Modelli dall'India misteriosa
Occasionalmente alle Borse o su ebay spunta qualche modello dalle caratteristiche un po’ strane e con la scritta “Made in India”. Abbiamo scarne notizie che provengono dal continente indiano, ma possiamo tracciare un elenco con un po’ di storia di alcuni produttori.
Diciamo che i più noti ai
collezionisti occidentali sono principalmente tre: la Maxwell, la Milton e la
Nicky Toys.
Occasionally at the Swap Meets or on Ebay some model with some strange characteristics and with the words "Made in India" pops up. We have little news coming from the Indian continent, but we can draw up a list with a very little history of some producers. Let's say that the best known to Western collectors are mainly three: Maxwell, Milton and Nicky Toys.
La Maxwell era un produttore indiano di Calcutta, con una serie di modellini piuttosto rozzi, fabbricati a partire dal 1968 circa: in scala 1:87 si conosce una specie di Volkswagen Maggiolino per riconoscere il quale è necessario ricorrere alla dicitura sulla scatolina (in quanto realizzato, fra l’altro, con 4 porte invece di 2). Faceva parte di una serie di modelli in scala piccola vagamente ispirati agli Husky, che avevano curiose ruote simili a pastiglie di liquirizia.
Interessanti ai fini collezionistici due automodelli di auto indiane in scala 1:43: la Hindustan Ambassador e la Padmini 1100 (versione indiana della Fiat 1100), in più versioni. Anche la qualità di questi modelli non era comunque elevata.
Si conosce anche un autobus “tipo Greyhound”
in scala 1:60, e un trattore Ford che è la copia di un Corgi Toys. All’inizio
degli anni ’80 mise in catalogo alcuni trattori agricoli in scala 1/20 di buona
fattura, fra i quali alcuni di marca indiana: Hindustan, Escort e Sarwaj. In
seguito la Maxwell ha fabbricato modelli su licenza Lesney, sia della serie
Matchbox “1-75” che della serie Yesteryear, uno dei quali era la Riley MPH.
Esistono anche altri micromodelli che sembrano ricavati da stampi Corgi junior,
come ad esempio una Volvo P1800.
La Morgan Milton di Calcutta è stata fra i primi produttori indiani di
modelli pressofusi. A parte alcuni modelli di trattori agricoli in scala 1:28,
quasi tutti i suoi modelli erano copie, un po’ grezze, di modelli Corgi,
compresa la Ford T della serie «Classic». L’autobus a due piani AEC è invece
una copia di un modello Dinky Toys e reca delle insegne pubblicitarie con la scritta
“Milton Minicars”. Le Milton solitamente avevano ruote in plastica nera in un
unico pezzo. Sembra che esistano alcuni micromodelli copie di Matchbox o Schuco
in scala 1:66 circa.
Commer ambulanza di derivazione Corgi Toys. Milton 1:43
Tanker Esso di derivazione inglese, della Milton Mini Cars in scala piccola
Per assonanza con la celebre Casa inglese di Liverpool, però, è la Nicky Toys ad essere forse il produttore indiano più conosciuto dalle nostre parti.Prodotti dalla Atamco Ltd. di Calcutta si trattava di modellini Dinky Toys realizzati utilizzando gli stampi originali, usati, acquistati in Inghilterra. Infatti la Meccano aveva modernizzato li stabilimento di Binns Road e nel 1967 chiuso la fabbrica di Speke (UK) concentrando a Liverpool tutte le lavorazioni. Ma non tutti i vecchi stampi poterono adattarsi ai nuovi macchinari, così furono venduti alla società S.Kumar & Co. nella quale era ricompresa la Atamco. Per questo alcuni dei modelli addirittura conservavano sul lamierino di fondo il nome originale inglese, con la sola cancellazione della scritta “made in England”. I modellini venivano in genere montati da manodopera locale nelle proprie case, derivando così una qualità mediocre o addirittura assai scadente.
La Dinky Toys volle evitare che venissero vendute col proprio marchio tanto che
le scatole furono appositamente rifatte anche se conservavano la stessa
struttura delle confezioni Dinky Toys, col nome cambiato in Nicky Toys, scritto
con caratteri molto simili a quelli degli originali. Si conoscono tuttavia
molti modelli venduti in scatole con la dizione originaria ‘Dinky’, poiché
probabilmente erano scorte di scatolette originali, cedute assieme agli stampi.
