90 anni Auto Union Grand Prix

Nel 1932 avvenne la fondazione del gruppo Auto Union AG derivato dalla fusione di Audi, DKW, Horch e Wanderer, usando il simbolo di quattro anelli che si incrociano come marchio ancor oggi conosciutissimo.

L'Auto Union Typ A in prova all'Avus nel 1934, con Hans Stuck.
Uno dei primi modelli della famosa 16 cilindri fu realizzato da Märklin, 1:43

L'azienda era alla ricerca di un modo per aumentare il profilo del nuovo nome dell'azienda e dei Quattro Anelli anche a livello internazionale. Ferdinand Porsche, che era stato incaricato di progettare un'auto da corsa fin da prima che gli stabilimenti della Wanderer – presso cui lavorava - si fondessero con gli altri marchi, sviluppò la sua auto da corsa per conto del nuovo Gruppo Auto Union, per gareggiare nella formula da 750kg allora adottata.

Il telaio con il potente motore montato in posizione posteriore-centrale
Auto Union Typ C 1938 al Nürburgring, di Brumm, 1:43
Auto Union Typ B con carenatura, modello Gescha in latta, 1:43 circa
Auto Union Typ B con carenatura, modello anteguerra Kibri in 1:43 circa

Il design era tanto spettacolare quanto pionieristico. Un motore centrale a 16 cilindri da 4,4 litri con compressore e 295 CV si trovava direttamente dietro il guidatore e, combinato con l'anteriore corto, conferiva alla vettura un aspetto insolito. Le sospensioni a barra di torsione fecero la comparsa su questo bolide per la prima volta.

La vettura, chiamata Type A fu pronta nell'autunno del 1933 e a novembre gli ingegneri la provarono per la prima volta al Nürburgring.

L'auto da corsa dell'Auto Union fece la sua prima apparizione ufficiale quando fu guidata da Hans Stuck il 6 marzo 1934 sulla pista AVUS di Berlino.

L'Auto Union si era presentata quel giorno per cercare di battere alcuni record mondiali di velocità esistenti e, alla fine della giornata, ne aveva stabiliti tre nuovi. Poco tempo dopo, il 27 maggio 1934, l'auto da corsa fece il suo debutto internazionale nella gara internazionale Avus.

Nel 1935 venne schierata la Type B, un'ulteriore evoluzione, potenziata a 375 CV  e portata alla vittoria da Hans Stuck, da Achille Varzi e da Bernd Rosemeyer che ottennero in totale 6 successi.

Auto Union Typ B con parziali carenature aerodinamiche
Auto Union Typ B carenata di Brumm, 1:43, in una versione giocattolo
Auto Union Typ B della Dinky Toys francese, uguale al modello inglese
Auto Union Typ B di Minichamps: da sin.l'auto di Stuck e di Rosemeyer

L’eterna rivale Daimler-Benz, rispolverando un progetto dello stesso Ferdinand Porsche, intese rispondere alla sfida e da quel momento in poi, le auto da gran premio di Auto Union e Daimler-Benz dominarono le corse automobilistiche internazionali.

Nel 1936 la Type C vinse 9 gare tra Gran Premi e Corse in Salita, di cui 7 grazie a Rosemeyer che conquistò il Campionato Europeo Grand Prix e divenne anche Campione tedesco di Corse in Salita, ma correrà solo nel biennio 1936-1937.

Auto Union giocattolo in latta di marca sconosciuta
Auto Union Typ C di Minichamps, in 1:43
Auto Union Typ C di Revival, scatola di montaggio scala 1:20

Per le gare in salita, onde scaricare meglio l’incredibile potenza al retrotreno, erano spesso usate versioni con ruote posteriori gemellate.

Sopra e sotto: l'Auto Union Typ C con ruote gemellate di CMC, in 1:18

A partire dal 1938, per contenere le prestazioni delle monoposto divenute troppo potenti e veloci, la formula Grand Prix 750 kg venne sostituita dalla Formula 3 litri, cioè limitando la cilindrata massima a 3.000 cm³.

La nuova vettura Type D impiegava in competizione un motore a 12 cilindri, mentre le versioni per le gare di salita, dove il limite di cilindrata non era applicato, usavano cambio e trasmissione finale diversi per mantenere il motore a 16 cilindri della Type C.

Auto Union Typ D in azione
Auto Union Typ D di Brumm, scala 1:43
Auto Union Typ D di Brumm in scatola promozionale Audi AG

La Type C è stata utilizzata dall'Auto Union per battere record di velocità su strada, nelle distanze da 1 km a 10 miglia con la configurazione speciale versione carenata con carrozzeria aerodinamica. Il primato più significativo fu il record di 406,321 km/h sul chilometro lanciato stabilito nel 1937 da Rosemeyer sull'autostrada Francoforte-Darmstadt.

L'Auto Union Typ C da record e Berndt Rosemeyer
Auto Union Typ C carenata, modello Märklin d'anteguerra, 1:40
Auto Union Typ C da record, giocattolo Biller, di latta
Auto Union Typ C da record di Brumm, 1:43, con confezione speciale
Giocattolo Distler dell'Auto Union da record, anteguerra, circa 1:25
Piccola Auto Union da record di latta, fabbricante sconosciuto, circa 1:48
Auto Union Typ B completamente carenata di Hans Stuck, Minichamps 1:43

Le frecce d’argento dell’Auto Union non sono sfuggite ai fabbricanti di modelli e perfino di bambole: quella della Schildtkrot prodotta prima della guerra, sembra essere l’unica automobilina messa in commercio dal celebre fabbricante di bambole che, per inciso, esiste tuttora.

L'Auto Union Typ C semicarenata di Schildkrot in gomma piena, piuttosto rara

La carriera delle Auto Union da Gran Premio si concluse con lo scoppio della guerra mondiale, ma troviamo molti modelli prodotti anche dopo e registriamo un risveglio di interesse in anni recenti, che ci hanno regalato miniature molto ben fatte.

Ne riportiamo una selezione.

Auto Union da record con carenatura integrale
Auto Union da record di Brumm con carenatura integrale, 1:43
Auto Union da record con carenatura integrale, kit Revival in 1:20

Alcuni produttori hanno realizzato vari modelli della celebre macchina da corsa e in più versioni, come CMC con i suoi celebri capolavori in scala 1:18.

Interessanti le versioni Brumm, anche in confezioni esclusive per Audi in vendita nel Museo della Casa a Ingolstadt e la piccola Typ C in scala 1:87 di Busch, notevole per la presenza di finissime ruote a raggi e dello sterzo.

Auto Union Typ C della Busch in scala 1:87

Curiosa infine la scelta di Nigam e Mercury, due marchi italiani attivi a partire dal dopoguerra, di includere un modello ciascuna della Auto Union Typ D nel proprio catalogo, con Mercury che lo duplicava anche nella «Serie Piccola» che noi chiamiamo più sbrigativamente “Micro”, che è più o meno in scala 1:80 circa.

Auto Union Typ D della Nigam, scala 1:40 circa

Auto Union Nigam e Mercury a confronto. Il pilota Mercury si comprava a parte
Auto Union Typ D della Mercury nella serie in scala 1:40, con pilota
Auto Union Typ D della Mercury in scala 1:80 circa

Esiste infine un misterioso modellino, probabilmente coevo dei Mercury e Nigam, pure di produzione italiana, ma senza marchio.

Ben visibile su questo curioso modello la scritta "Made in Italy" (sotto)



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