30 ANNI TRABANT

30 anni fa, il 30 aprile di primo pomeriggio, l’ultima Trabant – diventata suo malgrado simbolo della Germania Est – usciva dalla linea di assemblaggio di Zwickau, da quelli che prima della guerra erano gli stabilimenti Audi, e che nel 1990 sono stati rilevati dalla Volkswagen.

La Trabant 1,1 del 1990-91 della Ist, in scala 1:43
La vera Trabant 1,1 e, sotto, la vista del motore Volkswagen a cofano aperto

Il vecchio bicilindrico a due tempi fu sostituito giusto un anno prima da un quattro cilindri Volkswagen di 1100cc di cilindrata, che equipaggiava la Polo. Vani furono i tentativi degli ingegneri tedeschi della Germania Orientale di proporre nuove motorizzazioni a 4 tempi fin dagli anni Ottanta: semplicemente non c’erano i soldi da investire per industrializzare il nuovo motore. Il rifiuto dell’Ungheria di importare le piccole utilitarie inquinanti fu determinante per il ricorso a un motore nuovo, sebbene proveniente dall’Ovest capitalista.

Due Trabant 601 parcheggiate nei pressi del Museo di Zwickau 
L'eccellente modello della Anker, in scala 1:25, fabbricato in DDR
Trabant 601 della Haufe, in scala 1:87
Vagone ferroviario con quattro Trabant della Haufe, scala 1:87

30 years ago, on 30 April in the early afternoon, the last Trabant – which became a symbol of East Germany in spite of itself – came out of the Zwickau assembly line from what were the Audi plants before the war, and which were taken over by Volkswagen in 1990. The old two-stroke twin was replaced just a year earlier by a four-cylinder Volkswagen 1100cc displacement, which equipped the Polo. In vain were the attempts of East German engineers to propose new 4-stroke engines since the 1980s: there was simply no money to invest to industrialize any new engine at all. Hungary's refusal to import those small polluting utility passenger cars was instrumental in the use of a new engine, albeit coming from the capitalist West.

Trabant 601 Universal, fabbricata in Ungheria dalla Flim, scala 1:30 circa

La produzione della Trabant 601 si fermò poco oltre quota 2.858.000 di cui 39.500 con motore Volkswagen. La sua produzione era proseguita ancora per più di un anno dalla caduta del muro fra le due Germanie, per onorare i contratti sottoscritti, ma sostanzialmente la piccola vettura non aveva avuto modifiche estetiche per i quasi 30 anni di produzione. Nata del 1964 con un bicilindrico a 2 tempi di 26 cavalli derivato dai modelli precedenti e ormai già considerato obsoleto in Occidente, poteva ospitare quattro persone e relativo bagaglio in un formato molto compatto e con una linea – per l’epoca – moderna. Chi voleva avere più spazio per il trasporto poteva ordinare la Universal, versione giardinetta con portellone posteriore. Sua caratteristica d’avanguardia era la carrozzeria ricoperta di pannelli di una speciali plastica chiamata duroplast, un sandwich di plastica, resina e fibre di cotone pressate a caldo. Serviva a risparmiare il prezioso acciaio, di cui la Germania Est era deficitaria.

Nel tempo subì solo lievi modifiche, che andavano dal volante ai poggiatesta, dall’accensione elettronica ai freni a disco, fino alla nuova sistemazione del serbatoio e alle nuove sospensioni, modificate per far posto al motore VW.

Trabant 601 della Vitesse, con ambientazione commemorativa della caduta del muro

I MODELLI 

Il modello Vitesse in scala 1:18, sotto con la targa internazionale della Germania Est

La piccola Trabant 601 è diventata icona della scomparsa DDR (Germania Est) e un simbolo della rinascita di un popolo. Oggi quelle rimaste in circolazione vengono trattate come preziose veterane, anche se non hanno quotazioni elevate. I modellini della Trabant c’erano già ai tempi della DDR, come ad esempio una ottima miniatura in scala 1:25 della Anker/Piko e pure in 1:87 la piccola faceva la sua figura sui plastici ferroviari grazie a un modellino della Haufe, usato talora come carico su carri merci in scala H0. Una azienda ungherese realizzò invece la Trabant 601 Universal, con motore a frizione, in una scala compresa tra l’1:28 e l’1:30.