In qualche caso il marchio Dinky toys è stato ricoperto da un adesivo. La
Triumph Vitesse fu venduta in India come Standard Herald (in quanto la vettura
reale era montata in quel Paese sotto quel marchio). Nel catalogo Nicky Toys
figurava anche un modello originale, ovvero la Rolls Royce convertibile (che in
Inghilterra non fu mai prodotta), derivata dall’esistente modellino della
Bentley cambiando il radiatore. Risulterebbero prodotti 25 modelli diversi
(compresi 4 aerei). Per alcuni modelli con scatola marcata Dinky Toys, il
produttore risulta indicato come S.Kumar & Co.Ltd. di Calcutta, in luogo
della Atamco. La fabbricazione ebbe inizio in India nel 1968 e, secondo le
nostre informazioni, continuò fino al 1980 circa.
Un altro modello assai diffuso in Italia è stato un giocattolo di lamiera prodotto dalla Imar Toy Company di Dehli. Immutato fin dall’inizio degli anni Cinquanta in giocattolo riproduce a grandi linee una Pontiac Star Chief del 1953, in scala 1:20 circa con motore a frizione. Veniva venduta col nome “Minister”, con o senza scatola, ed esisteva anche in versione cabriolet. Risulterebbe prodotto fino alla soglia degli anni Duemila e non era difficile trovarlo ancora su certe bancarelle da mercato rionale fino al 2010.
Si conosce
anche un giocattolo più piccolo di una vettura chiamata “Manjit”, molto
vagamente ispirata a una Ford americana del 1949.
La maggior parte degli altri produttori conosciuti si è dedicata a piccoli
giocattoli economici di qualità a dir poco scadente, come la Girnar, che
lavorava automobiline di fantasia in scala 1:40. Anche la GMI, marca indiana
dal nome Global Metal Industries, ha prodotto qualche autogiocattolo in scala
1/38 di qualità molto distante dagli standard occidentali. La H.M.U., marchio
della Standard Toys Manufacturers, ha realizzato alcuni giocattoli in lamiera
fra cui si riesce a distinguere una Opel Rekord di qualità approssimativa.
Sempre nel campo dei penny toys ricordiamo la Kay Toys, che fabbricava
giocattoli di latta con meccanismo a molla. Il suo pezzo più diffuso era un
autobus a due piani prodotto in varie livree a partire dal 1940. La Oriental
Metal Industry-India di Bombay è anch’essa un fabbricante di semplici
giocattolini di lamiera di piccole dimensioni che riproducono auto e camion di
fantasia. Altro marchio conosciuto è la SOS, produttrice di piccole e semplici
automobiline di latta per bambini, chiamate Bharatiya Motor Car, attiva attorno
alla metà degli anni Sessanta.
Alcuni produttori hanno prodotto parecchi micromodelli in scale
paragonabili a quelle della Matchbox, come la Interplast che ha avuto in
catalogo diversi autocarri con cabina Isuzu in pressofusione, telaio e
allestimenti in plastica, e ruote veloci. La Leo invece strinse un accordo con
la Mattel per produrre a Nagpur alcuni Hot Wheels esclusivamente destinati al
mercato interno. Si trattava di una quarantina di pezzi, tratti dalla gamma
internazionale delle Hot Wheels, alcuni però con colori e decorazioni esclusive
in India e un unico modello peculiare per quel mercato: si trattava di un
autobus a un piano solo, ricavato da un modello a due piani nel quale, avendo
lo stampo diviso in due parti, era stato sostituito il piano superiore con un
semplice tetto piatto di plastica. Questi piccoli autobus mantenevano la
posizione delle porte e del guidatore uguale agli originali Mattel e non erano
pertanto adeguati a un paese come l’India, dove si viaggia tenendo la sinistra
come in molti Paesi del Commonwealth.
