Le preziose (oggi) Edil Toys

Oggi ricercate e pagate con quotazioni elevate, le Edil Toys a suo tempo furono piuttosto snobbate: ebbero un successo limitato dovuto principalmente a due fattori. 

Anche il catalogo Edil Toys non era particolarmente accattivante

Il primo fu la cattiva scelta delle auto riprodotte: tutte erano già state realizzate dagli altri fabbricanti; inoltre la diffusione della marca risultò sempre assai limitata. Ciò anche per una certa mentalità dei negozianti che non intendevano caricarsi il magazzino con un modello Edil Toys dopo aver già avuto la stessa vettura riprodotta da altri e quindi con minore appetibilità e probabilità di vendita.

I modelli Edil Toys erano fra i pochissimi con 4 porte apribili

Edil Toys era un fabbricante milanese di scatole di costruzioni in plastica del tipo a mattoncino, da cui deriva il nome. 

Scatola grande di costruzioni Edil Toys

Nel 1966, al Salone del Giocattolo di Milano, debuttò nella produzione di automodelli in zamac. I modelli erano molto ben realizzati e fedeli agli originali: tutte le berline della Edil Toys avevano le 4 portiere apribili, fra le prime al mondo, con tanto di sottili montanti dei finestrini. In tre anni vennero prodotti una dozzina di modelli.

Il primo modello Edil Toys fu l'Alfa Romeo Giulia GT

Sopra e sotto: alcune viste della Alfa Romeo Giulia Ti

Si notino i cerchioni, tipici delle Alfa Romeo dell'epoca
La Giulia fu riproposta in versione Polizia
Anche la Lancia Flavia coupé aveva i cerchioni fedeli all'originale
Negli ultimi tempi furono usati cerchioni semplificati e fanali dipinti di rosso
Sopra e sotto: la Fiat 850 berlina
Anche il piccolo cofano posteriore della 850 era apribile
Sopra e sotto: la Fiat 850 coupé
La Fiat 1500C
Sopra e sotto: la Lamborghini Marzal Bertone
La Ferrari 275 GTB era molto ben fatta, cerchioni compresi
Anche la Fiat 124 manteneva la tradizione di tutte le parti apribili
Si noti nella foto il volante un po' troppo grande
Sopra e sotto: alcune viste della Iso Grifo

Nel 1968 tramite un contratto con i grandi magazzini “All’Onestà” tentò di offrire i propri modelli a £ 600 anziché 800, ma anche qui con scarso successo. L’ultima miniatura, una Mercedes-Benz 250 SE berlina, fu effettivamente presentata al Salone di Giocattolo del 1969, ma risulta aver raggiunto lo stadio produttivo con solo diverse prove di stampo e un minimo quantitativo di modelli di pre-serie. 

Sopra e sotto: la Lamborghini Miura, fra gli Edil Toys più rari

Sopra e sotto: la Mercedes-Benz 250 SE di Edil Toys

La Mercedes-Benz venne in seguito prodotta in Turchia dalla Meboto, che rilevò molti degli stampi Edil continuandone la produzione (sia pure con una qualità complessiva inferiore). Risulta annunciata una Opel Commodore che però non raggiunse nemmeno lo stadio di prototipo.

La Meboto-Turkmali ha ripreso in Turchia alcuni stampi dell’italiana Edil Toys ma i modelli effettivamente messi in vendita col marchio Meboto furono solo cinque, fra il 1969 e il 1971. Sul fondino rimase la scritta “Edil Toys” accompagnata però dal marchio turco “Balicioğlu Y.M.”. La qualità era molto inferiore a quella degli originali italiani e le vendite rimasero al di sotto delle aspettative. Tutti gli stampi, quelli utilizzati e quelli no, furono ceduti alla Orfey nel 1975.

Due modelli Meboto con le loro scatole originali
Sulla Fiat 1500C della Meboto non furono più messi i brillantini ai fari

La Orfey, dopo aver rilevato gli stampi ex-Edil Toys della Meboto, continuò a produrre tre dei cinque realizzati dalla Meboto (togliendo dal listino la Fiat 1500 e la Lancia Flavia coupé) e aggiunse altri quattro modelli: le Alfa Romeo Giulia TI e GT, la Miura e la Iso Grifo. La qualità dei modelli Orfey era ancora peggiore rispetto ai Meboto.
A sinistra il modello Mercedes-Benz Orfey, a destra quello Meboto

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