I mille “Millepiedi” di Brekina/Starline

Il colpo più sensazionale della sua lunga carriera Werner Hartung, patron della Brekina, lo ha fatto poco prima di pensionarsi. Non è stato il modello del furgoncino Volkswagen, che pure ha superato le 2000 edizioni e ben oltre il milione di esemplari, ma un autocarro italiano: il Fiat 690N1 soprannominato “millepiedi” per via dei 4 assi della motrice e degli altri 4 del rimorchio. L’intera prima tiratura è sparita dai magazzini del produttore in meno di due settimane! Si è trattato dell’apprezzamento più veloce che un modello Brekina abbia mai avuto.

Il Fiat 690N di Brekina/Starline con il suo rimorchio e, sotto, l'autocarro reale

The most sensational hit of his long career Werner Hartung, patron of Brekina, happened so shortly before he retired. It was not the model of the Volkswagen van, which also exceeded 2000 editions and well over one million units built, but an Italian truck: the Fiat 690N1 nicknamed "centipedes" because of the 4 axles of the tractor and the other 4 of the trailer. The entire first run disappeared from the manufacturer's warehouses in less than two weeks! It was the fastest appreciation a Brekina model has ever had.

L'aspetto generale del modello è assolutamente realistico

Anche visto da sotto si apprezzano i dettagli, in 1:87
Una versione del Fiat 690N con quarto asse sterzante Adige

Il Fiat 690 derivava da una lunga serie di autocarri nata con il Fiat 682N del 1952 che, dopo soli due anni, nel 1954 ricevette una nuova cabina destinata a entrare nel paesaggio stradale della nostra penisola: caratterizzato da una griglia contornata da un ovale cromato e tagliata in orizzontale con un baffo pure cromato. Perfino in Germania questa serie di autocarri è soprannominata “Baffo” scritto in italiano…

La cabina, mutuata dal Fiat 682, è perfettamente realizzata, così come il "baffo"

Il 682N2 del 1954, aveva un motore di 10.676cc da 140 cv che poi saliranno a 152.

Nel 1960 debuttò il 690N a tre assi con doppio asse sterzante anteriore e con peso totale a terra (PTT) di 32 tonnellate più 18 rimorchiabili. Il motore era lo stesso del 682 da 152cv ma in opzione si poteva avere anche il 690NS (dove la S sta per sovralimentato) da 180cv. Con la trasformazione in configurazione 8x2 a 4 assi e rimorchio pure a 4 assi (di cui l’ultimo sterzante), il 690 raggiunse l’invidiabile PTT di 44 tonnellate, non legale in tutti i Paesi d’Europa e comunque al pari di molta concorrenza, in un’epoca in cui le potenze medie si aggiravano sui 150/160 cavalli. Il 690 fu disponibile anche nella versione 690T a 3 assi per il traino di semirimorchi.

Un Fiat 690T perfettamente restaurato

Il motore sovralimentato fu sostituito da una versione ad alimentazione aspirata di 11.548cc che manteneva la potenza invariata a 180cv ma con una migliorata affidabilità. Il 690 fu prodotto fino al 1971, con gli ultimi esemplari forniti di un motore di nuovo tipo da 200cv.

Il modellino proposto da Brekina, realizzato da Starline, è quanto di più fedele ci si possa aspettare. Per riprodurre la cabina l’azienda tedesca ha potuto lavorare misurando quella di un 682 dell’ultima generazione preservato all’IVECO, e ne è sortita una riproduzione estremamente curata in tutti i dettagli, pur tenendo conto delle dimensioni contenute per via della scala 1:87, la più amata dai ferromodellisti e collezionata in grande stile dagli appassionati tedeschi.

Sopra e sotto: due versioni furgonate con pubblicità italiane

Proposto in una confezione rigida che comprende il rimorchio, anch’esso di ottima fattura, i primi 690N di Brekina erano verniciati in rosso, azzurro o grigio, ma nelle tirature recenti sono apparse nuove combinazioni, anche bicolori.

Nella scatola sono compresi gli specchietti retrovisivi da applicare con una goccia di colla e un paio di gomme con cerchione Trilex.

Un successo così non poteva che invogliare il produttore a realizzare sempre nuove versioni, in particolare per il mercato italiano dove il modellino è stato ben accolto dai collezionisti, e dai ferromodellisti che l’anno inserito nei plastici ferroviari di stile italiano, dove spesso si sente la mancanza di veicoli nostrani.

Il Fiat 690N era molto apprezzato dalle Case petrolifere per trasportare carburanti

Versione cisterna con rimorchio "Oliofiat"
Lo stesso modello nei colori della Esso
Dettagli accurati. Peccato la giunzione molto evidente sul retro della cisterna

A queste si aggiungono da poco tempo le versioni 690T, ovvero trattore per semirimorchi a tre assi. Si tratta anche in questo caso di un modello piacevole con finiture di alta qualità, già proposto in alcune livree di tipo italiano.

Versione base del Fiat 690T, senza scritte

Un peccato che per la versione cisterna sia stata utilizzata quella di tipo tedesco già presente nel catalogo Brekina, ma questo non esclude che sia stata utilizzata al vero nei camion esportati verso la Germania.

Versione "Fercam", spedizioniere delle Ferrovie
Furgonato frigorifero della celebre Gondrand di Torino
Cisterna articolata di tipo tedesco per Agip



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