La Bisarca Fiat 682 della Mercury
C’è un modello che in ogni Borsa che si rispetti appare
sempre con prezzi piuttosto elevati, ed è l’autocarro Fiat 682N della Mercury
nella versione trasporto auto che, accoppiato al suo rimorchio, assume in
italiano il nomignolo di “bisarca” come fosse una doppia Arca di Noé che
trasporta auto anziché animali.
Questo modello risale al 1957 e non è un mistero che la fusione e i dettagli di cui è composto lo pongano a pari livello, se non addirittura al di sopra, delle migliori riproduzioni di blasonati marchi stranieri.
There is a model that in every self-respecting Swap
Meet always appears with rather high prices, and it is the Fiat 682N truck of
Mercury in the car transport version that, coupled with its trailer, takes on
the nickname of "bisarca" in Italian as if it were a double Noah's
Ark that transports cars instead of animals. This model dates back to 1957 and
it is no mystery that the fusion and the details of which it is composed place it
on a par, if not even above, the best reproductions of noble foreign brands.
In una intervista con il disegnatore della Mercury, nel
1974, ci fu raccontato l’aneddoto che per il modello i disegni e le misure
furono prese “sul campo” e non da disegni ufficiali. Toccava recarsi nella zona
di Mirafiori dove le bisarche erano in attesa di essere caricate, e – taccuino
e metro alla mano – tracciare schizzi e scrivere misure. Se qualche burbero
camionista si insospettiva per questo curioso andirivieni da parte dell’eroico
disegnatore, e si faceva avanti con aria minacciosa come per scacciarlo, lui
era in grado di rabbonirlo, tirando fuori dalle tasche qualche modellino
Mercury che avrebbe sicuramente fatto la felicità dei figli dell’autista.
Quindi in fabbrica furono approntati gli stampi: quello più facile era il lungo telaio che avrebbe sopportato la cabina Fiat 682N e la sovrastruttura, poi quello della sovrastruttura stessa, che era formata da un sistema a traliccio che ovviamente necessitava di una grande precisione e finezza. Qui sta il capolavoro della Mercury, perché il modello rende perfettamente in scala 1:48 la forma e l’eleganza della bisarca vera e propria. I piani d’appoggio delle vetture sono in lamiera sagomata, rivettata al traliccio.
Una parola va spesa per il rimorchio, dove alla stessa
struttura della motrice si aggiunge una specie di torretta e una rampa
pieghevole e sollevabile come in realtà. Un oggetto fantastico nelle mani di un
bambino che gioca a caricare le auto: la rampa è collegata, mediante fili di
nylon, a un rocchetto posto sotto al telaio, dotato di manovella e ingranaggio
a cricchetto. Girando la manovella e avvolgendo o svolgendo il filo, la
piattaforma si abbassa fino al piano stradale e permette di caricare il
modellino e farlo salire al livello dei due piani della bisarca. Al tempo
stesso l’ingranaggio a cricchetto impedisce alla rampa di tornare bruscamente
in basso se si lascia la manovella, bloccandosi all’altezza desiderata per
tutto il tempo necessario alla manovra di carico/scarico del modellino d’auto.
Unico punto debole del modello era il gancio della
motrice in pressofusione: quando era unito al rimorchio, il timone non
orientabile, esercitava in curva spesso una pressione un po’ elevata che poteva
portare il gancio a rompersi.
Il prezzo dell’intero complesso era piuttosto elevato per
l’epoca: 3000 lire per camion e rimorchio, grosso modo come 10 miniature d’auto
Mercury, ma si potevano anche acquistare separatamente: 1580 lire la motrice e
1420 il rimorchio.
Proprio per venire incontro all’utenza fu proposto un
modello più economico che era costituito dalla sola motrice completa di rampa
di sollevamento.
Generalmente su questo veicolo, apparso attorno al 1965,
le due rotelle su cui scorrevano i fili del meccanismo di sollevamento della
rampa furono sostituite da una sola rotella di grande diametro, che andò anche
a equipaggiare i rimorchi della versione a bisarca.
Altra piccola modifica fu l’adozione dei finestrini di
plastica trasparente sulla cabina Fiat.
La versione con la sola motrice era offerta anche in una
bella scatola regalo che conteneva 4 modellini Mercury assortiti.
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