MILLE e non più MILLE
Siamo di fronte a una nuova iniziativa editoriale di DeAgostini con
modellini in scala 1:43, questa volta dedicata agli autocarri italiani. Dopo
alcune esperienze estere che hanno generato una caccia a modelli spesso inediti,
stavolta non dobbiamo impazzire a cercare, perché la nuova serie italiana potrà
arrivare tranquillamente in edicola o per abbonamento direttamente a casa.
Si comincia con l’Alfa Romeo Mille, uno degli autocarri più belli della sua
epoca.
Il Mille fu presentato nel 1958 per sostituire i precedenti 950, ultimi
della serie che comprendeva i 430, gli 800 e i 900 dalla caratteristica cabina
arrotondata con due guancioni ai lati della presa d’aria del radiatore,
risalente all’anteguerra.
La cabina è moderna e spaziosa e può persino essere equipaggiata con autoradio. Come family-feeling, adotta una calandra simile a quella del furgoncino Romeo, ovviamente più grande.
Il motore, di 11 litri di cilindrata, sviluppava 163 CV, piazzandosi fra i
camion più potenti della sua epoca e adottava cambio ZF sincronizzato, frizione
pneumatica e servosterzo idraulico. Questi ultimi preziosi ausili alla guida si
rivelarono un po’ delicati e per questo il Mille non sarà mai in cima alle preferenze
dei camionisti. La sua produzione terminò nel 1964 e fu trasferita in Brasile
alla FNM. Quando la FNM fu acquisita dalla Fiat il Mille adottò motori Fiat,
considerati più robusti e affidabili. Talora trasformazioni simili furono
effettuate anche in Italia, per prolungare la vita del mezzo.
Il modellino dell’Alfa Romeo Mille, prodotto dalla IXO, viene a colmare un
vuoto che dura da quasi vent’anni e che era stato colmato solo dal Mille offerto
a suo tempo dalla ABC come modello in resina da montare o già montato e
disponibile anche in versioni per il trasporto di auto da competizione.
Neanche il compianto Gila, nella sua favolosa serie di autocarri offrì il
Mille, se si eccettua una versione bisarca che – tuttavia – aveva una cabina
completamente diversa.
Nel caso della ABC si trattava di modelli artigianali la cui qualità,
specialmente se ricavati in scatola di montaggio, dipendeva dall’abilità dell’assemblaggio
e verniciatura di chi li acquistava.
Dunque un modello assai benvenuto nelle nostre collezioni, molto apprezzato
anche nella veste di lancio a prezzo speciale. Si tratta di un furgone usato da
“La Rinascente” e qualora apparisse (come del resto appare) un po’ tozzo e
corto, si tratta di una riproduzione molto buona dell’originale, come
testimonia la foto pubblicata nel fascicolo.
Per chi desiderasse un Mille a 3 assi (trasformazione Fresia), ricordiamo che esiste una miniatura in scala 1:87 di Co.Met. anch’essa in resina da assemblare
Commenti
Posta un commento