FIAT 131 ABARTH - SOLIDO 1/18

LISCIA O "GASATA"?

Ovvero, stradale o "anabolizzata" per le gare? Solido ci ha piacevolmente sorpreso con la presentazione di questo modello, anche perché la Fiat 131 Abarth era già nel catalogo della dinamica azienda francese, ma in versione completamente sigillata, stretta parente delle versioni Ixo da edicola e non. Questa nuova versione, invece, ha le porte apribili e le ruote sterzanti, in linea con tutta l'attuale produzione Solido. Inoltre, possiamo affermare che per la prima volta un produttore si concentra sulla versione stradale prima che sulla versione corsaiola, agendo praticamente al contrario di tutta la concorrenza (Laudo Racing a parte, che però ha presentato la sola versione stradale). Questo finalmente ci ha permesso di avere una vera Fiat 131 Abarth Stradale e non una semplice versione corsa privata delle decals; nello stesso tempo, però, avere una versione corsa direttamente derivata dalla versione stradale ha creato qualche problema, che di seguito andremo ad esaminare.

That is, street or "anabolic" for racing? Solido pleasantly surprised us with the presentation of this model, also because the Fiat 131 Abarth was already in the catalog of the dynamic French company, but in a completely sealed version, a close relative of the Ixo versions from newsstands and not. This new version, on the other hand, has opening doors and steering wheels, in line with all the current Solido production. Furthermore, we can say that for the first time a manufacturer focuses on the road version before the racing version, practically acting in the opposite of all the competition (apart from Laudo Racing, which however presented only the road version). This finally allowed us to have a real Fiat 131 Abarth Stradale, and not a simple private racing version of the decals; at the same time, however, having a racing version directly derived from the road version created some problems, which we will examine below. 


Difatti, Solido ha presentato in contemporanea anche la Fiat 131 Abarth vincitrice del Rally di Montecarlo 1980, con l'equipaggio Röhrl/Geistorfer: ovviamente con portiere apribili e ruote sterzanti, una bella novità nel campo delle autoriproduzioni di gamma economica, oramai generalmente con carrozzeria sigillata e ruote anteriori fisse. Iniziamo però dalla versione che più ci ha convinto, la Stradale.


A colpo d'occhio, la Stradale è proprio ben fatta. La vernice rossa è ben stesa e brillante e non è neanche troppo accesa, rispettando abbastanza bene il colore originale. I loghi Bertone sui fianchi e le targhe "131 Abarth Stradale" rimandano alla versione di presentazione del 1976. 
 
La Fiat 131 Abarth Rally versione stradale, in una foto ufficiale

Ovviamente, trattandosi della versione da strada, gli interni hanno quattro posti, non c'è roll-bar, le ruote sono più strette, i cerchioni sono i classici Cromodora, i fari sono tutti dello stesso diametro e non sono presenti i fari di profondità; le frecce laterali, rettangolari e non a gemma rotonda, sono correttamente posizionate sul  sommo dei parafanghi anteriori. Sui montanti del tetto troviamo i piccoli loghi tondi Abarth e sulla coda, in bianco, la dicitura Abarth Rally ben evidente. Sotto la coda sporge inconfondibile e un po' minaccioso il doppio scarico Abarth, color alluminio.


E, come già detto, le portiere sono apribili, in modo realistico, senza grosse e antiestetiche cerniere: la presenza dei vetri laterali rende un po' difficoltosa l'apertura dello sportello, anche perché le fessure tutto intorno sono piuttosto sottili. Molto bene, vista la categoria del modello.


La vista laterale evidenzia come la linea sia stata riprodotta molto bene e soprattuto ci fa notare le belle ruote, di un colore bellissimo e con marchio Abarth rosso al centro, dotate tra l'altro di pneumatici dal battistrada molto realistico. Le prese d'aria laterali hanno la retina interna ed il parasassi in nero, come nella realtà: ovviamente la rete è stampata nella plastica e non è fotoincisa, ma è bello che non sia stata dimenticata. Corretta la forma dello specchietto laterale.


Troviamo una retina anche a chiudere la presa d'aria sul cofano, mentre i due sfoghi laterali sono in plastica nera applicata a parte, cosa che denota una buona cura dei particolari, confermata anche del gancio traino che sporge dallo spoiler. Bella la fanaleria anteriore, molto brillante e realistica, un po' meno la posteriore, che, complice anche il fondo rosso, risulta un po' violacea. Curiosamente, è stato dimenticato il tocco di argento sul pulsante per l'apertura del baule, che risulta praticamente invisibile.


Aprendo le porte possiamo osservare agevolmente gli interni, abbastanza ben riprodotti nonostante la solita plastica nera eccessivamente lucida. In ogni caso, il dettaglio è buono, anche se ovviamente alcuni particolari sono abbozzati. Per esempio, la forma del volante è corretta, il cruscotto è ben fatto, ed ha persino la sottile bordatura chiara tipica della 131; non sono stati tralasciati i tre strumenti supplementari posizionati al posto del vano autoradio, ma che sono difficilmente distinguibili, perché sono stati stampati in rosso sul fondo nero della plastica. Forse sarebbe stata più opportuna una semplice decal!
 

