I 60 anni dell'Alfa Romeo Giulia

Quando venne presentata nel mese di giugno del 1962, la Giulia, con la sua estetica molto particolare, non lasció nessuno indifferente, ma non piacque a tutti. Si affiancava ad una Giulietta dalla linea classicheggiante e ció causava un netto contrasto. Ma le sue prestazioni erano cosí elevate che anche i piú scettici si dovettero ricredere. La Giulia riprendeva molto delle soluzioni stilistiche del prototipo Alfa Romeo 103, che non ebbe un seguito produttivo, forse perché troppo avanzato per l’epoca. La prima Giulia, la TI, manteneva il sedile anteriore con piano di seduta unico, per permettere il trasporto di tre persone e di conseguenza il comando del cambio era al volante. I freni erano tutti e 4 a tamburo ed il cambio vantava ben 5 rapporti, fatto non comune all’epoca. Il motore di circa 1600 cc con distribuzione a doppio albero a camme in testa, sviluppava una potenza di 92 CV che le permise, nella prova su strada del mensile quattoruote, di superare di ben 10 km la velocitá massima che era indicata dalla casa in 165 km/h. Era nata un’auto che entró di prepotenza nel costume degli italiani, nel mondo della musica con la canzone “Viale Kennedy” interpretata da Caterina Caselli, nei film polizieschi come protagonista di inseguimenti e sparatorie. 
 

 Nel 1963 la Giulia adottó un impianto frenante a 4 dischi, nel 1964 vennero proposti a richiesta i sedili anteriori separati ed il cambio con comando a cloche. Nel 1963 era stata presentata una variante sportiva, la Giulia TI Super, che si distingueva per le ruote in elektron, i sedli anteriori avvolgenti, il cambio a cloche,il motore della Giulia SS ed un sensibile alleggerimento di peso.
 

Nel 1964 la Giulietta venne sostituita dalla Giulia 1300, che si distingueva dalla sorella maggiore per un allestimento semplificato e una mascherina anteriore differente con solo due fari, il cambio a 4 rapporti ed il propulsore migliorato della Giulietta TI. Il 1965 fu l’anno della Giulia Super, ( da non confondere con la rara TI Super) che si presentava con un corpo vettura meglio rifinito ed un motore potenziato tramite due carburatori sino a raggiungere la potenza massima di 98 CV. Le differenze esterne si limitavano alla presenza di un profilato cromato sotto la battuta della portiere, lo scudetto anteriore diviso in due parti, quella in alto solidale con il cofano motore, lo stemma Alfa Romeo dorato sui montanti posteriori. Nello stesso anno venne presentata la 1300 TI con cambio a 5 marce, motore leggermente potenziato, paraurti anteriori con rostri. Per la 1300 TI cito un episodio che mi riguarda da vicino e che mi aprÍ nuovi orizzonti:¨da adolescente, percorsi l’autostrada Torino-Milano una notte degli anni ’60, come passeggero nella Giulia 1300 TI guidata dal padre di un mio caro amico. Per tutto il percorso tenni gli occhi incollati sul contachilometri in quanto mi stupivo di potere andare ad una cosÍ elevata velocità senza averne l’impressione ed in tutta sicurezza. 
 



Nel 1967 comparve la nuova calandra a maglie nere che venne adottata con 3 barrette orizzontali cromate dalle Giulia 1300 e 1300 TI e con 5 barrette orizzontali dalla Giulia Super Nel 1968 la Gulia TI venne sostituita dalla Giulia 1600 S che si distingueva per la calandra a maglie nere a 3 barrette orizzontali cromate ed i 4 fari. Il motore venne leggermente potenziato, ma l’auto non ebbe successo. Nel 1970 apparve la Giulia 1300 Super che montava il motore della GT 1300 Junior. Nel 1972 venne presentata la Giulia Super cosiddetta “unificata”, che sostituiva tutti gli altri modelli, disponibile nelle due classiche motorizzazioni 1300 e 1600, con lo stesso corpo vettura e con una mascherina a maglia nera con 5 barrette cromate, luci posteriori di differente disegno, ruote prive di calotte coprimozzo. Il 1974 è l’anno della ultima serie, la Nuova Super, disponibile nelle due classiche cilindrate di sempre, cofano motore e coperchio del bagagliaio lisci, mascherina anteriore nera con inseriti i 4 fari delle stesse dimensioni. All’interno c’era una nuova plancia ed una nuova selleria. 
 
 

Nel 1976 con lo stesso corpo vettura apparve la deludente Giulia Diesel, motorizzata con un propulsore della britannica Perkins, destinato in orgine a ben altri utilizzi. La produzione della Giulia cessó nel 1977 con 572.000 esemplari prodotti e venne sostituita dalla nuova Giulietta. Per quanto riguarda la Giulia promiscua, che era in pratica la variante station wagon realizzata dalla carrozzeria Colli, posso dire che non fu un successo, mentre la variante combinata venne utilizzata dalla Forze dell’ordine nazionali. 

