90 anni Solido
Per festeggiare i suoi 90 anni, Solido
ha creato una nuova decorazione per il furgoncino Renault 4LF4, un eccellente modello
in scala 1:18. Seguendo l’attuale linea di produzione, la Casa francese limita
le aperture alle sole porte e aggiunge lo sterzo ai propri modelli di questa
serie. La decorazione è molto gradevole e i dettagli ben realizzati, compreso
il piccolo gancio di traino posteriore.
La storia della Solido ebbe inizio nel
1932, quando una casa produttrice di candele commissionò alla Aluvac (“Fonderie
de Nanterre”) un promozionale che era costituito da una candela munita di
parafanghi e ruote metalliche (benché marchiate Michelin), conosciuta col nome
di Bugie Gergovia. Fu l’inizio di una nuova attività, che il fondatore
Ferdinand de Vazeilles chiamò con il nome Solido.
Questo modello è stato riproposto nel
2012 in occasione degli 80 anni del marchio e poi inserito nella serie “Solido
Club”.
La produzione prebellica della Solido fu caratterizzata da due serie di modelli, tutti in genere con carrozzeria e telaio separabili e intercambiabili. La serie 140 Major uscì in scala approssimativa 1:35 e i suoi modelli potevano essere cromati o verniciati. Le ruote erano in metallo pieno, sostituite solo nella seconda metà degli anni ’30 da ruote gommate. Il telaio di questa serie era predisposto per avere il motore a molla. Nel 1933 comparve la serie 100 Junior, che era più piccola, paragonabile all’1:40. Anche questa serie poteva avere ruote piene in metallo o gommate e potevano anch’essi ospitare un motore a molla.
Fra il 1935 e il 1955 venne fabbricata una nuova serie, denominata 80 Baby, con veicoli di vario genere, dall’autocisterna al “faux-cabriolet”, dall’auto da corsa aerodinamica all’autobus (con due varianti di calandra), ma tutti rigorosamente di fantasia. Nel dopoguerra questa serie venne ripresa per breve tempo, dopodiché ebbe origine la serie Mosquito, composta da microvetture in scala 1:70 riproducenti auto reali, ma dalla linea in alcuni casi così approssimativa da rendere difficile l’identificazione delle vetture. Oltre ai Mosquito vi erano alcuni altri modelli in scala vicina all’1:45, fra i quali discreti erano la Peugeot 203 cabriolet, la Kaiser Henry J, la Nash Airflyte e la Simca Aronde.
Negli anni Cinquanta la Casa francese si mise a produrre modellini in scala piuttosto grande (circa 1:36-1:40) e comprendenti vetture francesi e straniere: Peugeot 403, Citroën DS19, Mercury Monterey ed altre, ma tutte esteticamente ancora piuttosto grezze, con l’eccezione forse della Mercury.
Molto meglio andarono le cose sul mercato francese e su quelli di esportazione, quando la Solido, nel 1957, si decise di scendere in campo con una serie di miniature in scala uniforme (stavolta in 1:43 preciso) e pensati espressamente per i collezionisti. La serie è nota come «100» dal numero di catalogo del primo esemplare: comprendeva diverse auto da competizione (Ferrari Testarossa, Maserati 250 F.1, Porsche RS spider) e molte sportive di quegli anni, come l’Alfa Romeo Giulietta spider e la Ford Thunderbird. In questa serie comparve uno spettacolare (per i tempi) modellino della Lancia Flaminia coupé che aveva - in prima mondiale - gli sportelli delle portiere apribili.
Qualche anno dopo arrivarono alcuni modelli militari (1961), fra i quali vi erano dei carri armati che per la prima volta avevano dei cingoli “veri” a maglie metalliche singole, anziché realizzati con una semplice banda di gomma, come facevano in genere gli altri fabbricanti, per risparmiare. Erano gli anni del “boom” e la Solido aveva anche esplorato la possibilità di produrre scatole di montaggio di aerei, con un Caravelle in scala 1:144 nella serie “Solido Monavac” e aerei ed elicotteri in scala 1:60 nella serie “Super Maquettes”.
Con le scatole “Bati 1000” Solido
mise in commercio dei mattoncini in stile Lego che ebbero diffusione molto limitata.
La cosa, in ogni caso durò poco.
