Le nuove Ford di Goldvarg.
Le americane di Goldvarg sono affascinanti. A parte le
piccole Crosley si tratta di modelli che, in perfetta scala 1:43, rendono bene
le dimensioni delle auto vere, specialmente se confrontate con i modellini di
auto europee del periodo, esattamente com’era al vero.
Ford aveva passato un momento magico nel 1957 quando
aveva sorpassato la Chevrolet nelle vendite e contava di fare il bis nell’anno
successivo, senza modificare troppo le carrozzerie dell’anno prima. L’impatto
visivo era notevole, con i due doppi fari anteriori e le nuove luci di coda, ma
non fu sufficiente a superare le “Chevy” del 1958, tutte nuove e più grandi del
modello 1957.
Goldvarg ci propone una nuova berlina Fairlane nella
versione a quattro porte (una Fairlane 500 due porte hardtop era già uscita
qualche tempo fa) e l’accompagna con il Ranchero, pretenzioso pick-up, nato più
per farsi notare che come mezzo da lavoro vero e proprio.
Si tratta di modelli eccellenti, proposti in due varianti di colore.
Sul Ranchero non passa inosservato il cassone, con le
giuste nervature interne.
Abbiamo poi una Fairlane 500 del 1959, in versione
hardtop a due porte. “500” era la sigla che Ford dava alle Fairlane top di
gamma, e il modello Goldvarg ne riproduce ogni aspetto, compresi gli interni
con i sedili bicolore che si possono osservare attraverso l’ampia apertura
laterale lasciata dai vetri quando sono abbassati.
Dietro compaiono le grandi luci rotonde che
accompagneranno molte Ford americane negli anni seguenti.
Per ultimo lasciamo il camioncino Ford F-100 del 1965 che
è una mezza novità. Infatti Goldvarg aveva già messo in commercio l’F-100
qualche tempo fa, però nella versione con il cassone largo.
Questo modello invece è proposto nella variante “stepside”
che letteralmente significa “gradino laterale” per via di un predellino che
facilita l’accesso al cassone anche di lato. Il modello è disponibile anche nella
variante arrugginita (o anche “rat look” come usa dire in America), di buona
fattura ma che lascia un po’ perplessi i collezionisti non abituati al genere.
Da notare, su questa versione, i cartelli “vendesi” sul
parabrezza e sul retro della cabina.
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