Gli auguri di Buon Anno ai lettori di thesmallbigwheels

 

Come nostra abitudine formuliamo i nostri migliori auguri per il 2021 ai nostri lettori e cogliamo l'occasione per ringraziare i produttori di automodelli, le case automobilstiche ed i colleghi che hanno collaborato con noi per realizzare un pubblicazione all'altezza dei tempi. La redazione di thesmallbigwheels é la stessa di piccolegrandiruote.com che ha cessato le pubblicazioni nella primavera del 2020 dopo 10 anni di grande apprezzamento. Ricordiamo ai nostri lettori che la nostra redazione ha collaborato in passato alla realizzazione del periodico QUATTRORUOTINE ed ha creato nel 2001 con la casa editrice Giorgio Nada Editore, la testata Miniauto&Collectors che terminò le pubblicazioni nel 2008. Potete contattare la redazione al seguenti indirizzo mail: piccolegrandiruote@gmail.com

As is our custom, we express our best wishes for 2021 to our readers and take this opportunity to thank the car manufacturers, car manufacturers and colleagues who have collaborated with us to create a publication that is up to date. The editorial staff of thesmallbigwheels is the same as piccolegrandiruote.com which stopped publishing in the spring of 2020 after 10 years of great appreciation. We remind our readers that our editorial staff collaborated in the past in the creation of the periodical QUATTRORUOTINE and created in 2001 with the publishing house Giorgio Nada Editore, the magazine Miniauto & Collectors which ended its publications in 2008. You can contact the editorial staff at the following email address: piccolegrandiruote @ gmail.com


Il fascicolo n. 205 del settembre 1997 di QUATTRORUOTINE, uno dei tanti al quale il nostro team aveva collaborato. Issue no. 205 of September 1997 by QUATTRORUOTINE, one of the many to which our team had collaborated.


Il fascicolo N.6 di Miniauto&Collectors che abbiamo creato nel 2001 con la casa editrice GiorgioNada editore. Issue 6 of Miniauto & Collectors that we created in 2001 with the GiorgioNada publishing house.

 

In questa pagina ricordiamo la autovetture che nel 2012 compiranno i 70 ed i 60 dalla loro presentazione. On this page we remember the cars that in 2012 will turn 70 and 60 years after their presentation.

Per quanto riguarda i 70 anni, elenchiamo alcune delle auto che vennero svelate al pubblico nel 1951: le Lancia Aurelia B21 e B20 GT, le Alfa Roneo 1900 Sprint e Matta, la Ferrari 212 Inter, la Fiat Campagnola, la Maserati A6 G 2000, l' Austin A30, le Ford Consul e Zephyr Six, la Jaguar C type, la Mercedes-Benz 300, la Pegaso Z 102, la Renault Fregate.



La Lancia Aurelia B21 era una versione con cilindrata aumentata a 1991 cc, una modifica  che le permise di ben figurare in alcune gare.


Lancia Aurelia B21, Mille Miglia 1952, Norev per Lancia Story Collection di Hachette, 1:43

L'abitacolo della Lancia Aurelia B21 era rifinito con molte accuratezza come da tradizione della Lancia
       
 

                                         Lancia Aurelia B20 GT, Solido, 1:43
 
 
 

Da sinistra le Lancia Aurelia B20 riprodotte da FDS, Norev, Brumm e Solido, tutte in scala 1:43

La Lancia Aurelia B 20 GT era un'auto piuttosto brillante per l'epoca  e venne prodotta in 6 serie. L'ultima uscì di produzione nel 1958.

L'eleganza della carrozzeria era mirabilmente abbinata alla raffinatezza della meccanica: motore a 6 cilindri a V stretto, sospensioni posteriori indipendenti, cambio in blocco con il differenziale.

 

La Ferrari 212 Inter montava un motore monoalbero a 12 cilindri a V di 2562 cc sviluppante una potenza massima di 155 CV.

                                                    La Ferrari 212 Inter coupé Vignale, BBR, 1:43



                                      Vista di tre quarti posteriore della Ferrari 212 Inter coupé Vignale, BBR, 1:43
 

La Maserati A6 G 2000 aveva un motore a 6 cilindri in linea di circa 2000 cc che con alimentazione a tre carbutatori raggiungeva una potenza massima di 150 CV.
 

La Maserati A6G 2000 Zagato di BoS-Models, scala 1:18
 
 
 
L'Alfa Romeo 1900 sprint aveva il passo accorciato per migliorare la maneggevolezza ed il motore era potenziato sino a sviluppare 100 CV.


