FILOBUS e TRAM in miniatura
Il primo tram che correva su rotaie, escludendo perciò gli omnibus a cavalli, era una specie di diligenza trainata da cavalli della Swansea and Mumbles Railway del 1807, quindi addirittura antecedente la prima ferrovia a vapore. In ogni caso il trasporto pubblico su rotaie si evolvette rapidamente, provando tutti i tipi di trazione, da quella a vapore a quella elettrica con accumulatori a quella, diffusa ancora oggi, elettrica con presa di corrente da un cavo aereo.
La tranvia aveva però elevati costi dovuti alle infrastrutture, e già nel 1890
a Berlino, si sperimentava una specie di Omnibus elettrico che prendeva
corrente da un doppio cavo aereo (chiamato bifilare). Il filobus, o trolleybus,
poteva essere una soluzione alternativa al tram. Pur restando obbligato al
percorso stabilito dal bifilare, era libero di muoversi in caso di traffico,
non essendo vincolato anche dalle rotaie.
Tram e filobus si diffusero in tutta Europa con alterne fortune. Talora
vennero smantellate le linee tranviarie, altre volte furono i filobus ad essere
eliminati.
The first tram to run on rails, thus excluding horse-drawn omnibuses, was a kind of horse-drawn stagecoach of the Swansea and Mumbles Railway of 1807, thus even preceding the first steam railway. In any case, public transport on rails evolved rapidly, trying all types of traction, from steam to electric with accumulators to the one, still widespread today, electric with power outlet from an aerial cable. The tramway, however, had high costs due to infrastructure, and already in 1890 in Berlin, a kind of electric Omnibus was experimented that took current from a double aerial cable.
The
trolleybus could be an alternative solution to the tram. While remaining obliged
to the path established by the twin aerial cables, it was free to move in case
of traffic, not being bound also by the rails. Trams and trolleybuses spread throughout
Europe with mixed fortunes. Sometimes the tram lines were dismantled, other
times it was the trolleybuses that were eliminated.
In tempi recenti, mentre i filobus godono ancora di un buon utilizzo in molti Paesi Europei, da noi in Italia resistono solo in alcune brevi tratte, e con sempre minore simpatia da parte delle aziende di trasporto urbano. Viceversa i tram godono di un buon rilancio in moltissime città, utilizzati sulle linee a forte frequentazione.
Parlare di modellini di tram risulta complicato, perché buona parte di essi
sono motorizzati e il discorso sconfina facilmente nel ferromodellismo.
Esistono alcuni giocattoli di latta, con movimento a molla, e piccoli
modelli di legno prodotti nell’Erzgebirge. I Italia già nel 1949 la Rivarossi di
Como presentava un tram a carrelli ispirato alle motrici «5000» in uso a
Milano, ma verniciate spesso in colori di fantasia. In ogni caso rimase in
catalogo pochissimo, risultando oggi molto raro. Ancor più raro è il tram della
milanese Ventura, per via delle dimensioni (scala 1:32 circa) e del prezzo che
all’epoca lo metteva a disposizione di poche persone abbienti.
La Inco Giochi di Torino produsse due tram a molla in scala prossima all’1:43.
Potevano correre sui binari che erano venduti in confezione. Il tram tornò sul
catalogo Rivarossi nel 1962 con il “Tramway sistema Rivarossi”. Riproduceva una
motrice Edison di Milano del 1917 e poteva essere dotato di rimorchio. Poteva
viaggiare su un sistema di binari di tipo stradale, che però incontrò poco
entusiasmo perché vi era un unico binario centrale su piastre di plastica
piuttosto grandi che richiedevano molto spazio.
Dal punto di vista modellistico ricordiamo i tram della Wiking (in scala
1:87) e quelli della Siku, tipicamente oggetti statici per il gioco del
traffico, e i bellissimi tram italiani di N3C, prodotti statici in resina in
scala 1:87, realizzati in piccola serie con grande cura.
Da notare che la Arnold offrì una versione motorizzata di tram utilizzando
la carrozzeria dei modelli Wiking. Vi sono poi alcuni tram statici della Corgi:
l’americana PCC in scala 1:50 e diversi tram inglesi a due piani in scala 1:76.
In 1:72 vi è la riproduzione del caratteristico tram di Lisbona da parte della
Cararama.
Ricordiamo infine i molti tram che la Rietze, nota per i suoi autobus in
scala 1:87, ha da qualche tempo iniziato a produrre, ma si tratta di tutte
versioni motorizzate.
Più facile incontrare qualche filobus da inserire nelle nostre collezioni.
Oltre a qualche giocattolo, fra cui notevole è il grande filobus Vectra di Strasburgo, della Joustra francese, annoveriamo anche fra i filobus alcuni esemplari motorizzati: si tratta dei modelli prodotti nel 1950 da EWF, noti anche col nome Europa.
Furono pensati come complemento ai trenini in scala “00”
(attorno all’1:80) ma erano anche più grandi (una scala vicina all’1:70). Nel
1953 furono rilevati dalla Eheim, che migliorò il modello, riportandolo a una
scala più vicina all’1:80. Rivarossi, che vide i modelli EWF alla Fiera del
Giocattolo di Norimberga, fu molto attratta dal brevetto che permetteva al
modello di captare la corrente dalla linea aerea e sterzare le ruote anteriori.
Su licenza si mise perciò a produrre un filobus che, com’era abitudine della
casa comasca, era anche assai curato esteticamente: era la riproduzione di un
Filobus Alfa Romeo a tre assi usato a Milano. Rimase in catalogo abbastanza a
lungo col nome di “Minobus”, ma la sua diffusione fu sempre limitata ed oggi è
piuttosto raro. I modelli Eheim continuarono ad affinarsi e uscirono diverse
varianti, compresa una versione articolata. In un secondo tempo gli stampi furono
rilevati dalla Brawa che li ripropose col proprio marchio.
Negli anni ’50 solo la Solido mise in produzione un filobus con le aste
piuttosto semplificate. Era uno Chausson derivato da un autobus in scala 1:60
circa.
Per noi italiani si ricordano i bei modellini artigianali di N3C in scala H0,
con molte livree disponibili, mentre insuperabile, per la scala 1:43, resta il
magnifico Fiat 2411 Camsa di Gila, realizzato in pochi esemplari anche nella
livrea dei filobus di Sanremo (STEL). Nella serie Atlas degli autobus in scala
1:76 troviamo alcuni filobus, mentre sono curiosità interessanti due
promozionali realizzati dalla ditta tedesca Grell, specializzata nel settore,
per la Wilkinson. Sono in scala 1:87 e piuttosto precisi.
Non è propriamente un filobus, ma un Volvo Hybrid 7900 di Motorart, in scala H0

















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