TAISEIYA
I giovani ne ignorano l’esistenza e non tutti i ‘vecchi’ collezionisti la ricordano.
Al contrario di altre marche giapponesi, come Asahi e Yonezawa, da tempo
note per i loro giocattoli di latta, la fonderia Omoriya di Tokyo lanciò il marchio Taiseiya e iniziò a produrre una serie di
modellini fin dall’inizio realizzati in pressofusione. Correva l’anno 1961, e l’intento era
quello di fare concorrenza ai Corgi Toys dell’epoca e ai primi “Model-Pet” in
zamac da poco lanciati dalla Asahi.
I suoi primi 17 modelli facevano parte della serie “Micro Pet”, e avevano
motore a frizione. La loro scala era compresa fra l’1/34 e l’1/52. La presenza quasi
esclusiva di automobili giapponesi dimostra che, almeno inizialmente, i
Taiseiya erano destinati al mercato interno.
La successiva serie “Cherryca Phenix”, prodotta dal 1962 al 1965 invece
comprendeva auto americane ed europee ed infatti ebbe una diffusione più ampia.
Arrivò anche in Europa, sia pure in quantitativi molto limitati, tanto da
essere oggi molto rari.
Questa serie aveva una scala più costante attorno all’1/40 e più vicina all’1/50
per le Phoenix americane che essendo al vero più grandi potevano essere ridotte
un po’ di più. Nella serie erano comprese diverse auto inedite per l’epoca in
questa scala, come ad esempio la Volkswagen Karmann Ghia cabriolet o la Ford
Falcon.
Particolarità di molti modelli era la cromatura della carrozzeria che
veniva effettuata prima della verniciatura, per la quale si utilizzavano
maschere che lasciavano scoperte le parti cromate, dando ai modelli un’idea di
perfezione non ottenibile con il tradizionale metodo consistente nel dare una semplice
pennellata di vernice argento sulle parti che dovrebbero essere cromate.
Comprendendo le riedizioni con decals da corsa si contano in tutto 75
modelli: una dozzina di essi fu presentata anche in edizione dorata. Non
essendo comuni ne presentiamo una selezione.
Due modelli apparsi nel 1963 (Buick Electra e Ford Falcon) furono
disponibili anche con un sistema a pila che permetteva di illuminare i fari
anteriori, i fanalini posteriori e gli interni.
La serie Taiseiya comprendeva anche due auto antiche, apparse solo nella
edizione dorata: la prima Chevrolet (1912) e la prima Datsun (1932).
Quest’ultima in scala piuttosto grande fu poi ripresa dalla Yonezawa, che
rilevò parte degli stampi, molti dei quali passarono direttamente nella serie
“Diapet”.
Commenti
Posta un commento