Il successore del Maggiolino

Per succedere a un’iconica vettura come il Maggiolino, nel 1966 venne messa in piedi una squadra di eccellenze: con un protocollo d’intesa con Porsche partì un progetto sotto la direzione di Ferdinand Piech, con disegnatori del calbro di Alexander Porsche (padre della 911) e Wolfgang Moebius (artefice della EA266).

La EA266 esposta all'Automuseum di Wolfsburg

La vettura era una moderna due volumi a struttura portante con tre porte e… 2 bagagliai, nella tradizione del Maggiolino. Il motore? Un 4 cilindri in linea di 1600cc da 100 CV in posizione centrale trasversale sotto al sedile posteriore.

La sezione mostra efficacemente la posizione degli organi meccanici
La EA266 indubbiamente aveva una linea assai piacevole

Una configurazione da gran turismo piuttosto che da berlina di grande serie: era in grado di raggiungere i 187 Km/h, una velocità da far girare la testa ai normali utenti del Maggiolino.

La EA266, nome provvisorio del prototipo, in effetti presentava ancora diversi difetti di tenuta di strada e per di più il suo costo era lievitato dai 6000 DM previsti in progetto agli 8750, quasi un prezzo da K70 e lontana dal prezzo del Maggiolino. Il progetto fu interrotto a fine 1971 mentre si stava già allestendo la linea di montaggio. 

Il prototipo di Giugiaro (a sinistra) in confronto con la Golf defintiva

To succeed an iconic car like the Beetle, in 1966 a team of excellences was set up: with a memorandum with Porsche started a project under the direction of Ferdinand Piech, with designers of the like of Alexander Porsche (father of 911) and Wolfgang Moebius (creator of the EA266). The car was a modern two-volume bearing structure with three doors and... 2 trunks, in the tradition of the Beetle. The engine? A 100 hp 1600cc in-line 4-cylinder in a central transverse position under the back seat. A great tourism configuration rather than a large-series sedan: it was able to reach 187 km/h, a speed to turn the head of ordinary users of the Beetle. The EA266, the provisional name of the prototype, in fact still had several road holding defects and moreover its cost had increased from the planned 6000 DM in the project to 8750, almost a price of a K70 and far from the price of the Beetle. The project was discontinued at the end of 1971 while the assembly line was already being set up.

Una Golf fra la EA276 (prototipo con motore del Maggiolino) e la EA266
Schizzo di Giugiaro definitivo

Punto e a capo. Per compensare parte del tempo perso fu creata la Passat sulla base dell’Audi 80 del 1972, grazie a una revisione della carrozzeria operata da Giorgetto Giugiaro, il quale fu anche responsabile di un’auto più piccola: quella effettivamente destinata a prendere le sorti del Maggiolino. La linea disegnata da Giugiaro fu azzeccata dal primo momento ed entrò in produzione con solo lievi piccole modifiche. Era nata la Golf. Per muoverla furono previsti due motori anteriori trasversali di 1100 e 1500cc che trasmettevano il moto alle ruote anteriori. Fu un successo planetario e il resto è storia…

La Golf a 5 porte del 1974

Un plauso alla IXO e alla DeAgostini che nella serie da edicola dedicata alla Volkswagen in Germania hanno voluto riprodurre la EA266 donandoci uno spettacolare modellino, nello stesso colore di quello conservato al Museo di Wolfsburg. La Golf fu invece un successo anche fra i produttori di modellini. Ve ne presentiamo alcuni dei primi usciti all’epoca della presentazione dell’auto vera.

IXO VW EA266 e 411. Il confronto dell'estetica è impietoso e a favore della EA266
L'eccellenza della EA266 è ben interpretata nel modellino IXO in 1:43
La vista posteriore mostra una vettura compatta ed equilibrata 
Uno dei primi modelli della Golf fu quello della Gama, in 1:43
Golf a 5 porte della Mebetoys in scala 1:24
Schuco realizzò la 3 porte in 1:66 e la 5 porte in 1:43
Siku scelse la 5 porte, qui nella versione PTT per la Svizzera, in scala 1:66
Golf a tre porte per la Solido francese, in scala 1:43
3 e 5 porte in varie versioni per la tedesca Wiking, in scala 1:87

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