007 in 1:87

Finora, per i collezionisti delle scale piccole, c’era una sola Aston Martin DB5 in scala 1:87; quella della Jouef. Jouef è un produttore francese di trenini che, tra il 1958 e il 1965, aveva prodotto anche alcune macchinine in scala 1:87 da usare come carico sui vagoni. Fra le ultime proprio la Aston Martin DB5. Si trattava di una miniatura di semplice fattura, benché la linea fosse apprezzabile nonostante le scarne finiture.

L'Aston Martin DB5 della Jouef in 1:87

Oggi Brekina colma un vuoto di 60 anni e ci delizia con la sua DB5, il quinto modello di David Brown, nella solita scala 1:87.

Sopra e sotto: le DB5 di Jouef e Brekina a confronto

Brekina da anni ci ha abituato a finiture accurate nonostante il rapporto di riduzione elevato: basti guardare gli specchietti, forniti già montati, le finiture del telaio, e un paio di dettagli che rendono il modello assai realistico: la griglia è rifinita in nero opaco per dare il senso di profondità, e non manca un tocco di nero sulla presa d’aria del cofano per accentuare il realismo.

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Sopra e sotto: alcune viste dell'Aston Martin DB5 di Brekina


Qui si apprezzano i sapienti tocchi di nero per dare profondità alle griglie

L’Aston Martin DB5 era una evoluzione del modello DB4 che si intendeva aggiornare senza stravolgerne l’ottima linea, con la carrozzeria realizzata insieme a Touring sfruttando il brevetto “superleggera”.

La vera Aston Martin DB5, qui alla Fiera di Norimberga di qualche anno fa

Presentata nel 1963 con un motore aggiornato e cilindrata di 4 litri, sfoderava la ragguardevole (per l’epoca) potenza di 282 cavalli, che, abbinati al cambio ZF con 5 marce ne facevano il gioiello della tecnica dell’epoca. Inutile dilungarci sulla fama acquisita da questa vettura grazie al famoso film di “007 missione Goldfinger”. Da quel momento l’Aston Martin si è consacrata quale auto della spia più famosa del mondo. Dell’auto vera furono prodotti poco più di un migliaio di esemplari.


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