Una decal sarebbe stata l'ideale anche per rappresentare la mascherina cromata a barrette orizzontali che ornava il cassetto portaoggetti: c'è una piccola sporgenza rettangolare nel punto corretto,  e basta. La parte in stoffa dei sedili è stata riprodotta con una decal, che comprende anche la tipica banda rossa centrale. Nel complesso, un inseme semplice ma gradevole.


Il fondino riporta una discreta riproduzione della meccanica, con lo scarico argentato applicato a parte. Alcune parti, certo, sono un po' abbozzate, ma è sempre meglio dei soliti fondi piatti a cui ci hanno ormai abituato i modelli in resina.



Insomma, decisamente una buona anche se economica riproduzione, che con un po' di pazienza e manualità potrà essere sicuramente migliorata da chi ama cimentarsi nel bricolage: dipingere gli interni, aggiungere la moquette e i particolari mancanti sarà un gioco da ragazzi.
Passiamo adesso alla versione da corsa, forse quella più attesa dagli appassionati, vista la stradale, anche qui il lavoro fatto è stato buono? Purtroppo, non del tutto.


A prima vista, il modello è piacevole: la livrea bianco-blu Fiat è sempre spettacolare e quel numero 10 sulle portiere è entrato nella leggenda. Ma proprio per questo, gli appassionati conoscono molto bene questa macchina, e ne notano subito i difetti... alcuni generati proprio dalla diretta derivazione dal modello stradale. Difatti, sul muso mancano altri due fari di profondità, piazzati al posto delle luci di posizione rettangolari, che nell'auto vera erano sostituite da due gemme rotonde posizionate subito sotto la calandra. Solido ha anche dimenticato la scritta Fiat-Abarth in bianco sulla calandra stessa. Un lavoro per i bricoleur...


Non sono però state dimenticate le ruote Abarth a quattro razze, i paraspruzzi, l'antenna (un po' spessa, ma accontentiamoci) sul tetto. Anche gli pneumatici sono diversi da quelli della versione stradale, molto più larghi e con un battistrada diverso (e molto realistico). Rispetto alla stradale, anche le prese d'aria laterali sono state modificate e sono chiuse. Troviamo però un altro piccolo difetto: l'alloggiamento dei lampeggiatori laterali, rettangolari, é ancora al suo posto... ed è solo coperto dalla decal. In compenso, la nuova gemma del lampeggiante è solo disegnata da un puntino.

Le porte apribili, come già detto, sono un bel "plus" rispetto ai modelli sigillati. Stessa cosa rispetto alla stradale, niente cardini  e fessure molto sottili. Lo specchietto della stradale però non è corretto per questa versione, che lo aveva a goccia e applicato più avanti...


 
Grazie alle porte apribili, possiamo notare gli interni particolarmente curati,  completamente diversi da quelli della versione stradale. Niente sedile posteriore, pannelli portiera spartani, nuovo cruscotto, roll-bar, estintore, poggiapiedi del passeggero, sedili anatomici; persino il volante è stato sostituito. Un tocco di colore provvidenziale sul cruscotto e il gioco è fatto. Le cinture di sicurezza sono rese con una decal,  ma è normale per questa categoria di modelli.  Ben fatto, Solido.


la vista fronte/retro del modello evidenzia il fatto che Solido ha correttamente modificato i fanali posteriori, rettangolari e non a T su questa versione: nel 1980, infatti, la 131 era stata ristilizzata con l'adozione di fari rettangolari sia anteriori che posteriori (diesel a parte, che manteneva i quattro fari tondi). Modifica che sull'Abarth si limitava a quelli posteriori. Nella parte anteriore, però, notiamo un altro piccolo errore... le due "feritoie" sullo spoiler, tipiche della stradale, sono rimaste anche su questa versione, che in realtà non le aveva. Sono soltanto coperte dalla decal.


La vista dall'alto evidenzia il buon aspetto generale del modello, ma anche un'altra ingenuità: il tappo del serbatoio, che nella vettura vera è incassato nel baule, qui è stato completamente dimenticato, ed è stato sostituito da una "forma" argentata inserita nel colore della decal. Decisamente migliorabile...

Walter Röhrl in un difficile passaggio del "Monte" 1980

In conclusione, il team di Solido ha fatto un ottimo lavoro con la versione stradale, mentre con la versione "gasata" ha vanificato un po' i suoi sforzi, incappando in qualche errore (alcuni evitabili scegliendo una versione della 131 da corsa meno caratterizzata). In ogni caso, entrambe sono come al solito una buona scelta per chi vuole avere un bel modello senza spendere un capitale, oppure vuole un'ottima base di partenza per le sue elaborazioni. 

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