100 anni di Siku

Quest’anno la Siku festeggia il 100° anniversario dall’inizio della sua attività: il suo fondatore, Richard Sieper, aprì una piccola fonderia a Lüdenscheid nel 1921, nella quale venivano prodotti oggetti di consumo economici, dai coltelli ai posacenere.

La Richard Sieper & Sohne riprese l’attività nel dopoguerra passando agli articoli di termoplastica. Nella sua produzione si alternavano oggetti da cucina con piccoli giocattoli economici che venivano regalati ai bambini quando le madri compravano margarina o caffé. Soldatini, animali, trenini, piccole decorazioni natalizie erano diventate una specialità di questo produttore, che preparava anche spille ricordo per occasioni particolari e souvenir di plastica.

Richard Sieper, il fondatore
La produzione di oggetti di plastica era già avviata nel 1939
Vari tipi di spille Siku
Piccoli oggetti di plastica usati come regalo per acquisti di margarina e caffé
Stampi per biscotti Siku, in plastica
piccole bocce con la "neve", un articolo Siku dei primi anni Cinquanta

Con l’esperienza acquisita in quel settore la società nel 1950 cambiò il nome in SIKU (da ‘Sieper-Kunstoffe’ ovvero plastiche Sieper). Quell’anno si presentò alla Fiera di Norimberga con i primi giocattoli di plastica fra i quali una fattoria con animali, e alcune automobili giocattolo di fantasia, di grosse dimensioni: una era un'aerodinamica auto da record, con grossa pinna posteriore, l’altra un curioso coupé anfibio, con le ruote alettate in modo da funzionare anche nell’acqua.

Sale e Pepe a forma di distributore, prodotti da Siku negli anni Cinquanta
Spilla a ricordo della partecipazione alla Fiera del Giocattolo 1953
Un vigile di quasi 20 cm pubblicizza i primi modellini d'auto
Scatola con 4 carrozzerie componibili su di un telaio
L'auto anfibia, con motore a molla
Sopra e sotto: la bella Porsche 356 in scala quasi 1:18 della Siku
La Ford Fordor 1950 che fu il primo modello d'auto in scala piccola (1:55)

Uno scorcio di una ambientazione al Museo Siku, mostra molti accessori originali

This year Siku celebrates its 100th anniversary: its founder, Richard Sieper, opened a small foundry in Lüdenscheid in 1921, where cheap consumer items were produced, from knives to ashtrays.  Richard Sieper & Sohne resumed operations in the post-war period by switching to thermoplastic articles. In its production, kitchen items alternated with small cheap toys that were given to children when mothers bought margarine or coffee. Toy soldiers, animals, trains, small Christmas decorations had become a specialty of this manufacturer, who also prepared souvenir brooches for special occasions and plastic souvenirs. With the experience gained in that sector the company in 1950 changed its name to SIKU (from 'Sieper-Kunstoffe' or Sieper plastics). That year he showed up at the Nuremberg Fair with the first plastic toys including a farm with animals, and some fancy, large toy cars: one was a record-breaking aerodynamic car, with a large rear tailfin, the other a curious amphibious coupe, with special wheels readied to work even in water.

Mercedes 170V, uno dei primi Siku in scala 1:66
Mercedes 180 autoambulanza "Binz" con barrellieri
DKW Schnellaster pick-up e 3=6 berlina bicolore
Autocarro Borgward L4000 con spazzaneve e spalatori
Renault 4 CV, scooter NSU Lambretta e accessori
Ford Fairlane Sunliner, con vigile e accessori
Autoscala Mercedes-Benz L3500 dei pompieri
Mercedes L3500 a cassone, Mercedes-Benz 190SL e Citroën DS19
da sin.: BMW Isetta 2ª e 1ª serie, BMW 700 coupé e BMW 600
Porsche 356 della polizia tedesca e due vigili

Nel 1953 realizzò un pregiato giocattolo di medie dimensioni, col numero di catalogo 190: era una Porsche 356A che aveva un motore a frizione sull’asse anteriore mentre sotto il cofano motore in plastica trasparente (ma esistono versioni col cofano dello stesso colore della carrozzeria) era riprodotto il motore e, tramite un brevetto Gescha, si vedevano i 4 pistoni contrapposti muoversi nei cilindri mediante un minuscolo sistema a ingranaggi collegato all’asse posteriore. Nello stesso anno Siku presentava la prima automobilina in scala piccola, che in realtà era una Ford americana del 1950, con cofano apribile e motore asportabile, in scala 1/55 circa, inclusa in una scatola regalo dov’erano presenti anche un elicottero, una nave e un aereo, tutti da montare con pochi semplici pezzi.

Catalogo Siku del 1961
Aeroporto Siku con vari tipi di edifici
Convair 440, unico aereo che l'Alitalia non ha mai avuto
Questa motrice carrozzata da Struver fu usata da Siku per molti articolati
Non mancavano mezzi particolari, come questo Tempo Matador dal cassone speciale
Autobus di lusso DAF "Riviera Express" con fermata-biglietteria turistica
Trattore Fahr e carrello Miag con rimorchio. Anche l'albero è un accessorio Siku
Edsel Citation 1958 Siku (a sin.) e la sua copia della Roco (a des.)
Campeggio con veicoli e rimorchietti Siku e relativi accessori originali
Tram, Ford Taunus 17M e FK1000 pick-up. Il semaforo è Siku e funziona a molla

Era l’inizio della sua serie più famosa, quella in scala 1/66, che troviamo oggi diffusissima in tutti i negozi di giocattoli e grandi magazzini d’Europa.

