GIOCHI D’INFANZIA

C’era un tempo fatto di quaderni neri col dorso rosso, pennini e inchiostro in boccette: con quali giocattoli si divertiva allora la maggior parte dei bambini?

Penna, pennino, inchiostro e quaderno, ancora diffusissimi fino agli anni '60

A parte quelli che vengono classificati come giochi immateriali, sul tipo di “nascondino”, “mosca cieca”, il “campanone” e via discorrendo, uno dei giochi più diffusi perché veramente alla portata di tutti erano le biglie di vetro. Con esse si facevano circuiti, corse, partite e anche una specie di gioco delle bocce, in piccolo.

Le mitiche biglie di vetro

Qualche fortunato poteva giocare con piccole auto di latta. Giocattoli che vanno sotto il nome di “penny toys” all’inglese, ricordo di un’era in cui anche una piccola moneta da un penny aveva sufficiente potere d’acquisto per poter comprare un piccolo gioco.

Un esempio poteva essere la torpedo di Marchesini, lunga una decina di centimetri e priva di qualsivoglia motorino a molla, che sarebbe costato troppo. La Ingap mise in vendita qualcosa di ancor più economico. Si trattava di auto (e un tram) realizzati in lamierino litografato tranciato e piegato, dove le ruote erano solo disegnate.

La torpedo di semplice fattura della Marchesini, probabile fine anni Venti
L'auto sportiva con numeri da corsa, Ingap, circa 1:87
La torpedo Ingap, dello stesso tipo, in 1:87 circa

Tuttavia stavano in piedi da sole e non erano sottili come certi soldatini di latta o di cartone che erano disegnati su una sola parte.

Negli anni Trenta poi ci fu la mania dello jo-jo, semplice giocattolo di legno con una funicella col quale i ragazzi potevano sfoggiare una certa abilità.

Un classico jo-jo di legno
L'auto aerodinamica di Centola, circa 1:70
Il camioncino di Alemanni: bisogna fare fatica per realizzare cos'é...

Nel dopoguerra i giocattoli da pochi soldi erano davvero una necessità, perché l’impegno era posto soprattutto nella ricostruzione.

Andavano di moda ancora le “macchinine” di latta, le costruzioni di legno, e arrivavano i primi giocattoli di celluloide e di plastica. 

Navi e batterie costiere di legno per una mini battaglia
Di buona fattura le navi di legno della Colombani, prodotte a Quarna di Sotto
La scatola della Tombola "Scugnizzo" , editrice Stella
La tata con passeggino e infante, celluloide e plastica morbida
Sopra e sotto: costruzioni di legno per giocare all'aeroporto

Piccolo aeroplanino di latta, di fattura molto semplice
Coupé AM-BO tipo Buick, 1947 circa, con segnali di plastica anni '50
La cabriolet AM-BO media (1948-50) e quella più piccola (1952-55 circa)
L'autobus piccolo della Pinotti
Gruppetto di piccole bambole etniche di produzione italiana
Auto da corsa tipo Mercedes-Benz della Ferrari Siro, in 1:60 circa

Per attirare clienti molte industrie si ingegnavano con raccolte di punti-premio raccogliendo i quali era possibile ricevere dei giocattoli per i bambini. Famoso è il sodalizio di Galbani con la torinese Mercury per i modellini d’auto. L’Invernizzi poi insieme al formaggino “Milione” dava certe strane auto fatte con due pezzi di plastica che inglobavano una pesante sfera metallica. Il peso e la scorrevolezza della sfera permettevano lanci degni e forse perfino migliori di quelli fatti con le piste Hot Wheels circa 20 anni dopo. La Elah invece brevettò un sistema di costruzioni fatte con bacchette e raccordi di plastica. Le bacchette erano le stesse dei suoi lecca-lecca, che tutti chiamavamo Lek-Elah, ma bustine coi raccordi e altre bacchette si potevano trovare per poche lire nelle latterie, un tipo di negozio oggi del tutto scomparso.

