SIC TRANSIT GLORIA MUNDI

Incontrando per strada questa vecchia Lancia Y con lo stemma che ha perso i colori mi é venuto in mente di scrivere questo articolo intitolandolo "sic transit gloria mundi". In questo periodo si parla molto del marchio Lancia e del suo futuro in particolare dopo la nascita di Stellantis. Il ceo della nuova società ha inserito i marchi Lancia ed Alfa Romeo nel settore premium della futura gamma e noi desideriamo sperare che sia la volta buona per il tanto poco valorizzato marchio torinese. 

On the street meeting this old Lancia Y with the emblem that has lost its colors, it occurred to me to write this article entitled "sic transit gloria mundi". In this period there is a lot of talk about the Lancia brand and its future, especially after the birth of Stellantis. The CEO of the new company has included the Lancia and Alfa Romeo brands in the premium sector of the future range and we wish to hope that it will be the right time for the much undervalued Turin brand.

 

Gli appassionati sperano sen'altro in una rinascita dellla Lancia, in quanto non si può vivere solo di ricordi, per quanto gloriosi.

La Lancia Augusta era un'auto all'avanguardia. Per chi non conosce la storia della Lancia é sufficiente conoscere questi dati di un'auto del 1933: prima berlina al mondo con carrozzeria portante e portabagli incorporato ed accessibile dall'esterno, impianto frenante idraulico con tamburi in alluminio, motore a 4 cilindri a V stretto sviluppante per l'epoca una potenza elevata considerando la cilindrata di circa 1200cc. 
                                                         Lancia Augusta, Norev, 1:43
 

La Lancia Aprilia del 1937 aveva une maccanica raffinata e all'avanguardia: motore a 4 clindri a V stretto con un notevole rendimento in rapporto alla cilindrata, sospensione posteriore indipendente, differenziale di tipo sospeso e tamburi dei freni montati sul differenziale.


                                Lancia Aprilia, Bermat, 1:24, modello artigianale in resina

      Il raro modello in metallo pressofuso con carica a molla dell'Aprilia prodotto dalla Mercury
                                       

La Lancia Ardea era un'auto piuttosto raffinata grazie al suo propulsore di circa 1000 cc con schema a V stretto ed il cambio a 5 rapporti dell'ultima serie.   

 

                                             La Lancia Ardea IV serie, Norev, scala 1:43

 

 

La Lancia Aurelia fu la prima nuova autovettura Lancia del dopoguerra, con taratteristiche tecniche molto ardite: motore a 6 cilindri con schema a V stretto, sospensioni posteriori indipendenti, frizione, cambio e differenziale sono posti al retrotreno.


                                  Le Lancia Aurelia B10 di Mercury in scala 1:87 e 1:40

L'Aurelia B24 fu un'auto molto apprezzata per le elevate prestazioni ed il buon confor di marcia. Non eccezionale era la frenata, ma la melodia del 6 cilindri a V era impareggiabile.
                                                   Lancia Aurelia B20 di ABC Brianza 1:18

 

 

La Lancia Aurelia B24 é senza dubbio una delle piu belle auto di ogni epoca con la sua elegante carrozzeria della carrozzeria Pininfarina.


                                   L'Aurelia B24 di IDEA 3, in metallo bianco, scala 1:43

Uno dei maggiori successi della Lancia fu l'Appia che con la 3° serie superò per la prima volta nella storia della casa automobilistica i 100.000 esemplari prodotti. 

Da sinistra in senso orario  le Lancia Appia 1° serie della Mercury, la 2° serie della ICIS e la 3°serie della Mercury.

 

La Lancia Appia in foto é una seconda serie, forse la più equilibrata ed é l'auto che rappresenta al meglio il concetto Lancia: linea elegante, ma poco appariscente, colori sobrii per la carrozzeria e per l'allestimento dell'abitacolo.

