SOLIDO Volkswagen Type 2 pick up 1964 in scala 1:18
É uscito l’annunciato camioncino Volkswagen, un pick up che la targa scelta dalla Solido per il modello, attribuisce al 1964.
Uno sforzo encomiabile e un’estetica piacevole, per un
modello iconico che tutti riconoscono a prima vista.
Quello che non si comprende sono alcuni dettagli, come i
lampeggiatori anteriori a cono, modificati nel 1963 con lampeggiatori ovali più
grandi e piatti. Oppure i paraurti USA anteriori ma non posteriori. Anche
l’abbinamento di colori non era previsto dalla Volkswagen, che il pick up lo
consegnava generalmente in tinta unita. Ma tant’è: Solido ci mette sopra un
surf e immagina che il veicolo sia usato in California, dopo essere stato
riverniciato in colori brillanti.
The announced Volkswagen truck
was released, a pick up that the license plate chosen by Solido for the model
attributes to 1964. A commendable effort and a pleasant aesthetic, for an
iconic model that everyone recognizes at first glance. What is not understood
are some details, such as the front cone flashers, modified in 1963 with larger
and flatter oval flashers. Or the front but not rear US bumpers. Even the
combination of colors was not expected by Volkswagen, which generally delivered
the pick up in solid color. But so much so: Solido puts a surf on it and
imagines that the vehicle is used in California, after being repainted in
bright colors.
A proposito di colori, riteniamo stonata la linea nera di
separazione fra le sponde del cassone e la fiancata del modello. Normalmente,
se le sponde non sono ribaltabili come in questo caso, bastava una incisione
più o meno profonda come in molti altri modelli del genere.
In realtà la sponda posteriore del cassone sul modello
Solido è apribile e con un meccanismo piuttosto ben fatto, completato dai due
ganci (come al vero) da aprire per poter procedere al ribaltamento.
Nella parte anteriore il modello sfoggia il grande
marchio VW in metallo fotoinciso con effetto cromato (in realtà normalmente era
semplicemente verniciato, ma si poteva avere cromato pagando un extra) e due
fari appena un poco troppo grandi. Le due porte si aprono correttamente, anche
se con un angolo ridotto e svelano un buon interno, nel quale stona un pochino
il pulsante del clacson con una riproduzione dello stemma di Wolfsburg rosso, su
fondo bianco. In realtà sui veicoli commerciali VW il pulsante era un semplice
dischetto nero senza alcuno stemma. Molto buona la riproduzione dei pannelli di
rivestimento del frontale e delle portiere. Manca lo specchietto retrovisivo
interno, ma sono presenti i due esterni, correttamente collegati ai cardini
delle portiere.
L’asse anteriore è sterzante quel tanto che basta per
vedere le ruote girarsi a destra o a sinistra. Il sistema, però, è robusto e realizzato
in metallo.
La parte inferiore del modello è ben riprodotta, in
particolare con una delicata marmitta che presenta un unico scappamento, come
sulla gamma dei furgoncini veri (il Maggiolino del medesimo periodo di
scappamenti ne aveva due) e posizionato correttamente.
La verniciatura é buona ed i paraurti sono nel corretto
colore crema, quello anteriore con i tubi di rinforzo tipo USA e con la
riproduzione degli angolari rivestiti da un sottile gommino, che normalmente
erano presenti solo sul “Samba” bus, il pulmino lusso con 23 finestrini.
La Solido aveva prodotto diversi anni fa una buona
riproduzione del furgone T1 del 1964, con i lampeggiatori giusti e il portello
posteriore grande e apribile. Era disponibile anche con diverse pubblicità, ed
era accompagnato da un piccolo gemello in scala 1:43, in versione kombi, con
finestrini oppure furgoncino.
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