Risultano ancora un paio di marchi poco noti, come Kumar, che pare abbia
fabbricato alcune copie Dinky Toys come una Mercedes-Benz 220 SE taxi, e la
M.Y. che produce una Serie di autogiocattolo in scala 1:32 che si chiama
“Horizon 80”, con carica a frizione e dispositivo che emette scintille.
Dovrebbero far parte della serie una Citroën Dyane, una Fiat 131, una Volvo
144, una Ford Capri e una Saab 99.
Pochissime notizie si hanno della Raja Toys: il dr.Kailash Chand Jain avrebbe
fondato la prima azienda produttrice di giocattoli in India. Ad essa hanno
lavorato i figli, uno dei quali, Shri Subhash Chand Jain, in seguito ha fondato
a Dehli un’azienda produttrice di polimeri per uso automobilistico, diventando
fornitore ufficiale della Honda. Non si è al corrente di quali modelli siano
usciti da questo fabbricante.
Oggi i modelli migliori dal punto di vista qualitativo, benché in parte
ancora simili a dei giocattoli piuttosto che a delle vere miniature, provengono
dalla Centy Toys. Fondata a New Dehli nel 1990 la sua produzione spazia in vari
campi, dai treni agli elicotteri in miniatura. Alcuni modelli sono in plastica,
scala 1:32, fra i quali vi è un’ottima riproduzione della Hindustan Ambassador
(anche in versione taxi e polizia). In scala 1:43 si ricordano altri veicoli
indiani che ben possono figurare anche nelle collezioni Occidentali: Fiat
Palio, Suzuky Maruti, Omni Minibus e vari autocarri DCM Toyota Dyna, Telco e
Ashok Leyland. Esiste anche una Tata Nano in scala più grande, attorno
all’1:24.
Fra i produttori minori ricordiamo la Speedage: azienda fondata nel 1973 a
Mumbai per la produzione, fornitura ed esportazione di giocattoli, parte dei
quali viene realizzata da altri produttori. La Speedage realizza in proprio
comunque alcuni tipi di modelli di qualità adatta all’infanzia. Non mancano
tuttavia alcuni modelli di realizzazione meno grezza che possono ben figurare
in collezioni tematiche, come i taxi Bajaj Rickshaw a tre ruote ispirati
all’Ape Piaggio.
Infine ricordiamo la Welby Impex Ltd. Fu fondata nel 1989, avendo come attività principale l’importazione e la vendita di un gran numero di generi di merce. Fra queste vi erano dei giocattoli, che ebbero grande successo, così che nel 1995 fu aperto, a Dehli, un reparto specializzato proprio nei giocattoli. Nel 1997 il direttore dell’azienda, Mr. Paresh Chawla, visitò la Fiera del Giocattolo di Norimberga e colse l’opportunità per iniziare una esportazione di piccoli giocattoli di lamiera dall’India. Nel 2001 fu aperto un reparto di 1100 mq per la produzione di giocattoli in lamiera presso la stessa Welby, con un passo coraggioso dato che i giocattoli di latta erano considerati ormai obsoleti anche in India.
La produzione soddisfaceva gli standard di
qualità per l’esportazione e già nel 2002 si era reso necessario trasferire la
produzione in uno stabilimento più grande (7500 mq) chiamato Toy City, a 30 km
da Dehli, incrementando anche la varietà dei giocattoli offerti. Oggi ha in
catalogo più di 100 diversi giocattoli, esportati in molti paesi del mondo (il
41% dell’export va in Germania), fra i quali vi sono diverse automobiline di
fantasia. Interessante uno grosso scooter condotto da una simpatica figura
femminile, i cui stampi risalgono alla MSW che un tempo li produceva in Germania
Est.
Lo scooter con donnina ripreso dagli stampi della MSB (DDR)
Non dimentichiamo infine che la Altaya nei suoi fascicoli della serie TAXI
fu la prima a introdurre un modello costruito con criteri moderni dalla Ixo: si
trattava della Hindustan Ambassador, poi messa in catalogo anche dalla Ixo
stessa. Norev invece ha rivolto la sua attenzione ad alcune vetture Tata, forse
nate su commissione per usi promozionali. Spiccano la Nano in scala 1:18 e due
vetture dai nomi per noi curiosi: la Aria e la Manza.
Hindustan Ambassador della Ixo, in 1:43
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