I primi 32 modelli di automobiline in scala 1/66 vennero presentati alla Fiera di Norimberga del 1954. Un buon inizio, sicuramente, ma la carta vincente di un successo duraturo fu il prezzo: in breve Siku abbandonò ogni altra produzione non legata ai modellini.

Uno degli ultimi Siku di plastica fu questa gru Krupp-Ardelt

La VW 1500 Variant fu realizzata in plastica e di metallo (con portello apribile)

Per Siku, il mondo del gioco del traffico era diventata una priorità, e per farlo si inventò una mole di accessori ineguagliata da qualsivoglia altro costruttore. Vi erano segnali stradali, vigili del traffico, transenne, cabine telefoniche, fermate per autobus, stazioni di servizio, negozi e concessionarie e altro ancora.

Nel 1959 apparvero i primi aerei in scala 1/250 e anche in questo caso Siku si preoccupò di produrre tutto un aeroporto, dagli hangar alla torre di controllo, con i quali i bambini dell’epoca potevano veramente sbizzarrirsi.

La Fiat 1800 della Siku di metallo. Esisteva anche come Taxi
BMW 1500
Fra le americane anche questa Cadillac Fleetwood 75
Eccezionale ed interamente apribile la Mercedes-Benz 600 Pullman

Quattro anni dopo, nel 1963, la Siku presentò i primi 16 modelli in zamac pressofuso, sempre nella stessa scala 1/66 dei modellini in plastica. La convivenza con la serie in plastica fu molto breve ed ebbe termine già nel 1964, dopo appena 10 anni.

La serie di metallo è arrivata ai nostri giorni con qualche piccolo incremento di scala: le auto passarono presto all’1/60 e sono oggi in scala 1/50-55 circa, creando qualche problema di compatibilità coi modelli più vecchi fra i quali ve n’erano anche di più piccoli. Scomparvero gli accessori venduti separatamente ma, di tanto in tanto, qualche modello era accompagnato da figure o oggetti connessi, fino a qualche anno fa, quando una nuova serie “Siku World” costituita da piastre stradali, edifici ed accessori per giocare al ‘traffico’.

Bella autopompa MAN per servizio corse, con molti particolari apribili
La Fiat 850 Sport coupé, per molto tempo unica riproduzione di quest'auto
Anche la Pontiac Bonneville cabriolet era interamente apribile
Molto rara la VW 411: fu in catalogo solo un anno
Autocarro Volvo FL7 postale svedese venduto direttamente dalla Volvo
Tre versioni della VW 181: militare, civile e pompieri
Due VW Transporter T3 con pubblicità promozionali
La Volkswagen 1303 cabriolet in scala 1:43 e in 1:66, entrambe Siku
Versione parigina del bus Mercedes-Benz O405 II, venduta a Parigi
Versione scuola guida della Mercedes-Benz A
Porsche Carrera GT

Nel 1983 fu presentata la serie “Farmer” in scala 1/32, dedicata esclusivamente alle macchine agricole e ai vari accessori d’uso nelle lavorazioni di campagna. La serie ebbe un notevole successo (che continua tuttora), con la presentazione anche di piccoli trattori radiocomandati (sempre in scala 1/32), presentati per la prima volta nel 2004, dotati perfino della riproduzione di un realistico rumore di trattore (nella serie “Control 32”). Siku acquisì la Wiking (v.) di Berlino nel 1984 e nel 1993 ridisegnò il proprio marchio. Nello stesso anno presentò i primi due modelli di una nuova serie in scala 1/43: una Mercedes-Benz 500 SEL e una Volkswagen 1303 LS cabriolet: erano di buona qualità e abbastanza ben realizzati, ma la serie non andò oltre. Forse i tempi per il debutto in scala grande della Siku non erano ancora maturi. L’anno successivo Siku aprì un nuovo centro di logistica a Lüdenscheid con un magazzino alto 25m completamente automatizzato in grado di movimentare fino a 6000 pallets. Nel 2002 fu lanciata la serie “Farmer Classic” espressamente dedicata ai modelli di trattori d’epoca. Oggi Siku è un’impresa affermata con 344 impiegati e sedi perfino negli Stati Uniti. La sua produzione è ancora incentrata sui modelli in scala 1/60 circa e 1/32 per gli agricoli, ma in catalogo è stata aggiunta una nuova serie in scala 1/87, mentre a partire dal 2005 si assiste alla “crescita” di alcuni modelli, realizzati in scala 1/50 che per gli autocarri è compatibile con le raccolte in scala 1/43, considerata l’abitudine della maggior parte dei costruttori di ridurre le dimensioni dei veicoli industriali rispetto a quelle delle auto. 

Versione austriaca del Mercedes-Benz Atego soccorso stradale
2 Mercedes-Benz Sprinter per l'Olanda (PTT) e l'Italia (Carabinieri)
Porsche Cayenne con caravan Detleff e personaggi
Unica riproduzione esistente del KTM X-Bow GT è questa della Siku
Trattore Porsche Diesel Super nella serie Classic 1:32
Esemplare sezionato del Fendt 930 radiocomandato, al Museo Siku
Anche della Gumpert Apollo non si vedono molte miniature oltre alla Siku
Mercedes-Maybach Vision 6 concept car, modello Siku in 1:50

Nel 2008 nella serie agricola in scala 1/32 sono apparsi un veicolo multiuso Mercedes-Benz Unimog 411 e una Jeep Wrangler. Grazie al successo questa serie è stata continuamente ampliata e oggi occupa una buona parte del catalogo Siku. Nel 2011, proprio con la serie agricola, è stata inaugurata una piccola produzione di mezzi radiocomandati, che hanno riscosso un buon successo di vendita e perciò hanno spinto il costruttore a incrementare l’offerta con novità ogni anno.

La sempre giovane Mercedes-Benz G Klasse, qui in scala 1:50

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