L’Alfa Romeo Giulia in scala

Era un auto particolare, in quanto l’Alfa Romeo presentava per la prima volta una carrozzeria molto personale, una vera rottura con il passato. Le aziende nazionali produttrici di modelli in scala, non rimasero indifferenti ad un soggetto cosí interessante e con rapiditá misero in commercio le piccole Giulia TI. La lombarda Politoys inseri il soggetto Giulia nella sua serie economica in plastica in scala 1:41, senza parti apribili, con una sommaria riproduzione degli interni, sospensioni, fari a brillantino e colori pastello tenui. Le ultime serie adottarono le ruote in metallo della serie M. 

Sopra e sotto il prototipo Alfa Romeo 103, ABC, 1:.43

Giulia TI, Politoys, 1:41
Giulia TI, Politoys, 1:43

La stessa Politoys ebbe la Giulia TI in scala 1:43 nel catalogo della prestigiosa serie M, un modello in metallo con porte anteriori, cofano motore e coperchio del bagagliaio apribili, sospensioni, riproduzione degli interni, cruscotto compreso, fari a brillantino. Era verniciata con dei colori metallizzati e venne utilizzata anche per realizzare la variante Gazzella dei Carabinieri nel tipico colore grigio-verde, lampeggiante sul tetto, antenna sul parafango anteriore e targa E.I. In seguito, con l’adozione di nuove ruote, il colore divenne il verde oliva scuro. 

Da sinistra le Giulia TI stradale e Polizia, entrambe della Mebetoys, 1:43

Giulia TI Carabinieri della Mercury, 1:43. Un modello estremamente raro.

Anche la Mebetoys miniaturizzó la Giulia, realizzando un modello in metallo pressofuso in scala 1:43, con soltanto le porte anteriori apribili, ma complete di montanti. Il modello della Mebetoys aveva i paraurti in metallo cromato, la mascherina anteriore comprensiva dei fari e cromata, le sospensioni. In catalogo c’erano anche le varianti Polizia Squadra Mobile e Gazzella dei Carabinieri. La Giulia dei Carabinieri in un primo tempo era nel colore kaki, ma seguendo l’evoluzione della reale autovettura, venne sostituita da quella blu scuro con il tetto bianco. Il soggetto Giulia interessò anche la Mercury, che a mio parere non produsse uno dei suoi modelli migliori, ma comunque apprezzabile per una bella calandra ricavata in fusione ed una discretamente fedele riproduzione del poderoso bialbero visibile aprendo il cofano. Non mancavano neppure le porte anteriori apribili, ahimè senza montanti, le sospensioni ed i fari anteriori a brillantino. La Mercury introdusse anche la variante Rally Jolly Club Conrero, che era caratterizzata dal cofano motore verniciato in nero opaco, la mancanza dei paraurti, il doppio scarico posteriore, la mancanza della targa posteriore, i fari anteriori divenuti 6 e verniciati in argento, la presenza di numerose decal e i numeri da gara. Della Giulia della Mercury esiste un’allestimento estremamente raro, quello dei carabinieri, carrozzeria blu scuro e tetto bianco.

 

Giulia TI elaborata Conrero, Mercury, 1:43

Dal basso le Giulia TI stradale e Polizia, Ediltoys, 1:43

Molto rara è la Giulia della Ediltoys, in scala 1:43 in metallo, con ben 6 parti apribili: quattro porte complete di montanti e pannelli interni, cofano motore e coperchio del bagagliaio. Esiste anche nella versione Polizia, senza scritte, con lampeggiatore e antenna sul tetto. Una delle più riuscite Giulia in scala 1:43 é senz’altro quella della Dinky Toys France, impreziosita anche dal cofano motore e bagagliaio apribili, i finestrini anteriori scorrevoli, introducendo l’unghia in una sottile scanalatura stampata sul vetro in plastica. Non mancavano neppure le sospensioni e lo sterzo sull’assale anteriore che si azionava inclinando il modello a sinistra o a destra. Esisteva anche una variante Rally verniciata in rosso, dotata di due fari supplementari, numeri da gara e strisce adesive. A riprodurre la Giulia in una scala maggiore ci pensò la Togi, che utilizzando la sua particolare scala 1:23, realizzò un modello in metallo piuttosto ben fatto per il periodo, dotato di porte, cofano motore, bagagliaio apribili, sospensioni e venduto anche da montare. La Togi produsse i modelli Giulia TI, Giulia Super e Giulia 1300 TI. La Giulia TI e la Super vennero commercializzate anche negli allestimenti Polizia, Carabinieri e Vigili del Fuoco. La Polistil nella serei propose una Giulia promiscua nell'allestimento Polizia di Stato, decisamente più un giocattolo che un modello da collezionare, in scala 1:43 in metallo, disponibile anche nella variante ambulanza.