Alfa Romeo 1900 sprint della Ventura


 
La Renault  Fregate era l'ammiraglia di casa Renault, ma non ottenne il successo sperato a causa delle modeste prestazioni offerte dal suo motore a 4 cilindri. 

Renault Fregate, Norev, 1:18

 

 

L'abitacolo era spazioso ed anche il bagagliaio era capiente.La produzione cessò nell'aprile 1960 con un totale di 180.000 auto consegnate.  

La Renault Fregate Limousine utilizzata dal presidente Charles De Gaulle, Norev, 1:43
 
 
 La Ford Consul era moderna per l'epoca in quanto aveva la scocca portante, le sospensioni anteriori secondo lo schema McPerson ed un nuovo motore di 1500 cc a valvole in testa. La Zephyr six era la sorella più lussuosa e si distingueva per la maggiore lunghezza e per il motore a 6 cilindri di 2262 cc..

                                             La Ford Consul di Lansdowne, scala 1:43 in metallo

La Ford Zephyr six della Dinky Toys England, scala 1:43

 
Il pieghevole pubblicitario mette in evidenza le differenze di allestimento  tra la Consul e la Zephyr. La  Zephyr vinse un importante Rally nel 1953, quello di Monte Carlo.

                                           L'Austin A 30 della Dinky Toys England, scala 1:43
 

L'Austin A 30 era una simpatica vetturetta che inaugurava la nuova serie di motori A-Series a 4 cilindri. Il suo propulsore aveva una cilindrata di 803 cc e sviluppava una potenza di 28 CV.

L'Austin A 30 della DinkyToys England in una vista laterale


Alcune foto dell'abitacolo della Austin A 30 che dimostrano una certa cura nell'allestimento e nella finizione.
 

La Fiat Campagnola montava il motore a benzina di 1911 cc della Fiat 1900 depotenziato, aveva un telaio in acciaio e particolare innovativo per l'epoca per un'auto da fuoristrada, le sospensioni anteriori indipendenti.


La Fiat Campagnola utilizzata dai Vigili del Fuoco, un'elaborazione su base di modello da edicola realizzata da Alberto, scala 1.43 

La Fiat Campagnola detiene ancora il record per il minor tempo nel percorso Città del Capo - Algeri ottenuto nel 1952.

Ora un breve elenco delle auto che compiranno i 60 anni dalla loro commercializzazione, corredato di foto dell'auto e delle loro riproduzioni in scala. I principali soggetti sono: le Alfa Romeo Giulietta SZ coda tronca e Giulietta berlina III serie, le Fiat  1300-1500,  2300 berlina e 2300 coupé, le Austin e Morris Mini Cooper,  l'Austin Healey 3000 MKII, le BMW 1500 e 3200 CS, la Citroёn Ami 6, le Jaguar E- Type e MK X, la NSU Prinz IV, la Renault 4,  la Simca 1000, la Triumph TR4, la Volkswagen 1500 Typ 3, la Volvo P 1800.

L'Alfa Romeo Giulietta SZ aveva il motore della Giulietta Sprint Veloce potenziato sino a raggiungere i 100 CV.

Il bel modello in scala 1\:18 della Tecnomodel

Vista di tre quarti posteriore della Giulietta SZ di Tecnomodel scala 1:18

L'Alfa Romeo Giulietta SZ inaugurò la famosa "coda tronca" che migliorava le prestazioni velocistiche.


La terza serie dell'Alfa Romeo Giulietta fu anche l'ultima prima dell'arrivo della Giulia 1300. Si disitingueva esternamente per la differente mascherina anteriore e per le maggiori dimensioni del cofano motore e del coperchio del vano bagagli.

Alfa Romeo Giulietta TI terza serie Rally di MonteCarlo 1962, della serie Alfa Romeo Sport Collection della casa editrice Fabbri, scala 1:43


Un confronto tra due riproduzioni in scala 1:43: Alfa Romeo Giulietta TI prima serie della IXO e Giulietta TI terza serie di metro.it per Fabbri Editore.


Vista di tre quarti posteriore dell Giulietta TI terza serie della collezione Alfa Romeo Sport Collection.
 

Le Fiat 1300-1500 avevano la stessa carrozzeria e si distinguevano esternamente per la scritta posteriore di fianco alla targa e per il fatto che la 1500 aveva le cornici cromate dei finestrini laterali.

