Aveva nel sangue il DNA delle Jaguar da corsa che
vincevano a Le Mans: la C-Type e la D-Type. Ed era bellissima. Una linea,
disegnata da Malcom Sayer, in anticipo sui tempi e di una bellezza senza tempo.
Non per nulla nel 1996 una Jaguar ‘E’ è entrata nella collezione permanente del
Moma di New York.
Sir Lyon presenta alla stampa la Jaguar XK-E nel 1961
Il modello in scala 1:18 della Jaguar E Burago
La Jaguar XK-E, nome ufficiale all’esordio, poi più
conosciuta come E-Type o semplicemente ‘E’, fu presentata il 15 marzo 1961 al
Salone di Ginevra nella forma di un coupé dalla coda sfuggente e dal cofano
motore enorme.
Star del Salone dell'Auto a Ginevra e, sotto, a quello di New York Il modellino della Tekno, in scala 1:43, qui con l'hardtop invernale Un mese dopo a New York arrivava la spider. Sotto a quel cofano
c’era un poderoso 6 cilindri di 3781cc che sviluppava la bellezza di 265
cavalli, per una velocità massima di 240 Km/h. Questa Gran Turismo a due posti
manteneva, come nella tradizione Jaguar, anche un prezzo d’acquisto più basso
di pari modelli della concorrenza.
La Jaguar E spider competizione, in versione dorata, della Corgi Toys
Il modello Corgi Toys normale, con hardtop separabile, scala 1:43
Anche il modello della Dinky Toys inglese aveva l'hardtop separabile
La spider a sinistra nella foto sopra è stata prodotta in India dalla Nicky Toys, marchio utilizzato dalla ATAMCO che aveva rilevato parecchi stampi originali della Dinky inglese.
L'Airfix produsse una scatola di montaggio in scala 1:32 della Jaguar E spider
It had in its blood the DNA of
the racing Jaguars who won at Le Mans: the C-Type and the D-Type. And it was
beautiful. A line, designed by Malcom Sayer, ahead of its time and a timeless
beauty. Not for nothing in 1996 did a Jaguar 'E' enter the permanent collection
of Moma in New York. The Jaguar XK-E, its official name at the beginning, later
better known as the E-Type or simply 'E', was unveiled on March 15, 1961 at the
Geneva Motor Show in the form of an elusive-tailed coupe with a huge engine
bonnet. A month later, the spider was coming out at New York. Under that bonnet
there was a mighty 6-cylinder 3781cc which developed the beauty of 265
horsepower, for a top speed of 240 Km/h. This two-seater Gran Turismo
maintained, as in the Jaguar tradition, also a lower purchase price of equal
models than the competition.
Monogram creò un kit in scala 1:8 che fece scalpore. Anni dopo fu riproposto da Revell
Da sinistra: il modellino della Wiking e quello della Eko, entrambi in 1:87
La spettacolare e dettagliata Jaguar E della Tekno, in 1:43, aveva anche lo sterzo
Per la sua Jaguar E in 1:66 circa, la Matchbox creò delle splendide ruote a raggi
Vista posteriore della miniatura della Spot-On, realizzata in scala 1:42Faller Hitcar in scala 1:66. Esisteva anche la versione slot-car con motore elettrico
La E-Type dell'americana Aurora per le slot-car Thunderjet in 1:66
La Jaguar E della Mini Dinky, prodotta a Hong Kong in scala 1:66 circa
Da sinistra: la E-Type della Eligor, della KDN e della Norev, tutte in 1:43
La francese Minialuxe ebbe in catalogo coupé e spider, in 1:43
La grossa Jaguar E (circa scala 1:20) della giapponese Bandai, di lamiera
Nel 1964 il motore venne portato a 4,2 litri, senza
aumento delle già elevate prestazioni, ma con caratteristiche di elasticità
migliorate. Due anni dopo arrivò sul mercato la versione coupé 2+2 con il passo
allungato di 23 cm e il padiglione di 5, per ricavare due posti extra,
praticamente adatti solo a dei bambini.
Jaguar E 2+2 della Majorette, in scala 1:66
II modello della Jaguar E 2+2 della Corgi Toys, inizialmente tutto apribile e con ruote a raggi (al centro nella foto sopra) subì diverse modifiche: dapprima le ruote veloci, con la perdita degli sportelli apribili (modello di colore rosso nella foto), quindi fu trasformato in V12 coupé, con la perdita dei retrovisori e l'aggiunta della nuova griglia e della riproduzione del nuovo motore (modello di colore giallo).