 

Giulia TI, Dinky Toys france, 1:43

 

Giulia TI Rallye, Dinky Toys france, 1:43

Da sinistra le Giulia TI Carabinieri e 1300 TI, Togi, 1:23
Giulia combinata della Polizia Stradale, Polistil, 1:43

Tra i giocattoli dell’epoca posso citare la Giulia Super in lamiera della Ingap (che realizzò anche un simpatico modellino in scala 1:43 della Giulia TI ora assai raro) e quella in plastica della APS. Per un lungo periodo non apparvero piú miniaturizzazioni della Giulia, sino all’apparire del marchio Progetto K che iniziò con una Giulia TI piuttosto riuscita in zamac in scala 1:43. Seguirono numerose varianti: Giulia TI Super, Giulia 1300 TI, Giulia TI promiscua e combinata, Nuova Super berlina e promiscua, queste ultime in resina.  Sulla base della Giulia TI cito gli allestimenti Taxi di Roma, Polizia Municipale di Roma, Carabinieri, Vigili del Fuoco, RAI, Rally di Monte Carlo 1966; sulla base della TI Super le varianti  24 Ore di SPA 1967, Tour de France 1964. Per la Giulia 1300 TI esistono le varianti Taxi di Milano, Polizia Squadra Mobile. In particolare per la Giulia 1300 TI ci sono state tre differenti calandre anteriori, la prima per la prima serie, le altre due sono due differenti interpretazioni della seconda serie.

Giulia TI della INGAP in scala 1:20 circa

Giulia TI della APS, anch'essa in scala grande, circa 1:18
Da sinistra le Giulia TI gazzella dei Carabinieri e Giulia 1300 TI auto per il trasporto degli ufficiali superiori dell’’Arma dei Carabinieri, Progetto K, 1:43. Da notare che la 1300 TI ha la mascherina che la Progetto K adottó nell’ultima produzione.
Le Giulia TI Super 24 Ore di SPA 1967 e G.P. Argentino Turismo, Progetto K, 1:43

Le Giulia promiscua Assistenza Alfa Romeo e combinata Assistenza Vacanze, Progetto K, 1:43

Da sinistra le Giulia TI 1300 seconda e prima serie , Progetto K, 1:43

Anche la Minichamps si cimentò nella miniaturizzazione della Giulia: in scala 1.18 con la Giulia Super 1970 e la 1300 Super  1970, due modelli con porte, cofano motore e coperchio del bagagliaio apribili. Non mancano numerosi dettagli realistici e una buona riproduzione degli organi del vano motore. Questo modello é disponibile sulla base della Giulia Super  nelle variazioni Polizia italiana nelle due livree  e Carabinieri, mentre la 1300 Super é stata commercializzata nelll’allestimento Vigili del Fuoco. La Minichamps riprodusse gli stessi soggetti in scala 1:43, senza parti apribili. Oltre alla versione civile il catalogo prevedeva la Giulia Super Carabinieri e Polizia, mentre la 1300 Super era allestita  oltre alla versione civile anche con la livrea della Polizia.


Giulia 1600 Super Polizia Squadra Volante, Minichamps, 1:18
Giulia 1600 Super, Minichamps, 1:18
Sopra e sotto la Giulia 1300 Super, Minichamps, 1:18

Sopra e sotto la Giulia Europa Testfahrt, Minichamps, 1.43

Alla Giulia Super 1.6 denominata anche “unificata”, pensò la francese Norev con un buon modello in  metallo in scala 1:43 inizialmente distribuito solo dalla Hachette per la collezione Auto Italiane da collezione. La Norev ebbe in catalogo anche la variante 1300 TI Servizio Assistenza Alfa Romeo.

 

La Giulia Super 1.6 della Norev, 1:43 

La Giulia 1300 TI Servizio Assitenza Alfa Romeo, Norev, 1:43                    

Sempre in scala 1:43, Per la serie 100 anni d’ Italia in Automobile, la De Agostini aveva distribuito in edicola una discreta Giulia 1600 Super, mentre la casa editrice Fabbri , nella raccolta “Alfa Romeo Sport Collection”, aveva inserito un’apprezzabile Giulia TI Super declinata in alcune varianti da pista. Molto ben riuscita é la Giulia Super prima serie prodotta dalla Leoni per la Collana del centenario Alfa Romeo di Hachette, in scala 1:24, con quattro parti apribili. La fedeltà della riproduzione, tipica della Leoni, é arrivata al punto di dividere in due parti lo scudetto anteriore come nella realtà ed a applicare ai montanti posteriori il marchio Alfa Romeo, il famoso bollo oro. 

