di apertura
delle porte più che sufficiente ed i pannelli sono stati riprodotti con
cura. Buono lo spessore degli spazi intorno alle porte.
Gli
interni della Giulia sono ben riprodotti: il cruscotto, con la
strumentazione orizzontale (tranne il contagiri) é riprodotto in maniera
accurata. Anche il volante é corretto per questa versione, solo il
semianello del clacson è un po' spesso e manca il logo al centro del
piantone. Corretto il sedile a panchina, che consentiva di omologare la Giulia per 6 persone.
In questa foto si vede meglio la leva del cambio a 5 marce al volante, anch'esso corretta su questa prima serie.
Il cambio con la leva a pavimento, più adatto al tipo di vettura,
all'epoca era un optional: fu fornito di serie solo a partire dal 1964, insieme ai freni a disco sulle 4 ruote, dopo l'esperienza della Giulia Ti Super da competizione. Notiamo l'assenza di moquette sul pavimento.
Molto più moderni gli interni della Thema, tutto sommato ancora gradevoli ai giorni nostri. La verniciatura opaca dei sedili è assai gradevole. Il volante é di forma e diametro corretti. La strumentazione é resa con una decal e risulta un po' piatta...
Come sulla Giulia, purtroppo non c'è traccia di moquette, anche se il pavimento é dipinto in marrone con zone nere, che ricordano il tappetino in gomma presente sull'auto vera; si vedono anche i comandi dei sedili, un po' abbozzati. Appena accennati anche i comandi degli alzacristalli elettrici sui braccioli. Mancano del tutto le cinture di sicurezza, ma è comune sui modelli di questa categoria. Nel complesso, comunque, il risultato è più che accettabile.
Il fondino della Giulia mostra una discreta riproduzione degli organi meccanici; qualche tocco di colore avrebbe sicuramente reso l'insieme più accattivante, visto che solo un pezzo del tubo di scarico è verniciato in argento.
Un poco più schematico il fondino della Thema, ma anche qui vale lo stesso discorso: un po' di colore in più non avrebbe guastato. In ogni caso, rispetto ai fondini piatti di alcune riproduzioni in resina, possiamo accontentarci.
In conclusione, è indubbio che questi due automodelli siano realizzati con una cura più che buona, mantenendo nel contempo un prezzo accettabile. Rispetto alla Giulia TI della Norev, già commercializzata, la Giulia di Mitica vince, a mio parere, per una migliore riproduzione della linea, per le sospensioni e per le porte apribili, oltre che per una più vasta scelta di versioni e di colori (ci piacerebbe vedere anche la Ti Super, già che ci siamo... capito Mitica?). La Thema ha dalla sua un'ampia gamma di riproduzioni, prima e seconda serie inclusa la 8.32, varie versioni dalla V6 alla LX . Insomma, ci auguriamo che Mitica continui su questa strada del pressofuso, magari lanciandosi anche su modelli inediti o malriprodotti da altri (ad esempio l'Aurelia B24 spider, tanto per dire).
Ottimo lavoro, Mitica!
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