Jaguar E V12 coupé 2+2 della Corgi Toys
La E-Type 2+2 della Dinky GB all'inizio aveva belle ruote a raggiPiuttosto accurata la Jaguar E con hardtop della Politoys, in scala 1:41
La cantante Rita Pavone acquistò una Jaguar vera di questo colore, che la Politoys riprodusse fedelmente
Sul finire del 1968, a dicembre, fu lanciata la E-Type di
seconda serie, che si distingueva per l’assenza delle coperture di plexiglas ai
fari anteriori (peraltro già introdotte sulla “series 1½” destinate agli USA
qualche tempo prima) e per l’introduzione di numerosi miglioramenti in fatto di
sicurezza. Con la III serie del 1971 venne introdotto il nuovo motore V12 di
5343cc con 271 cavalli. Esso fu installato sulle Jaguar ‘E’ a passo lungo, con
carrozzeria coupé 2+2 o roadster.
Il motore a 12 cilindri a V della IIIª serie della Jaguar E
Jagar E spider con capote alzata di Box Model, in 1:43
Jagaur E del personaggio dei fumetti Diabolik, miniatura Best in 1:43
Jaguar E Tour de France 1963, Best, 1:43
Jaguar E spider Del Mar, USA 1961, Best, 1:43
Le V12 si distinguevano anche per la nuova griglia ovale.
Con grande rammarico degli appassionati la produzione ebbe termine nel 1975 con
oltre 70.000 esemplari costruiti. Nel conteggio sono comprese alcune versioni
“light weight” (alleggerite) pensate per le competizioni, a motivo delle quali
la potenza saliva a 300 CV. Le versioni Light Weight avevano la carrozzeria in
alluminio, ma in gara non diedero i risultati sperati.
Il modello Joal era una copia del danese Tekno, in 1:43
I MODELLI
Jaguar E spider, modello Tonka-Polistil in scala 1:16
Jaguar E coupé, Politoys E, scala 1:43
Jaguar E coupé con irreali ruote in lega, Polistil, 1:24
Jaguar E spider, Corgi Classic in 1:43
Jaguar E spider chiusa e aperta, Matchbox serie Dinky, 1:43
Jaguar E High Speed in tre formati: 1:43, 1:64 e 1:87
Jaguar E in scala 1:18 della Ertl
La cinese MF ha realizzato in latta due Jaguar E in scala 1:18 circa
Non è facile parlare dei modelli della Jaguar E-Type. Ce
ne sono tantissimi. Si tratta di un’auto “sempreverde”, che piace a dispetto
del passare degli anni e perciò, dopo la prima ondata di modelli degli anni
Sessanta, ha continuato a tornare alla ribalta, ora sul catalogo di un
produttore, ora sul listino di un altro.
Jaguar E series III spider, Yatming, scala 1:18
Jagaur E spider, AutoArt, 1:18
L'eccellenza delle finiture dei modelli AutoArt è ben visibile in questa immagine
AutoArt ha in catalogo anche un eccellente coupé in scala 1:18
Due Jaguar E series III in scala 1:43 dell'AutoArt, usciti diversi anni fa
bella riproduzione in scala 1:87 della Ricko. Il modello è stato riproposto da Busch
Il modello della Jaguar E spider della Wiking, in 1:87, ha il cofano apribile
Difficile presentarli tutti, anche perché averli
fotografati tutti non è impresa da poco. Abbiamo realizzato una scelta
presentando i modelli più significativi: dal piccolo Eko di produzione spagnola
in scala 1:86 al prestigioso Amalgam in scala 1:8 che costa più di una
utilitaria.
Una Jaguar E "Low Drag" da competizione, modello Cult Models in 1:18
Jaguar E coupé in scala 1:43 della Spark, di resina
Coppia di Jaguar E della Kyosho in scala 1:43, oggi difficili da trovare
Jaguar E "Lightweight" da competizione di AutoArt, 1:18, molto dettagliata
Jaguar E V12 series III di Oxford, 1:43
Jaguar E "Lightweight" da competizione di Paragon, 1:18
Stesso modello in livrea Le Mans 1963, squadra Cunningham
Come sempre offriamo ai nostri lettori una carrellata dei
modelli più importanti, cominciando dai primi apparsi in ordine di tempo,
quando la macchina vera era nuova.
GT Spirit ha realizzato una bella Jaguar E di resina in scala 1:18
La piccola E-Type coupé di Schuco Edition87 in scala 1:87
Promozionale Schuco Piccolo (1:90) per la Fiera del Giocattolo 2000
La Jaguar E coupé series II di Whitebox in scala 1:24 Sopra e sotto: la spettacolare Jaguar E di Amalgam in scala 1:8 Gli interni della Jaguar E coupé in scala 1:8 di Amalgam
Gli interni dell'auto vera, qui con guida a sinistra Al Salone di Ginevra del 2011 era esposto questo esemplare di Jaguar E
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