Mercury Mercedes-Benz 230SL Pagoda

La Mercedes-Benz 230SL fu la stella del Salone di Ginevra del 1963: andava a sostituire la 190SL, che ormai accusava il peso degli anni, ed era offerta come roadster (com’era chiamata in Germania la cabriolet) con possibilità di montare un tettuccio rigido che la trasformava in coupé. La particolare forma di questo tettuccio, dettata dal taglio del padiglione che migliorava la visibilità, le diede il soprannome di “Pagoda”.

Le tre varianti della Mercedes-Benz 230Sl della Mercury, in scala 1:43

Fra i tanti produttori di modelli che riprodussero questa vettura ci fu la Mercury di Torino, con una deliziosa miniatura disponibile con hardtop montato (nr.cat.37) oppure come roadster con soft-top alzato (nr.cat.36). All’epoca della presentazione, nel 1963 costava 1100 lire. 

Le Mercedes-Benz 230SL con le loro scatole e il prezzo scritto a mano
La presentazione della Mercedes-Benz 230SL al Salone di Ginevra del 1963

The Mercedes-Benz 230SL was the star of the Geneva Motor Show in 1963: it replaced the 190SL, which now suffered on the weight of the years, and was offered as a roadster (as the convertible was called in Germany) with the possibility of mounting a hard top that transformed it into a coupe. The particular shape of this roof, dictated by the cut of the pavilion that improved visibility, gave it the nickname of "Pagoda". Among the many model manufacturers who reproduced this car there was the Mercury of Turin, with a delicious miniature available with hardtop mounted (nr.37) or as a roadster (nr.36) with raised soft-top.

La 230SL soft-top (si noti la targa con la S di Stoccarda) e la hardtop con antenna

La miniatura Mercury si presentava decisamente accurata, avendo perfino delle ruote speciali con la stella Mercedes sulle coppe. Presentava due aperture, che mettevano in mostra il bagagliaio e il cofano motore con una riproduzione del medesimo in plastica nera.

Come consuetudine era disponibile in molte tinte e abbinamenti diversi fra corpo vettura e hardtop, che poteva avere una tonalità simile al resto del modello, o un colore contrastante, mentre posteriormente aveva una decalcomania con la targa di Stoccarda.

Poiché Mercury da sempre ci ha abituato a versioni particolari, anche la Mercedes-Benz 230SL ne ha una: alcuni esemplari hanno l’antenna radio posizionata all’angolo del parabrezza sul lato guidatore. Si tratta di una variante piuttosto difficile da trovare. L’autore di questa descrizione ne vide una sola circa 50 anni fa in un negozio di Torino.

Sopra e sotto: due immagini della Mercedes-Benz 230Sl con antenna della Mercury

Non è facile capire i motivi che hanno spinto la Mercury a installare l’antenna: potrebbe trattarsi di carrozzerie destinate a modelli civili quando già era iniziata la produzione della versione “Safari” (nr.50 di catalogo) che in un foro a lato del parabrezza montava un proiettore orientabile. Tuttavia la versione Safari uscì nel 1967 come modello di fantasia utilizzato per sfruttare meglio lo stampo, mentre la 230SL vista dall’autore risaliva ad almeno un paio d’anni prima, e pertanto un po’ di mistero rimane.

Le tre Mercedes-Benz: si notano bene i cerchioni in tinta con la carrozzeria
La versione Safari sostituì in catalogo le altre due 230SL della Mercury
Le tre Mercedes-Benz 230SL viste da dietro

La versione Safari era disponibile in giallo cromo o azzurro molto chiaro e non sono conosciute altre varianti di colore. Era decorata con decalcomanie ispirate all’East African Safari e montava cerchioni cromati a raggi del tipo già utilizzato sulla Ferrari 250 Le Mans. Questo modello era privo di paraurti ma anteriormente aveva una grossa griglia di protezione in caso di investimento di qualche animale di grossa taglia. Si trattava di un particolare un po’ massiccio che rovinava la buona estetica del modellino della 230SL che, se faceva storcere il naso ai collezionisti, faceva la gioia dei bambini che con quella “macchinina” ci giocavano alle corse…

La Mercedes-Benz 230SL "Safari", numero 50 di catalogo
Sopra e sotto: la Mercedes-Benz Safari con la sua scatola

Le ruote a raggi e la mancanza dei paraurti rendono la Safari simile a un giocattolo


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