Il Maggiolino nacque per volere del dittatore tedesco che ambiva a motorizzare il suo popolo come Ford aveva fatto per l’America con la sua Ford T. E come la Ford doveva essere una vera automobile e non una di quelle microvetture che proliferavano in Germania negli anni Trenta, spesso adattamenti di motocarri a tre ruote. La storia dell’incarico a Porsche per la progettazione è ben nota e non staremo qui a ripeterla. Il nome «KdF-Wagen» fu scelto da Hitler in persona che lo ricavò dall’organizzazione dopolavoristica KdF che si sarebbe occupata di produrre e distribuire l’auto vera. Il popolo tuttavia non amò mai quel nome e chiamava semplicemente Volkswagen la vettura, azzardando anche a usare il termine “Käfer”, che corrisponde al nostro “Maggiolino”.

Cartolina stampata per il Salone dell'auto di Berlino nel 1939

Vogliamo invece vedere se ci furono miniature della KdF-Wagen prima dello scoppio della IIª Guerra Mondiale? Certamente e, ovviamente, molte sono rare se non rarissime, e alcune furono pezzi praticamente unici.

The Beetle was born at the behest of the German dictator who aspired to motorize his people as Ford had done for America with his Ford T. And like the Ford it was to be a real car and not one of those microcars that proliferated in Germany in the 1930s, often adaptations of three-wheeled motorcycle vans. The history of Porsche's design assignment is well known and we will not be here to repeat it. The name "KdF-Wagen" was chosen by Hitler himself who derived it from the post-work organization KdF that would produce and distribute the real car. The people, however, never loved that name and simply called Volkswagen the car, even daring to use the term "Käfer", which corresponds to our "Beetle". Do we want to see if there were miniatures of KdF-Wagen before the outbreak of World War II? Certainly and, of course, many are rare if not very rare, and some were practically unique pieces.

Il modello Peter Koch esposto al Deutsches Museum di Monaco di Baviera

In effetti le prime riproduzioni della KdF-Wagen, furono alcuni grossi modelli in scala 1:15 realizzati da Berger & Mössner, il primo dei quali andò a Robert Ley, capo dell’organizzazione KdF in occasione del suo compleanno. Altri 4 o 5 grossi modelli furono realizzati con lamiera di rame in scala 1:12,5 da Peter Koch di Colonia. Il primo fu donato a Hitler il 20 aprile 1938. L’esemplare numero 3 fu regalato a Robert Bosch, sopravvisse alla guerra e fu battuto all’asta nel 1996 per 50.000 dollari. Un esemplare è esposto al Deutsches Museum di Monaco di Baviera.

Il modello Peter Koch appartenuto a Bosch e venduto per 50.000 dollari

Il più noto modello della KdF è quello della Märklin, realizzato in scala 1:38 circa a partire dal 1938 e poi, sembra, anche durante la guerra. I primi esemplari, generalmente di colore blu scuro, pur avendo i paraurti fusi insieme alla carrozzeria, li avevano distanziati dal corpo vettura. Successivamente, per ridurre il rischio di rottura, lo stampo fu modificato e i paraurti formarono un tutt’uno col modello, un po’ come sul Maggiolino della Dinky Toys inglese del dopoguerra. Furono usati colori più chiari come un azzurro cenere e un verde chiaro. Gli esemplari Märklin hanno tendenza al metal-fatigue, specialmente se prodotti dopo l’inizio della guerra a causa dell’uso di una lega meno raffinata.

KdF Märklin presentato sulla rivista d'epoca Motor Schau
KdF Märklin con paraurti staccati e con paraurti uniti alla carrozzeria
2 versioni del KdF Märklin visti da dietro
Il KdF Märklin con paraurti separati dalla carrozzeria
Il KdF della Märklin come carico su un vagone di sua produzione

Sembra che questa versione del KdF Märklin sia stata prodotta fino al 1952. La Casa tedesca ebbe in catalogo anche una versione piccola, in scala 1:70, chiamata “Märklin Pico 9”, anch’essa rimasta in produzione per qualche tempo dopo la Guerra.

Märklin KdF "Pico 9" con i primi trenini in scala H0 della Casa tedesca
Sopra e sotto due immagini del KdF Märklin Pico 9

Un altro modello di pressofusione fu quello di Carl Bub, in scala 1:70 circa. Si trattava di una miniatura piuttosto grezza e priva del caratteristico lunotto in due parti.

2 viste del KdF di Carl Bub. Modello fragile con possibile metal fatigue
KdF di legno prodotto nell'Erzgebirge (produttore sconosciuto)

Molto bello, anche se privo di finestrini passanti, è la riproduzione della Köra di Fürth, in pesante fusione di alluminio con motore a molla. Realizzato in 1:29 circa è anche molto raro perché la sua produzione fu bloccata nel 1940 a causa dell’utilizzo dell’alluminio.