Nel 1964 la Solido sorprese i
collezionisti col primo modello della nuova serie “L’Age d’Or”, una
Mercedes-Benz SSK del 1927. La miniatura presentava gli sportelli apribili e le
sospensioni ed era composta di 23 pezzi. Nell’estate dello stesso anno uscì la
Bugatti Royale coupé Napoleon, con il cofano apribile, oltre alle porte. Nel
corso degli anni questo modello ebbe alcune modifiche, la principale delle
quali fu l’eliminazione delle porte apribili. La serie ebbe successo e continuò
con nuove aggiunte fino alla chiusura della fabbrica francese, nel 2007. Sono
compresi nella serie due stupendi autobus in scala 1:50: il Renault TN6C di Parigi e
l’AEC Routemaster a due piani del 1939.
Nel 1966 la Solido aveva stupito il mondo con un pezzo d’eccezione: la sua Ford Mustang coupé aveva la luce interna che si accendeva quando si aprivano le portiere, un gadget di grande effetto, duplicato sulla successiva Oldsmobile Toronado e poi abbandonato probabilmente per ragioni di costi. Nel 1970 venne inaugurata la serie «Maxi-Car», con modelli pressofusi in scala 1:32: una Opel Commodore coupé, una Renault 16 e una Peugeot 504 sono stati i primi della serie, che non ebbe grande successo, poiché i bambini probabilmente preferivano i modelli ancor più grandi (in scala 1:25) già messi in commercio da Politoys e Mebetoys.
All’inizio del 1980 inaugurò una serie economica denominata «Cougar». Nel corso del 1981 la Solido entrò nel Gruppo Majorette diventando una delle marche leader a livello mondiale.
In quello stesso anno iniziò una collaborazione con il produttore di modelli speciali Record. I Record-Solido erano venduti in scatoline bianche con strisce blu e rosse come la bandiera francese e con la scritta che ne ricordava la tiratura limitata. Solitamente si trattava di modelli che non avevano avuto un grandissimo successo commerciale e che la Solido riusciva a riciclare fornendo le scocche già dipinte alla Record, che le accompagnava con speciali foglietti di decalcomanie. Il numero di catalogo di questi modelli era costituito da 5 cifre di cui 4 erano quelle originali della Solido: ad esempio il primo modello uscito nel 1981 era il 10231, la prima di una serie di Renault 5 Turbo il cui numero di catalogo originale era appunto 1023.
Alcuni modelli, come la Peugeot 505 del 1982, avevano delle ruote di tipo
“veloce” molto semplificate nella normale serie Solido, mentre il modello
Record-Solido aveva cerchioni realistici con pneumatici separati. Il tallone
d’Achille della serie erano le decals, di bassa qualità che avevano tendenza a
rompersi troppo facilmente, cosa che fu risolta solo con l’arrivo di
decalcomanie di produzione italiana (Cartograf). I Record-Solido furono
prodotti fino al 1983.
Nel 1987, con una Bugatti Royale 1930,
Solido inaugurava la serie Prestige in scala grande, 1:18 circa, anche se
alcuni dei primi modelli sono in scala più piccola: ad esempio la Cadillac
Eldorado 1955, uscita nel 1989, era in 1:21,5).
In più di una occasione Solido ha
lavorato a stretto contatto con le Case automobilistiche francesi, proponendo
modelli che uscivano in contemporanea con le auto vere.
Nel 1995 sull’onda degli apprezzati remake da parte di molti altri fabbricanti, anche la Solido mise in campo la serie Nostalgia che rimetteva in commercio alcune auto da corsa della «serie 100» (6 pezzi in tutto). Nello stesso anno debuttò in scala 1:12, con una spettacolare Chevrolet Corvette 1958, modello che - tuttavia - non ebbe seguito. La Solido all’epoca controllava anche la società Verem, che era stata fondata nel 1984 come branca della stessa Solido, prendendo il nome da Emil Veron che era il manager della Majorette. Verem mise in catalogo diversi modelli che a loro volta erano stati prodotti in precedenza dalla Solido, con modifiche di stampo o in versioni differenti. In alcuni casi ricorse all’uso della resina per realizzare modelli partendo, come base, da uno stampo in pressofusione Solido. Ad esempio il pick up Volkswagen della Verem derivava direttamente dal furgoncino VW della Solido, con le ovvie modifiche, ed era realizzato in resina. Nel 2006 Il marchio ha cessato di esistere.
Dopo la chiusura della Solido nel 2007 il marchio e
parte degli stampi sono stati rilevati dalla Dickie-Schuco e trasferiti in Cina, sono stati riutilizzati. Successivamente il marchio è tornato in
Francia nel 2015, grazie a una operazione commerciale con Z-Models, (azienda che contrtolla OttOmobile e GT-Spirit) che grazie a un accordo con Simba-Dickie, utilizza il marchio Solido per delle nuove realizzazioni.
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