La Saga delle Volvo
STAHLBERG e NYHRINEN
La finlandese
Stahlberg ha realizzato un gran numero di giocattoli di buona fattura in un
tipo di plastica piuttosto morbida ma all’apparenza molto solida. Sicuramente
attiva già nella prima metà degli anni ’60, aveva realizzato in scala grande
(attorno all’1:20-1:22) diversi modelli, fra i quali si contano una Ford
Thunderbird, una Mini e un pick up Chevrolet Greenbrier.
La saga dei
modelli Volvo cominciò verso il 1964/65 con una Volvo 122 Amazon realizzata in
scala 1:20. Molto precisa nella linea ma ancora molto simile a un giocattolo
per bambini, diede l’idea alla Volvo per realizzare una nutrita serie di modelli
promozionali, che ebbe inizio nel 1970 con una Volvo 142 in scala 1:22 circa.
Il modello era anche il primo con vetri trasparenti (poi applicati anche alla
Volvo 122, che fu prodotta per molto tempo). La 142 era disponibile anche in
scala più piccola, 1:30 circa, sempre piuttosto precisa, ma priva di
finestrini. Era disponibile anche come taxi benché avesse solo 2 porte e come
auto della polizia, con antenna radio e insegna sul tetto.
La Volvo 142 fu
aggiornata più volte: nuova mascherina e paraurti nel 1973 e nuovi paraurti
massicci nel 1974 quando l’auto vera li adottò in ossequio alle norme USA sui
paraurti, che Volvo introdusse anche in Europa.
I promozionali
Stahlberg erano venduti in semplici sacchetti di plastica trasparente presso le
concessionarie Volvo di mezza Europa. Noi italiani per averle dovevamo però
compiere saltuari pellegrinaggi alla Volvo di Bellinzona, in Canton Ticino e
comprarle in Svizzera.
La serie Volvo è
proseguita con una 164 che, tuttavia, fu realizzata in scala maggiore (1/16
circa). Quindi venne prodotto anche il modello della prima vettura della Casa
svedese, la ŐV4 del 1927, che fu il primo ad essere confezionato in una scatola
di cartone, ma restò anche l’unico, per parecchio tempo.
Le nuove volvo
240 e 245 diedero origine a una lunga serie di modelli, spesso differenti fra
loro per piccoli particolari come le ruote e la forma dei poggiatesta, e per le
scritte identificative di ogni modello.
La plastica dei
modelli riproduce a grandi linee i colori delle auto vere, tuttavia esistono
delle tinte metallizzate con una finitura spesso non uniforme che in alcuni
punti rivela onde di colore più scuro nei punti di incontro della plastica fusa
all’interno dello stampo.
Nella saga dei
modelli Volvo si inserisce un altro produttore finlandese: la Nyhrinen nel
momento in cui la DAF automobili entrò a far parte della Volvo. La Nyhrinen
produsse per Volvo un unico modello: la 66 in versione Station Wagon GL (cioè la
ex-DAF 66 Stationcar). Il modello era venduto nel classico sacchetto di
plastica trasparente, che conteneva anche la mascherina a fari semplici per
riprodurre, a scelta, il modello base. Questa Volvo era in scala leggermente
più grande, attorno all’1:18.
La Volvo 343
tornò invece ad essere prodotta dalla Stahlberg, benché a questo punto ci fosse
un po’ di confusione, in quanto – a fine carriera – alcuni stampi siano poi
passati alla Nyhrinen e perfino alla Norma (nell’Estonia ancora per poco
sovietica).
La vendita nei
sacchetti continuò fino a quando non venne presentata la Volvo serie 700 del
1982 e le sue versioni derivate, tutti i modelli a partire da questo
ricevettero una scatola di cartone decorata.
La serie delle
Volvo si esaurì all’inizio degli anni ’90, un vero peccato.


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