La Alpina Burkard Bovensiepen GmbH di Buchloe (Baviera) è un mito per gli appassionati BMW: le vetture elaborate da Alpina hanno vinto due titoli nel campionato Turismo e in molte altre competizioni, mentre le vetture stradali del marchio sono sempre state considerate un simbolo di sportività ed eleganza, dotate di performance quasi al livello delle Motorsport ufficiali ma mai troppo appariscenti. Nata come una sorta di "tuner" ante-litteram delle vetture dell'Elica, dal 1983 era diventata ufficialemente un'azienda costruttice di automobili economicamente indipendente e dotata di un marchio autonomo, seppur continuando la sua stretta collaborazione con la BMW. le Alpina si distinguevano (e si distinguono tuttora) dalle BMW "normali" per le verniciature, realizzate in colori esclusivi, per i tradizionali cerchi in lega a 20 razze, per gli allestimenti interni, e soprattutto per le elaborazioni dei motori, che venivano sempre privati delle limitazioni imposte dalla BMW e dotati di potenza e allungo superiori. L'estetica era sempre molto sobria: anche quando venivano aggiunti componenti aerodinamici, questi erano sempre poco appariscenti, per quanto efficaci. Purtroppo, dal 2022 BMW ha acquisito il totale controllo di Alpina, e fino al 2025 ne manterrà l'attività e la sede storica, per poi destinarla a servizi post-vendita della rete ufficiale. Un altro pezzo di storia destinato a scomparire...

I modelli riproducenti vetture Alpina sono piuttosto rari, quindi ha fatto assai bene Solido a presentare questa bella Alpina B12 5.0 L, basandola sul modello della BMW 850 CSI realizzata qualche tempo fa. In pratica, è stato fatto in scala 1/18 quello che l'Alpina fa in scala 1:1!
È giusto sottolineare come la "base" fosse già di ottimo livello, come da consuetudine Solido: i suoi modelli in scala 1:18, pur essendo economici, sono sempre ben fatti e presentano molto bene e non sfigurano accanto a modelli ben più cari e blasonati. Per far diventare la 850 CSI un'Alpina a tutti gli effetti, il colore è stato modificato: via il rosso o il blu di serie, sostituiti da un bel verde metallizzato Alpinagrün, esclusivo della Casa di Buchloe.
Come si può notare dal confronto con la foto dell'auto vera, la tonalità del colore è azzecata: nelle fotografie appare leggermente più chiara, ma garantiamo che è un effetto ottico. La verniciatura del modello è uniforme e molto lucida, la posa delle tipiche decorazioni laterali è impeccabile. Anche i cerchioni sono stati sostituiti con una perfetta riproduzione dei "venti razze" Alpina.
Notare che Solido, contrariamente alla maggior parte dei produttori "premium", ha preso la bella abitudine di riprodurre la stampigliatura sul bordo degli pneumatici, dotati tra l'altro di battistrada molto realistico. Anche le valvole di gonfiaggio sono riprodotte, sia pure in modo approssimativo. Il logo Alpina al centro del cerchione è riprodotto con una decal.
La linea, manco a dirlo, è catturata molto bene. Le portiere sono dotate di finestrino e sia le maniglie delle porte, sia le luci di direzione laterali sono pezzi riportati. Unico neo, le fessure delle portiere, un po' troppo evidenti, anche rispetto ad altri modelli Solido.
Nel complesso, comunque, è stato fatto un buon lavoro, come si può facilmente notare dal confronto con la vettura vera. Un altro particolare che salta all'occhio è il colore del ripetitore laterale, brunito sull'auto vera, di un arancione brillante sul modello.
Anche in questo caso Solido ha provveduto a dotare il modello di porte apribili, su cardini realistici e con un buon angolo di apertura. Ma, come già sulla BMW 850 CSI, anche i fari a scomparsa si possono aprire!
Non esiste un comando per alzare i fari, quindi non cercate bottoncini sul fondo della vettura: i fari si sollevano usando le unghie, uno alla volta; chiusi, copiano abbastanza bene il profilo del cofano, aperti restano in posizione senza problemi. Per richiuderli, basta una leggera pressione.

Parlando di fari, anche questa volta Solido ha fatto un buonissimo lavoro: gli anteriori sono molto realistici (nei fari di profondità sono riprodotte anche le lampadine) ed i posteriori lo sono altrettanto, con una buona profondità e luminosità dei vari settori. Come già detto, solo gli indicatori di direzione anteriori dovrebbero essere bruniti e non arancione brillante. Bello comunque il particolare della guarnizione in gomma che sigilla lo spazio tra lo scudo paraurti ed il cofano motore; belli anche i loghi BMW, resi con semplici decals (molto brillanti) che, essendo state posizionate con molta precisione su una parte in leggero rilievo, sembrano tridimensionali. Bene anche le targhette sulla coda, rese con decals color argento molto brillanti. E infine, gli scarichi, abbastanza profondi e dipinti in nero al loro interno.


Le portiere apribili consentono di osservare gli interni, che pur essendo realizzati in semplice plastica nera non verniciata, hanno un ottimo livello di dettaglio (sempre rispetto alla fascia di prezzo); rispetto alla BMW 850, che ha interni bicolori in accordo con la carrozzeria, Solido ha provveduto a differenziare l'Alpina con interni monocolore, arricchiti da inserti di in legno di radica, resi con decals posizionate accuratamente. Notevole notare che non sono stati dimenticati i simboli sui pulsanti, sulle portiere, sulla plancia, sulle regolazioni dei sedili; sono resi con piccole ma precise tampografie.


Non sono state dimenticate neanche le decorazioni presenti sui sedili: il confronto con gli interni dell'auto vera dimostrano l'ottimo lavoro fatto da Solido, che da tempo ha migliorato di molto l'attenzione ai particolari degli interni. Ovviamente, visto il prezzo del modello, manca la moquette sul pavimento, mancano le cinture di sicurezza (anche se il meccanismo collegato al sedile è presente) e il colore di fondo della strumentazione è un po' troppo chiaro, ma non ci possiamo certo lamentare.
Il fondino non è particolarmente bello, in quanto la meccanica è appena abbozzata, ma è nella norma per i modelli di questa fascia di prezzo. Notiamo però che Solido, ultimamente ha provveduto a ridurre la sporgenza dei quattro perni di fissaggio del modello, che ora sono praticamente a filo con il fondo e non sono più visibili quando il modello è appoggiato su un ripiano. Molto bene!
In conclusione, possiamo dire che anche questo modello ci ha dimostrato ancora una volta che
è possibile mettere in commercio automodelli accurati e di buona fattura, pur mantenendo un prezzo alla portata di tutte le tasche. Cosa questa che può avvicinare al modellismo statico anche i giovani e favorire chi vuole iniziare una collezione senza svuotare il portafogli.
Complimenti quindi allo staff di Solido!
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