 


A partire da sinistra le Lancia Appia 1° serie, 2° serie e 3° serie di Norev, scala 1:43 
 
L' Appia convertibile prodotta dalla carrozzeria Vignale aveva un motore leggermente potenziato.
                                         Lancia Appia convertibile di Norev, scala 1:43
 

La Lancia Flaminia riprendeva lo schema meccanica della Lancia Aurelia, ma con un corpo vettura decisamente più moderno.


                       Lancia Flaminia berlina di Mercury, monocolore e bicolore, scala 1:48 

La Lancia Flavia al suo apparire nel 1960 fece invecchiare tecnicamente tutte le concorrenti: motore a cilindri contrapposti secondo lo schema boxer, trazione anteriore e impianto frenante a quattro dischi.

                                         La Lancia Flavia della Mercury in scala 1:48

 

 

Due differenti serie della Lancia Flavia riprodotta dalla Mercury in scala 1:48, che si differenziano per la foggia delle ruote e la riproduzione della fanaleria posteriore.

La Lancia Flavia coupé aveva il passo accorciato e nella prima serie il motore di 1500 cc potenziato grazie all'utilizzo di due carburatori.

                         La Lancia Flavia coupé della Marchesini con motore elettrico

 
La Lancia Fulvia non piacque subito alla clientele Lancia che, per l'auto destinata a sostituire l'Appia, si aspettava un aspetto più tradizionale. Inolte le prestazioni non erano eccezionali anche se la Fulvia si accontentava della benzina normale. Si rimediò in um primo tempo aumentando il rapporto di compressione e poi con la versione 2C che era decisamete più vivace.


              La Lancia Fulvia della Mercury in scala 1:43. Foto da AESSEMODELS. 

La Lancia Fulvia coupé piacque da subito per la linea svelta e elegante unita a della prestazioni di rilievo


 

La Fulvia coupé della Mebetoys era un modello in scala 1:43 piuttosto accurato. Le porte, il coperchio del cofano motore e il bagagliaio erano apribili; nella prima serie c'era anche la riproduzione delle candele e relativo impianto.


    La Lancia Delta piacque subito e per lei venne coniata questa definizione: una Golf in abito da sera 


La Lancia-Saab 600 in scala 1:24 in plastica della finlandese Stahlberg, un modello che ci ricorda che la Saab distribuiva in Svezia la Delta.

 

La Lancia Delta Integrale 16 V, pur essendo un'auto da collezione, mantiene ancora vivo l'interesse da parte degli appassionati. Le prestazioni erano notevoli come anche l'aderenza grazie alla 4 ruote motrici.

 

              La Lancia Delta HF Integrale di Kyosho, scala 1:18, una riproduzione ricca di dettagli


La Lancia Beta HPE venne apprezzata per la sua buona capacità di carico, pur mantenendo una linea sportiva e delle prestazioni decisamente brillanti.
 


                                                    Lancia Beta HPE, Tron Model, 1:43

La Lancia Thema incontrò il successo per la sua linea elegante e per le prestazioni brillanti. Purtroppo l'auto che le succedette non ebbe lo stesso successo.

                                                   Lancia Thema 8.32, Kess, 1:43

 

   
    La Lancia Lybra dopo una  tormentata gestazione trovò il suo spazio senza comunque eccellere. 
 


                                                                Lancia Lybra, Solido, 1:43

     
La Lancia Y é rimasta da sola nella gamma Lancia ed é commercializzata solo in Italia, ma  con ottimi risultati.

 

                                            Lancia Y, Norev, scala 1:64

 

La Lancia D50 era una Formula 1 decisamente ben progettata al punto che quando venne donata alla Scuderia Ferrari, vinse il campionato del mondo.



                                                    Lancia D50, Mercury, scala 1:43

 

La Lancia D24 si distinse in gara con 5 vittorie: la Carrera Panamericana nel 1953, Mille Miglia, Targa Florio, Giro di Sicilia e Gran Premio di Oporto nel 1954.