Sopra e sotto: il KdF della Köra, in pressofusione d'alluminio
Gioco Reulein con KdF di stucco dipinto come pedine
KdF in alluminio, marca sconosciuta. Foto Houchangnia


Passando ai modelli realizzati in lamierino ricordiamo dapprima i salvadanai Geobra realizzati per contribuire al sistema di risparmio ideato dall’organizzazione KdF per pagare l’auto vera. Nei salvadanai andavano introdotte monete da 5 pfennig e si aprivano automaticamente quando si raggiungevano i 5 RM necessari per acquisire un bollino da incollare su una tessera. Di questi esiste anche una versione austriaca che conteggia il denaro in scellini.

Salvadanai Geobra: a sinistra in scellini, a destra in RM. Al centro la tessera per i bollini

I modelli originali del KdF di lamiera sono molto difficili da trovare. Molti sono stati prodotti poi anche dopo la guerra, rendendo più facile averne in collezione.

Iniziamo da quello prodotto in spessa lamiera d’acciaio da Friederich Volk, più o meno dal 1938 al 1945 (esistono esemplari con marcature per occasioni speciali durante il conflitto). Quindi il modello Günthermann, che risulta fra i più rari perché non ripreso dopo la guerra. Un esemplare è stato recentemente pagato 18.000 euro!

KdF d'acciaio di Volk
Sopra e sotto alcune viste del rarissimo Günthermann

Piuttosto rara anche la miniatura di Carl Bochmann, di lamierino, scala 1:22 circa, e quindi il JNF, più o meno nella stessa scala. Quest’ultimo aveva anche gli interni e il cruscotto. Poteva avere ruote in latta oppure con gli pneumatici di gomma. Generalmente le versioni anteguerra erano blu scuro, quelle dopo la guerra (fino al 1955) erano rosse.

KdF della Carl Bochmann
KdF versione anteguerra, modello JNF in 1:22 circa
Sopra e sotto: due viste della versione dopoguerra del KdF della JNF

Il modello Kellermann (CKO) ha avuto una produzione molto lunga (1938-1958) e un brevetto particolare che trasforma il modello da berlina a cabriolet. E’ in scala 1:25 e solo gli esemplari di colore azzurro verdognolo con targa IA359 fanno parte di quelli realizzati fino al 1944.

KdF della CKO-Kellermann in versione anteguerra con tetto chiuso

KdF della CKO-Kellermann in versione anteguerra con tetto chiuso e aperto

Anche il modello Distler è stato in catalogo a lungo (1938-1955). Piuttosto grande (1:18), le versioni anteguerra si distinguono per le targhe e il colore (di solito un grigio/blu rispetto al rosso (in varie sfumature) usato dopo la guerra.

Sopra e sotto: due viste del KdF della Distler in versione Maggiolino dopoguerra

In scala 1:45 circa sono invece le KdF della Georg Fischer, molto finemente litografata ma priva di motore a molla, e quello della Tippco motorizzato. Quest’ultimo correva su un sistema di piste metalliche che furono riproposte dopo la guerra fino al 1955. Gli esemplari KdF erano neri o blu molto scuro, quelli dopoguerra in un turchese chiaro o bicolori azzurro/crema – rosso/crema nell’ultimo periodo.

KdF della G.F. (Georg Fischer) in 1:44. foto Houchangnia

KdF con scatola di piste di latta l'anteguerra
2 Maggiolini della Tippco. Quello monocolore a destra è più vecchio

Concludiamo con il KdF della Hörndlein in scala 1:31 circa, molto raro e rimasto in produzione fino al 1940. Gli stampi nel dopoguerra passarono alla Wüco che lo produsse negli anni ’50. Purtroppo il Wüco appare molto più giocattolesco per via delle semplici ruote di plastica nera e per la mancanza della fine litografia che decorava il KdF Hörndlein.

2 modelli Hörndlein nel cassetto portaoggetti di un autentico KdF
Sopra e sotto: due viste del modello Wüco che usava stampi Hörndlein

Riproduzioni del KdF nel dopoguerra non sono molte. In genere i produttori preferivano realizzare il Maggiolino, come questo spettacolare Minichamps in scala 1:18 che fa notare gli enormi progressi se confrontato con un JNF.

A confronto il Maggiolino 1950 della Minichamps (1:18) con il KdF della JNF

Ritroviamo la KdF nella produzione Rio in svariate versioni, anche con figurine e fra i modelli Vitesse ai tempi della produzione in Portogallo.
Presentazione del KdF all'ambasciatore Giapponese, Rio, 1:43
KdF Auto Wagner 1943, Rio, 1:43
KdF della Vitesse portoghese, in scala 1:43


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