Catalogo regali Galbani con molti articoli della Mercury
Lancia Aprilia della Invernizzi
Vista del telaio della Cadillac, con la sfera di metallo a basso attrito
Costruzioni brevettate della Elah, un modo per riciclare i bastoncini
I famosi Lek-Elah, i cui bastoncini si usavano per fare costruzioni

I micro modelli Mercury erano abbastanza a buon prezzo e con il costo di un modello in scala grande (solitamente sulle 230-250 lire) si potevano comprare 4 o 5 modelli piccoli. O qualche piccolo aereo, sempre di produzione Mercury. 

La Micro Americana della Mercury: al centro il primo tipo, senza telaio
Le autovetture della serie Micro Mercury
Un gruppo di formula 1 della serie Micro Mercury
Una selezione degli aeroplani Mercury, che erano piuttosto economici
L'articolo preferito dei bambini sono da sempre le matite colorate
Auto da corsa in stile Alfa Romeo 158 della C.A. di Milano, circa 1:43
Limousine tipo Buick 1948 della CO-MA di Milano
Treno a molla CO-MA, 1:160 circa, con scatola che imita la Centrale di Milano
L'auto "tipo Stanguellini", semplice giocattolo della Pesci, in 1:50

In alternativa si compravano le buste sorpresa sperando che dentro ci fosse qualcosa di carino per giocare. Garantite, per i ragazzini, erano le bustine-sorpresa del Dolcificio Lombardo Milano di Perfetti, perché ognuna conteneva una macchinina di plastica in scala 1:87 circa (curiosamente erano dichiarate in scala 1:77) e una lastrina di chewing-gum. Costavano 20 lire e permettevano di mettere insieme una discreta collezione, comprese auto da corsa e sport. Furono prodotte fra il 1958 e il 1965, dopodiché furono vendute ancora per parecchi anni in blister che si trovavano nei bazar.

Una busta-sorpresa e il gioco dell'arco con frecce a ventosa
La Jaguar (in raro colore), Dauphine e Appia coupé della APS
Gruppo di auto sport con Etoile Filante (a sinistra), della APS
Le tre utilitarie: Fiat 500 e 600, e Autobianchi Bianchina, tutte APS
Trasporto auto APS con Fiat 682 N2
Blister da bazar con 6 modellini APS, scala 1:87 circa

Per 20 lire caduna si potevano acquistare le auto di plastica verniciata della Ingap, ma non erano bellissime. Molto meglio gli aerei, solo che il cartone completo di aerei civili e militari costava parecchio per le piccole tasche dei bambini di allora.

L'autobus a due piani della Lussbert, in scala 1:100 circa
Fiat 1400 in scala 1:87, Lussbert
Scatola Ingap con 12 modellini in 1:80. Erano venduti anche separatamente
La confezione Ingap 2027 con 3 autocarri e un pullman, 1:100 circa
L'eccezionale cartone con aerei civili e militari Ingap, completo

Tipiche del periodo erano anche le nuove biglie di plastica con dentro il volto di un famoso ciclista dell’epoca. E le pistole ad acqua. Ve n’erano perfino con il fischietto incorporato.

Le biglie di plastica con i volti dei ciclisti
Pistola ad acqua con fischietto (sopra il tappino nero di rifornimento)
Paesino rurale con casette di legno rivestite di carta (e due Micro Mercury)

Ledra produsse molti bambolotti di gomma, la paperella invece è di Superga

Molto economici erano certi bambolotti prodotti dalla Ledra, ma anche la Superga, più nota per le sue scarpe da ginnastica, produceva pupazzetti di gomma.

Fiat 600 di plastica della R.G. in scala 1:55 circa
Rolls-Royce della V.SM. in stile Ingap, scala 1:80 circa

Economico sottomarino della P.P. con dispositivo di lancio del siluto

Ricordiamo infine un gioco rimasto sulla cresta dell’onda tantissimi anni. La plastilina colorata dell’Adica-Pongo, che permetteva di dare sfogo alla creatività innata dei bambini, creando giochi, sculture e mix improbabili di colori che una volta mescolati assieme non si potevano più rimediare!

Confezione piccola di Pongo, con 6 colori





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