Trabant 601 della I.M.U. in 1:87
Trabant 601 della Wiking, in 1:87
Trabant 601 Schuco Piccolo, in 1:90
Trabant 601 miniaturizzata da Maisto in scala 1:66

La prima Trabant occidentale dopo la caduta del Muro fu quella della Vitesse, in scala 1:43, seguita da tre miniature in scala 1:87: I.M.U., Wiking e Schuco Piccolo (quest’ultima in 1:90). La Vitesse mise in catalogo anche una grossa Trabant in scala 1:18, poi gli stampi passarono alla Sunstar che commercializzò anche la versione Universal. Revell realizzò un kit in scala 1:24, privo di parti apribili. A distanza di anni la stessa Revell rifece lo stampo con le aperture di porte e cofani. Non erano apribili, ma potevano essere montati in posizione aperta consentendo di vedere i dettagli. In occasione del 25° anniversario della caduta del Muro la Revell ha prodotto anche la Universal.

Trabant 601 Universal della Sunstar, scala 1:18
Trabant in kit della Revell, 1:25, con bottiglia di amaro "Carburante per Trabant"
Sopra e sotto: due viste della Trabant slot-car della Revell, in scala 1:32
Seconda versione del kit Revell, con parti apribili, scala 1:25
Stand Revell alla Fiera di Norimberga con una vera Trabant Universal
Scatola di montaggio Revell della Trabant Universal con parti apribili

La casa della birra Sternquell, poi, iniziò a promuovere il suo prodotto con dei modellini in scala 1:66 circa prodotti in Cina dalla Grell, azienda specializzata in gadgets pubblicitari. Inizialmente erano prodotte vetture della DDR utilizzando una livrea verde metallizzato e crema, colori del birrificio, ma in seguito riproposte in tinte più realistiche. Fra queste le Trabant furono offerte in molte livree e anche la Tramp, una versione aperta molto usata dalla polizia e dall’esercito e proposta come auto divertente per i giovani, con scarso successo.

Trabant Universal con caravan Qek, modello Grell in scala 1:66
Trabant 601 berlina con tenda da campeggio sul tetto, Grell, 1:66
Quel tipo di tenda sul tetto era abbastanza diffusa ai tempi della DDR
Trabant 601 De Luxe con carrello-tenda, modello Grell in 1:66
Trabant 601 Tramp in versione civile, Grell, 1:66
La vera Tramp al Museo di Zwickau in versione militare
La Trabant Tramp della Ist, in scala 1:43
La stessa vettura miniaturizzata da Herpa in 1:87
Trabant 601 Herpa in versione delle Poste, 1:87
Trabant Universal della Herpa, in 1:87

La Tramp fu poi messa in catalogo anche da Ist in scala 1:43 e da Herpa in 1:87.

Fra le altre Trabant che si possono mettere in collezione, la più diffusa è un giocattolo a retrocarica marca Superior, scala 1:34 circa, dall’estetica piuttosto grossolana. Ha il vantaggio di essere in vendita un po’ dappertutto, perfino negli autogrill.

La Hümmer ha realizzato questa curiosa Trabant della birra Bergquell, in 1:66
L'approssimativa Trabant Superior in 1:34 circa. Esiste anche come Universal
L'eccellente modello di Minichamps in scala 1:43
Anche Minichamps non ha trascurato la Universal, in 1:43
Discreta miniatura della Welly, in scala 1:34
La Yatming ha scelto per la sua Trabant la scala 1:24
Tamiya ha realizzato una Trabant per gli appassionati del Radio-control

La Trabant più recente è quella di Busch, novità 2021 in scala 1:87. Per gli amanti del genere Busch mette in vendita anche una scatola di montaggio di una tipica officina della Germania Est e l’insegna della Sachsenring, la fabbrica di Zwickau dove la Trabant era prodotta.

Novità 2021 la Trabant Busch in scala 1:87
L'insegna Trabant, da montare, offerta da Busch in scala 1:87
L'ultima Trabant, dipinta in un rosa appariscente, il 30 aprile 1991

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