Sopra e sotto la Giulia Super, prodotta dalla Leoni per la Collana del centenario Alfa Romeo di Hachette, in scala 1:24.

L’ultima serie della Giulia, la Nuova super, oltre al modello in scala già citato della Progetto K, è stata riprodotta parecchio tempo fa dalla Mebetoys che ha modificato il suo vecchio stampo, mantenendo le porte apribili, semplificando molti dettagli e adottando le non gradevoli ruote veloci tipiche della sua serie economica. In tempi recenti lo stesso soggetto ha interessato il marchio Kess con un modello in resina in scala 1:43 verniciato nei colori originali e di buona fattura, mentre la casa editrice Hachette ha inserito il soggetto Nuova Super nel market test della collezione in scala 1:43 in metallo “Alfa Romeo Collection”, che dopo quattro uscite non ha avuto un proseguimento. Il modello in questione, realizzato dalla Leoni, é piuttosto fedele, e ora è raro.

Giulia Nuova Super 1300, Market test "Alfa Romeo Collection", prodotto dalla Leoni spa, 1:43
Da sinistra Giulia Nuova Super e Giulia TI, entrambe della Mebetoys, 1:43
Nuova Super, Kess, 1.43
Una coppia di Giulia Nuova Super della Progetto K, 1:43
Giulia Nuova Super, CMG, 1:18
 

Per quanto riguarda le produzioni artigianali, ricordo la Giulia TI civile, polizia e promiscua della Provence Moulage, la Giulia TI di Hostaro, la Giulia TI promiscua della Neo, le Giulia Super utilizzate dalla Forze dell’Ordine di Autoparco e la bella Giulia Super della Look Smart che ha spinto il realismo sino a riprodurre in scala minuscola il biscione sui l montanti posteriori. La Giocher a suo tempo miniaturizzò in 1:43 la Giulia Torpedo realizzata dalla carrozzeria Colli per il  trasporto dei personaggi di spicco in visita all’Alfa Romeo, e lo stesso soggetto é nel recente programma dell'olandese Matrix, nella stessa scala.

 

Giulia Super, Look-Smart, 1:43

Giulia TI, Hostaro, 1:43     
Giulia TI pantera della Polizia, Provence Moulage, 1:43
Giulia Carabinieri Pres. 1974, Tron, 1:43

Giulia Super Radiomobile Carabinieri, Autoparco, 1:43
Giulia Torpedo Colli, Giocher, 1:43
Sopra e sotto la Giulia Torpedo Colli, Matrix, 1:43

Un vero specialista delle riproduzioni della Giulia é il marchio artigiano nazionale Elite Models che ha miniaturizzato tutte la serie della Giulia in scala 1:43 in resina, a partire dalla Giulia TI del 1962 sino alla Nuova Super Diesel del 1976.  ABC Brianza riprodusse qualche anno orsono in scala 1:43 l’interessante prototipo Alfa Romeo 103, che prefigurava molte delle soluzioni stilistiche adottate dalla Giulia. Alle riproduzioni in scala della Giulia combinata posso aggiungere le riproduzioni in  metallo in scala 1:43 realizzate dalla Grani& Partners per le collezioni Polizia di Stato e Carabinieri della De Agostini.

 

Giulia Super Quadrifoglio, Elite Models, 1:43

 

Giulia 1600 S, Elite Models, 1:43

 

 Giulia 1300 TI, Elite Models, 1:43         

Giulia 1300, Elite Models, 1:43            

Giulia Combinata Carabinieri, collezione Carabinieri della De Agostini, 1:43

 Degna di nota é la Giulia nella minuscola scala 1:87, prodotta dalla tedesca Brekina che é piuttosto ben realizzata e disponibile in numerose varianti. In scala piccola cito le Giulia TI della serie Politoys Penny scala 1:66 e la Nuova Super facente parte della collezione RJ della Polistil in scala 1:55. Un modello realmente spettacolare é quello della casa editrice Hachette (realizzato dalla Leoni) in scala 1:8, riproducente la Giulia Super dei Carabinieri. È un modello in metallo e plastica venduto in parti da montare ed é realistico al punto da aggiungere ai numerosi dettagli ed alle parti apribili, la possibilità di ascoltare il rombo del motore, la voce della radio di servizio ed il suono della sirena.

 

La Giulia della serie Piccolo della Schuco, 1:90                

Un trio di Giulia della Brekina in scala 1:87
Da sinistra la Giulia TI della Politoys Penny scala 1:66 e la Nuova Super della serie TRJ di Polistil in 1:55.

Giulia Super Carabinieri, prodotta dalla Leoni per Hachette, scala 1:8 

Bruno Libero Boracco

 



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