Brooklin, che sorpresa!

Nel mondo del collezionismo automodellistico, il marchio Brooklin (www.brooklinmodels.com) è ormai mitico. L'azienda venne fondata nel 1974 dal signor John Hall, proprio a Brooklin, in... Canada. I primi modelli, riguardanti auto di produzione statunitense, erano piuttosto grezzi, in resina e con un dettaglio mediocre; il salto di qualità avvenne con il trasferimento dell'azienda in Inghilterra, nella città di Bath, (dove tutt'ora continua ad produrre). Da allora Brooklin è diventata famosa per la sua ampia produzione di splendidi modelli 1/43 in metallo bianco, riguardanti le lucenti e cromate auto d'epoca americane,  con una particolare predilezione per quelle degli anni '50. Nel 1993 nacque la serie Lansdowne dedicata alle auto britanniche del passato. Ma ora le cose stanno per cambiare: guardate un po' il marchio posto sopra l'elegante confezione della foto qui sotto!

In the world of car modeling, the Brooklin brand (www.brooklinmodels.com) is now legendary. The company was founded in 1974 by Mr. John Hall, right in Brooklin, in ... Canada. The first models, concerning US-made cars, were rather rough, in resin and with mediocre detail; the leap in quality came with the transfer of the company to England, in the city of Bath, (where it still continues to produce). Since then Brooklin has become famous for its large production of beautiful 1/43 models in white metal, concerning the shiny and chrome American classic cars, with a particular predilection for those of the 1950s. In 1993 the Lansdowne series was born dedicated to the British cars of the past.        But now things are about to change: take a look at the brand placed above the elegant packaging in the photo below!

Già, avete visto bene: è il marchio dell'Alfa Romeo! Per non parlare della confezione, ben diversa dalle tradizionali scatolette in cartone, nelle quali il modello veniva "compresso", avvolto in una striscia di gommapiuma.

Protetto da un elegante astuccio in cartoncino pregiato, qui troviamo un lussuoso cofanetto rosso, con il marchio Alfa Romeo Classiche impresso in argento a caldo sul lato superiore. Al suo interno è contenuto un libretto in carta patinata di alta grammatura, con elegante copertina con plastificatura opaca e, ancora una volta, il marchio Alfa impresso a caldo. E finalmente, su una base rivestita in fintapelle, degna di una gioielleria, ecco il modellino.

Già, e che modellino: la Giulia TZ2 del museo Alfa Romeo, splendidamente riprodotta nella sua livrea rosso Alfa, ovviamente in metallo. E quando dico in metallo, intendo TUTTA in metallo: solo le gomme, i vetri e le cupolette dei fari sono in materiale plastico. Tutto il resto è solido metallo bianco, verniciato o lasciato al naturale o lucidato. Un capolavoro, dal peso notevole nonostante le dimensioni ridotte rispetto alle "americane". Il libretto contiene alcune fotografie dell'auto originale, una sua breve storia, ed una descrizione del modello.


La linea è riprodotta fedelmente, le proporzioni sono azzeccate, la verniciatura è un vero spettacolo. Insomma, è una Brooklin in tutto e per tutto, nonostante questa splendida Alfa da competizione sia lontana anni luce dalle opulente berline statunitensi.



Tipicamente Brooklin le "minuterie" in metallo anziché in plastica cromata: vedere le minuscole maniglie delle porte, il portatarga, i ganci fermacofano, il fregio con lo scudetto sulla calandra. Tutto montato rigorosamente a mano con precisione assoluta.

 

 Staccata dalla base il modello si presenta ancora meglio e ci fa vedere che l'assetto "picchiato" in avanti della vettura vera non è stato dimenticato. Come al solito per i modelli di questo costruttore, i fari sono in metallo lucidato e non hanno lente trasparente; scelta ormai inusuale, ma che fa parte della tradizione: tutte le Brooklin li hanno così. Gli interni sono accurati, anche se praticamente è impossibile fotografarli senza smontare il modello, e la verniciatura nera integrale certamente non aiuta.

 
 

Certo, qualcuno potrebbe anche obiettare che la TZ2 in 1/43 non è un inedito e che sicuramente si possono trovare modelli molto più dettagliati, con tanto di cornici per le calotte dei fari e fotoincisioni varie: ma il fascino di una Brooklin è unico. Forse perché maneggiando questi modelli si "sente" la manualità e l'impegno di chi li ha montati, forse per il peso, forse per l'aspetto da "giocattolo fatto bene" di una volta che ricorda alcuni vecchi modelli Tekno o Dinky France e che per alcuni di noi è un salto indietro nel tempo. Forse anche per tutte queste cose insieme. Fatto sta che questa TZ2 è bellissima. Tra l'altro: se siete curiosi, cliccate qui e... tenetevi forte!l


 

Commenti