Il Maggiolino della Schuco in scala 1/18
Annunciato a Norimberga nel 2019, è arrivato nei negozi il Maggiolino 1200 della Volkswagen. Realizzato in due versioni, di colore grigio per la berlina normale e di colore rosso rubino per la berlina con tetto apribile.
Il Maggiolino scelto per la riproduzione è un modello
1963, l’ultimo anno in cui veniva montato il tettuccio scorrevole di tela, poi
sostituito da un tettuccio metallico a botola, molto più piccolo. Era anche l’ultimo
anno della luce targa piccola, che gli appassionati italiani chiamano “a becco
d’aquila”.
La linea generale del modello è ben riuscita, cosa niente
affatto scontata quando si riproduce un Maggiolino, le cui linee semplici e curve
non sempre riescono ad essere rese perfettamente in scala.
Immagine tratta dal catalogo colori della Volkswagen
Buono l'aspetto generale della fiancata
Announced in Nuremberg in 2019, Volkswagen's Beetle
1200 arrived in stores. Made in two versions, gray for the normal sedan and
ruby red for the sedan with opening roof. The Beetle chosen for reproduction is
a 1963 model, the last year in which the sliding canvas roof was mounted, then
replaced by a metal sliding roof, much smaller. It was also the last year of
the small license plate light, which Italian enthusiasts call "eagle-beaked".
The general line of the model is successful, which is not at all obvious when
reproducing a Beetle, whose simple and curved lines do not always manage to be
rendered perfectly in scale.
Nella vista laterale i cerchioni appaiono leggermente
sottodimensionati mentre al contrario gli pneumatici sono un po’ maggiorati. L’insieme,
tuttavia, finisce col dare alle ruote il diametro giusto dal punto di vista
ottico e occorre notare che in ogni cerchione è riprodotta la valvola di gonfiaggio.
Le finiture del modello sono buone come del resto la
verniciatura all’esterno, tuttavia all’interno sono ben realizzati i pannelli
laterali, mentre i sedili, colorati con lo stesso color grigio usato per le
porte, appaiono un po’ più scuri rispetto al tessuto screziato usato sull’auto
vera.
Molto buona la realizzazione del cofano anteriore, dove
appaiono anche il cric che sbuca a lato della ruota di scorta, attraverso la
quale è visibile il serbatoio del liquido lavavetro.
L’unico difetto del modello Schuco appare aprendo il
cofano posteriore. Sollevandolo si nota che esso non si apre come sull’auto
reale ma è supportato da una enorme cerniera poco realistica. Il responsabile
del modello, alla Schuco, giustifica la scelta con il desiderio di conferire una
maggior robustezza dell’insieme. Resta il fatto che altri produttori (Sunstar)
hanno operato correttamente e perfino la stessa Schuco, su una Volkswagen più
piccola (scala 1:32) aveva optato per il cofano posteriore che si apriva nel
modo giusto.
Il motore è molto bello, con decalcomanie su filtro dell’aria
e bobina (quest’ultima, azzurra, fa pensare che l’auto usata per i rilievi
avesse sostituito la bobina originale, che era nera o marrone scuro, con una
moderna). Se dallo spinterogeno uscissero i cavi delle candele sarebbe un
piccolo capolavoro, ma questo è pretendere troppo…
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