                                                     Lancia D24 di Tecnomodel, scala 1:18


 



Lancia Fulvia coupé HF 1600 primo posto Rally Monte Carlo 1972, Autoart, 1:18

 


 

Lancia Delta Integrale 16V Tour de Corse 1991, Solido, 1:18

                             Lancia Stratos Gr. 4 Rally Sanremo 1976, ottomobile, 1:12

 

                                       Lancia 037 Rally Acropolis 1983, IXO, 1:18

Dopo questa carrellata nostalgica di auto di successo del passato vorrei ri cordare che é inutile rimpiangere i tempi che furono in quanto non possono tornare. Per onestà bisognerebbe ricordare alcune auto del marchio che nacquerò già con un rapporto peso potenza inadeguato, la frenata in alcuni modelli non sempre ineccepibile e la cronica debolezza delle frizioni. Con la proprietà passata alla Fiat non tutte le realizzazioni riuscirono perfettamente. Io mi ricordo in giovane età, un pomeriggio passato con una Beta 1800 berlina : prestazioni brillanti, silenziosa, frenata potente, ma comando dello sterzo non privo di reazioni e qualità dei materiali non ineccapibile. Tra i mei ricordi spicca anche anche un'intervista a André Chardonnet, che tanto fece per il marchio Lancia, al punto di partecipare a delle importanti competizioni con le Stratos con i colori della sua squadra. Monsieur Chardonett affermò che per preservare l'identità del marchio Lancia, la Fiat avrebbe dovuto investire in nuovi propulsori. Talvolta, per passare il tempo, vado a leggere i commenti di alcuni lettori sul sito di un apprezzato periodico nazionale dedicato all'auto e leggo tra gli altri, dei crudeli commenti sull'ultima auto sopravvissuta di questa nobile dinastia, la Y. Ma il mercato non li ascolta e continua ad apprezzare un piccola auto non sprovvista di una certa personalità sia all'esterno che all'interno. Forse non tutte le piccole orientali  hanno la stessa attrattiva. Concludo con un appello ai chi ci legge: ci servirebbero delle informazioni sul prototipo di un'auto con cilindrata intorno ai 900 cc che la Lancia studiò all'inizio degli anni '60 e che portava il nomignolo di "nocciolina". Ringrazio in anticipo e allego l'indirizzo di posta elettronica ( non uso il termine mail) : piccolegrandiruote@gmail.com.   

After this nostalgic roundup of successful cars from the past, I would like to remind you that it is useless to regret the times as they cannot return. To be honest, we should remember some cars of the brand that will already be born with an inadequate power-to-weight ratio, braking in some models not always flawless and the chronic weakness of the clutches. With the ownership passed to Fiat, not all achievements were perfectly successful. I remember at a young age, an afternoon spent with a Beta 1800 sedan: brilliant performance, silent, powerful braking, but steering control not devoid of reactions and quality of the materials not faultless. Among my memories also stands out an interview with André Chardonnet, who did so much for the Lancia brand, to the point of participating in important competitions with the Stratos with the colors of his team. Monsieur Chardonett said that in order to preserve the identity of the Lancia brand, Fiat would have to invest in new engines. Sometimes, to pass the time, I go to read the comments of some readers on the website of an appreciated national periodical dedicated to the car and I read, among others, cruel comments on the last surviving car of this noble dynasty, the Y. Market does not listen to them and continues to appreciate a small car not without a certain personality both on the outside and inside. Perhaps not all small oriental cars have the same attraction. I conclude with an appeal to those who read us: we would need information on the prototype of a car with a displacement of around 900 cc that Lancia studied at the beginning of the 1960s and which bore the nickname of "peanut". Thank you in advance and attach the e-mail address: piccolegrandiruote@gmail.com.




Pack Rally Monte Carlo 1986 Lancia Delta S4 Gr. B, ottomobile, 1:18


 

 

Commenti