Un bel gruppo di Fiat 1300-1500 in scala ridotta. Da sinistra in basso in senso orario la Fiat 1500 di Norev, rara serie in metallo, Fiat Concord 1500 della Buby, Fiat 1500 C di Mebetoys, Fiat 1500 di Norev realizzata per la collezione Auto Italiane de Collezione, 1500 della Mercury, 1500 C della Ediltoys. Al centro la Fiat 1500 della Starline.

Le Fiat 1300 berlina e familiare della Politoys, scala 1:41


L'abitacolo era stato oggetto di una certa attenzione per sottolineare l'eleganza dell'auto destinata alla classe media.

La Fiat 2300 succedeva alla poco diffusa 2100 e si distingueva dalla 1800 per il frontale a 4 fari e il nuovo motore a 6 cilindri di circa 2300 cc.

 

Fiat 2300 berlina, Norev, 1:43


 


L'auto ammiraglia della Fiat offriva numerosi accessori ed una buona abitabilità. Anche il livello della finizione era più adeguato alla categoria a cui apparteneva. 


Fiat 2300 berlina, Toscani, 1:10


La Fiat 2300 coupé era stata carrozzata dalla Ghia ed la sua produzione veniva effettuata presso la O.S.I. Era disponibile con il motore della 2300 berlina senza modifiche mentre la 2300 S adottava un propulsore potenziato che permetteva all'auto di superare il 200 km/h di velocità massima.


La Fiat 2300 coupé di BoS-Models, scala 1:18


Fiat 2300 coupé, giocattolo in scala grande della Ichiko

L'allestimento interno era piuttosto accurato e l'abitabilità, pur essendo una coupé, era adeguata a 4 persone.

La BMW 1500 venne presentata al Salone dell'auto di Francoforte del 1961 come documentato in questa foto. In pratica fu l'auto che salvò la BMW dal fallimento in quanto venne apprezzata per la linea disegnata da Giovanni Michelotti e per il comportamento del nuovo motore con distribuzione ad asse a camme in testa.

La BMW 1500 ben interpretata dalla Dinky Toys France in scala 1:43


       L'abitacolo della BMW 1500 era accuratamente rifinito come da tradizione della casa tedesca.
 

La BMW 3200 CS era stata disegnata dalla carrozzeria Bertone ed abbinava un bella carrozzeria ad un motore a 8 cilindri a V. 

Decisamente ben interpretata in scala 1:18 dalla Neo la BMW 3200 CS

Il lussuoso abitacolo della BMW 3200 CS con il caratteristico volante a quattro razze

          Vista di tre quarti posteriore del modello in  scala 1:18 della BMW 3200 CS realizzato dalla Neo

La Jaguar E fece invecchiare di colpo le auto sportive dell'epoca con la sua linea decisamente riuscita. Anche le prestazioni non erano trascurabili con una velocità massima che superava i 240 km/h.

                             

                    É  decisamente realistica La Jaguar E coupé di GT Spirit, scala 1:12

Vista posteriore della Jaguar E coupé di GT Spirit


La Jaguar E era un'auto gran turismo con un motore docile e potente a 6 cilindri in linea, con doppio asse a camma in testa ed una cilindrata di circa 3800 cc e un impianto frenante a 4 dischi.

La Jaguar E nelle variante con carrozzeria aperta era piacevole a vedersi. Interessante il particolare delle tre racchette del tergicristallo per tenete pulito il largo parabrezza.

Jaguar E roadster di Norev, scala 1:12

La Jaguar MK X aveva lo stesso  motore della Jaguar E, le sopensioni posteriori indipendenti e l'impianto frenante a quattro dischi.


La Jaguar MK X di IXO, scala 1:43

 


La Jaguar MK X della Neo, scala 1:18


L'abitacolo della Jaguar MK X era lussuoso con i rivestimenti in vera pelle ed il cruscotto in legno di pregio


L'Austin Healy 3000 MK II era un'auto molto apprezzata per la sua linea aggressiva e le prestazioni fornite da un motore a 6 cilindri dalla meccanica semplice, ma ben utilizzabile grazie alla elevata cilindrata. 

    L' Austin Healy 3000 MK II della Kyosho, scala 1:18, a distanza di anni é ancora un modello valido.

La riproduzione della Kyosho é molto dettagliata ed é dotata di porte, cofano motore e coperchio del bagagliaio apribili.
La Austin Healey 3000 aveva il tipico allestimenti interno delle auto sportive inglesi dell'epoca.
 
 

La Triumph TR4 abbinava la carrozzerie disegnata da Giovanni Michelotti ad una meccanica non particolarmente raffinata, ma efficace.


                                                       Triumph TR4, Corgi Vanguards, 1:43

Da sinistra i modelli in scala delle Triumph TR5 di Norev, TR4A Dinky Matchbox collection, TR4 Cle, TR4 Corgi Vanguards.

 

La Triumph TR4 aveva un abitacolo ed un vano bagagli decisamente più utilizzabili di quelli che offriva la antecedente TR3.

L'Austin Mini Cooper fotografata accanto ad una vettura Cooper da formula 3. L'Austin Mini Cooper era prodotta anche con il marchio Morris ed entrambe le auto avevano un motore con cilindrata maggiorata a circa 1000 cc. l'alimentazione a 2 carburatotri e l'impianto frenante potenziato grazie ai freni anteriori a disco.


Un vero classico per ogni collezionista : Morris Mini Cooper, Corgi Toys, 1:43

La Volvo P1800 non era una vera auto sportiva in quanto adottava il classico motore a 4 cilindri in linea ad aste e bilanceri delle paciose berline di casa.


                                            La Volvo P 1800, DNA Collectibles, 1:18

La Volvo P 1800 non era particolarmente spaziosa all'interno ed i posti posteriori erano utilizzabili  solo per brevi percorsi

La Simca 1000 avrebbe avuto una sorellina made in Fiat, ma l'azienda torinese decise di interrompere il progetto della sua 1000 per preparare la Fiat 850.

                             La Simca 1000 della Dinky Toys France, scala 1:43
 

                                    Le simca 1000 di Norev, prima e seconda serie, scala 1:43


La Simca 1000 per chi l'ha guidata era un'auto dalla guida agile, con un motore briosetto ed un cambio con 4 rapporti tutti sincronizzati. L'accesso era facilitato dalle quattro porte, particolare raro nelle utilitarie dell'epoca.

La Citroёn Ami 6 era stata disegnata dal grande Flaminio Bertoni. Ed ora una piccola curiosità: la lunghezza del passo della Ami 6 corrisponde esattamente alla lunghezza della nuova Ami elettrica presentata nel 2020.

                                       La Citroёn Ami6 della CIJ, scala 1:43, metallo pressofuso

 

                                                     La Citroёn Ami 6, Rico, 1:38


L'Ami 6 abbinava ad una sospensione dalla grande escursione dei sedili molto morbidi. Il propulsore non era all'altezza in quanto era un bicilindrico di solo 600 cc raffreddato ad aria, derivato da quello della 2 CV.
 

La Renault 4 rivoluzionò il mercato delle auto utilitarie non tanto per il motore di progettazione datata, ma per l'impianto di raffreddamento a circuito sigillato, le sospensioni a barra di torsione con grande escursione, il portellone posteriore e sopratutto per essere la prima auto Renault a trazione anteriore.

 

La Renault R4 esisteva anche in un allestimento piuttosto spartano che non incontrò il gusto dei potenziali acquirenti. Si distingueva esternamente per i paraurti tubolari ed i solo quattro finestrini laterali.


La Renault 4 GTL di Ebbro, kit in scala 1:24

                                                  Renault 4 Parisienne, Eligor, 1:43


La Renaul 4 Parisienne era una variante elegante destinata ad un pubblico femminile e si distingueva esternamente per i pannelli decorativi esterni a motivo paglia di vienna o tessuto scozzese.


Il posto di guida della Renault 4L Parisienne con il volante colorato.

La  Volkswagen 1500 denominata Typ 3, pur essendo basata su di una meccanica derivata da quella del maggiolino offriva una migliore abitabilità e due vani per i bagagli.
 
 

 La Volkswagen 1500 della Tekno, scala 1:43


La Volkswagen 1500 della Vitesse, 1:43


La Volkswagen 1500 era disponibile anche nella variante famigliare, la Variant. Sopra il vano del motore boxer era stato realizzato un piano di carico regolare. 
 

La NSU Prinz 4 si distingueva per la buona abitabilità in rapporto alle dimensioni esterne e per un vano bagagli abbastanza capiente.

 

La NSU Prinz IV della serie realizzata per il Club Solido, scala 1:43

 

 


La NSU prinz IV pur essendo un'utilitaria era ben rifinita e il cruscotto aveva anche l'orologio elettrico. La meccanica era brillante ed il piccolo bicilindrico ad albero a camme in testa permetteva di raggiungere una velocità massima di 120 km/h.
 
 


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